tag:blogger.com,1999:blog-52972288014311822802024-03-05T04:01:07.494-08:00Contro ModaEbbene sì, sono una principessa in incognito. Problemi?IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.comBlogger312125tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-39738700235502011052015-03-08T06:54:00.001-07:002015-03-08T06:54:18.960-07:00Otto marzo... o non m'arzo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibHCgV-9OR2eYsLDStkeBiqlb-MTBYHAwCC24PX1-48Cn1DSrd2Fb0iKWS_-m75LCxG1LALqG61PiNpWCSc-L47gViOZ3lS2cJspmZ6rwWvHvmDSY6DNJuPb08V9ZLBuIpibGXvrCSRFVb/s1600/mimosa2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibHCgV-9OR2eYsLDStkeBiqlb-MTBYHAwCC24PX1-48Cn1DSrd2Fb0iKWS_-m75LCxG1LALqG61PiNpWCSc-L47gViOZ3lS2cJspmZ6rwWvHvmDSY6DNJuPb08V9ZLBuIpibGXvrCSRFVb/s1600/mimosa2.jpg" height="331" width="400" /></a></div>
Sì, sì, lo so sono polemica. Sono una schifosissima polemica a cui non va mai bene niente.<br />Lo so già, grazie, me lo dice sempre mia mamma.<br />Stavolta ho puntato lo spot della vodafone dedicato alla giornata delle donne. Quello coi papà che leggono “Bianconeve” e i sette nani, il “Sirenetto” e “Alicio” nel paese delle meraviglie, e conclude con lo slogan “<i>Se il mondo è una favola, è grazie alle donne</i>.”<br />Intanto cominciamo subito con un errore, molto tipico: Biancaneve, la Sirenetta e company sono fiabe, non favole. Le favole sono quelle storielle con la morale alla fine e che hanno quasi sempre animali come protagonisti, tipo la volpe e l'uva, il corvo col formaggio, la cicala e la formica eccetera. E no, <b>non è per niente la stessa cosa</b>.<br />E poi nelle fiabe ci sono un mucchio di personaggi: uomini, donne, animali, creature fatate... ci sono persino “Cenerentoli” maschi, e questo da secoli.<br />Ma poi che mi sta a significare questo concetto di “che mondo sarebbe senza le donne”? Non significa niente. Vorrebbe dire semplicemente che gli animali si sono evoluti in maniera da riprodursi con sistemi diversi. Per partenogenesi, per esempio. O per scissione, come i batteri.<br />Ma tant'è, vedo che in questa giornata di messaggi così è pieno il mondo. Il mondo dei mass media, intendo. Internet, radio, TV e così via. E che faremmo senza di voi?, e grazie donne!!!, e le donne salveranno il mondo!, e giù di lodi, del tipo “siete forti, pazienti, gentili, coraggiose” e allisciamenti vari.<br />Be', non abituiamoci.<br />Da domani si torna alla realtà.<br />Ah, comunque a me l'odore delle mimose piace. A quanto pare piace solo a me...<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-56006096805873007592015-02-20T06:54:00.000-08:002015-02-20T06:54:24.192-08:00La parola del giorno è... abbiocco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdbqq2et2cjxx2dsapAouVAqKmdYPvJkMaWwSqnMZOz1JjOGEu9M8ZwMGFQQoVctOB3vRq6t7RIJX3tOcbfkQk-HGLjMo7Xi6w0S9wHYoTrzZ3rhrHXYBTidHAJuRjvVs8y-uHREdrROVX/s1600/abbiocco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdbqq2et2cjxx2dsapAouVAqKmdYPvJkMaWwSqnMZOz1JjOGEu9M8ZwMGFQQoVctOB3vRq6t7RIJX3tOcbfkQk-HGLjMo7Xi6w0S9wHYoTrzZ3rhrHXYBTidHAJuRjvVs8y-uHREdrROVX/s1600/abbiocco.jpg" height="158" width="400" /></a></div>
<b>Abbiocco</b>, s.m., ovvero l'atto di abbioccarsi, deriva dal romanesco “biocca”, vale a dire “chioccia”. E infatti il significato primario è quello proprio della chioccia che cova. E poi quello dell'assumere una posizione rannicchiata, a chioccia, quindi “abbioccata”.<br />E da qui si passa a quel colpo di sonnolenza che ci coglie all'improvviso, e che di solito si cerca di scacciare con abbondanti dosi di caffè.<br />C'è chi ne soffre dopo pranzo. E chi ne soffre sempre. A me l'abbiocco comincia a venire esattamente due secondi e mezzo dopo che ha suonato la sveglia al mattino (il tempo di metterla a tacere, insomma) e mi passa qualche istante prima di spegnere la luce la sera.<br />Non è per niente comod... ZZZ!!!<br />Nell'immagine, Venere e Marte, di Sandro Botticelli (1482-83), dove Marte è evidentemente preda di un potente abbiocco... no, non post prandiale, proprio no...<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-66234285482767916292015-02-20T01:54:00.001-08:002015-02-20T01:54:12.071-08:00La parola chiave è...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA5faj54b4fjjiE0cHZSD8Y4-OqeNcMGxh7SGBjMlhxp0bjV-DD221BpaPUq7BxuYGHwyWn0krRgBOqvpsVhB9hpqfco7RqCsbA0Jnb7E4f1qqwiQ8_JrQbJpIC7-K297lV1jJHBeZr3VS/s1600/parolechiave.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA5faj54b4fjjiE0cHZSD8Y4-OqeNcMGxh7SGBjMlhxp0bjV-DD221BpaPUq7BxuYGHwyWn0krRgBOqvpsVhB9hpqfco7RqCsbA0Jnb7E4f1qqwiQ8_JrQbJpIC7-K297lV1jJHBeZr3VS/s1600/parolechiave.jpg" height="307" width="320" /></a></div>
Ehilà! Da quanto tempo non ci si vede, eh?<br />
Qualcuno ieri mi ha ricordato che io un tempo avevo un blog, così sono tornata a darci un'occhiata.<br />
Una cosa tira l'altra, sapete come va...<br />
Comunque m'è venuta la curiosità di vedere come erano arrivati i lettori nell'ultima settimana. Quali misteriose parole chiave li aveva portati qui? Insomma, che accipicchia si aspettavano di trovare da me?<br />
Come al solito ho trovato risposte bizzarre. Per non dire totalmente <b>bislacche</b>.<br />
Intanto noto con piacere che la <b>racchia</b> tira sempre (infatti è la parola più cercata di sempre), seguita a ruota da <b>i pro e i contro della moda</b> e da <b>scomodissimo</b>. Che non so se si riferisca al blog in particolare o a qualche capo di abbigliamento di cui ho parlato.<br />
Ma quella che mi piace di più è <b>alle contesse del castello piace fare l'arrosto</b>. Sì, certo, amano fare l'arrosto. Nei castelli c'erano camini molto grandi, dovete sapere, e questi camini servivano non solo a scaldare gli ambienti ma anche a cuocervi le carni. Le contesse erano bravissime con gli arrosti, che condivano con speciali salsette a base di prezzemolo, aglio e salsapariglia e tagliavano con speciali spadoni a due lame, affilatissimi, che a seconda della bisogna potevano anche servire a mozzare le teste nemiche.<br />
Vi aspettavate che dicessi altro, vero?IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-66120963848001770112013-12-31T11:52:00.001-08:002013-12-31T11:52:19.563-08:00Il gatto e la luna editrice: Vita e avventure di Babbo Natale<a href="http://gattoeluna.blogspot.com/2013/12/vita-e-avventure-di-babbo-natale.html?spref=bl">Il gatto e la luna editrice: Vita e avventure di Babbo Natale</a>: Titolo: Vita e avventure di Babbo Natale Di: Lyman Frank Baum Prezzo: 2 euro Nell'antichissima e misteriosa Foresta dei Burzi vivono...IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-73557408273442765902013-12-26T04:23:00.000-08:002013-12-26T04:23:07.274-08:00Il Dodecamerone. Ovvero, Buon Natale a tutti!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz28YiGMqmWhc9Q5MtsPD_D3cli9X_1-hl2MCRuiEkNPCu2lZNVtrbEiW2ejCQrETSVGxEHjIVHGH35hv96fW2iz4SA3RktZoC_cGJuFH-0GfYHSY0KicyTXU7dZLTgVySaN_TLZIanIAG/s1600/albero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz28YiGMqmWhc9Q5MtsPD_D3cli9X_1-hl2MCRuiEkNPCu2lZNVtrbEiW2ejCQrETSVGxEHjIVHGH35hv96fW2iz4SA3RktZoC_cGJuFH-0GfYHSY0KicyTXU7dZLTgVySaN_TLZIanIAG/s320/albero.jpg" width="285" /></a></div>
Natale: c'è chi lo odia e c'è chi lo ama. Quest'anno va di moda odiarlo. Su facebook si leggono più commenti di fastidio e irritazione che di gioia e felicità verso questa festa. Il che è naturale. È un errore pensare che il Natale debba essere per forza una festa di sola positività. È una festa che segna un momento di transizione, la fine di un periodo e l'inizio di un altro. Per cui c'è la speranza verso il futuro, ma pure la paura verso il medesimo, il rimpianto verso il passato, verso ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato, verso ciò che non avremmo voluto capitasse ma è capitato, il timore che le cose possano peggiorare ma anche il desiderio che possano migliorare. È un sottile mix di questi sentimenti opposti e contrastanti e quindi è normale sentirsi confusi, spaesati, irritati, desiderare che finisca al più presto e che si torni alla normalità. Se aggiungiamo anche che le buone creanze ci impongono spesso di trascorrere il Natale con gente che altrimenti non frequenteremmo neppure pagati... abbiamo aggiunto la ciliegina sulla torta.<br />Io invece sono una di quelle persone irritanti che il Natale l'hanno sempre amato, anche per le contraddizioni che porta con sé, anche per i suoi lati d'ombra. È un tempo fuori dal tempo, che spezza i ritmi del quotidiano, e a me piacciono le cose che escono fuori dall'ordinario.<br />Mi piace tutto del Natale. Mi piace l'albero, mi piace il presepe, mi piacciono le lucine e i pacchetti infiocchettati, mi piacciono le canzoni, mi piacciono le abbondanti libagioni (la rima è involontaria), mi piacciono le fiabe, mi piace il suo eccesso, mi piace quando è esagerato. Penso che il Natale debba essere esagerato. Le tradizioni più antiche lo vogliono così, l'esagerazione dev'essere propiziatoria per l'anno nuovo. La semplicità non è una sua caratteristica, è qualcosa che è apparsa solo di recente e che fatica a prendere piede. Il Natale è materiale e spirituale assieme, non gli si può chiedere di essere solo una delle due cose. Non sarebbe più Natale.<br />Anche l'ipocrisia natalizia ci sta. Si tratta di una festa che ha due risvolti, uno intimo e uno pubblico. Quello intimo ce lo possiamo vivere come ci pare, ma quello pubblico ci impone una certa facciata. Insomma, non è bello andare in giro a mandare a quel paese tutti quelli che ci sono antipatici o non ci piacciono. È così tutti i giorni, ma a Natale lo sentiamo di più perché crediamo di dover essere più sinceri che in altri periodi dell'anno. E invece no, non è possibile esserlo, sarebbe assurdo pretenderlo. Vorrebbe davvero dire mettersi a litigare con un mucchio di gente, vi pare? Perché per qual motivo mai uno che mi è stato cordialmente antipatico per tutto l'anno dovrebbe diventarmi improvvisamente simpatico solo a Natale, anche se mi fa gli auguri? E viceversa, naturalmente: non pensiamo che siano solo gli altri a essere antipatici, anche noi potremmo essere per alcuni quelli “insopportabili e ipocriti”. Per cui vedete che non è proprio il caso di dare il via libera alla sincerità spinta, perché potrebbe venirne fuori un mucchio di guai.<br />Io sono sempre stata decisa a godermi il Natale a tutti i costi, anche trovandomi tra gente che il Natale lo detesta con tutta l'anima.<br />Anche a costo di risultare irritante e detestabile quanto il Natale stesso.<br />Infatti sto per scrivere qualcosa che irriterà molto chi detesta il Natale (ma forse anche chi lo ama, perché non mi faccio mancare mai niente).<br />E così dicendo, mi tocca spiegare perché ho scelto il titolo di cui sopra. Dodecamerone è una parola che deriva dal greco e che significa “dodici giorni”. Facile: se “Decamerone” (di Boccaccio) indica un periodo di dieci giorni e “Pentamerone” (di Giambattista Basile) ne indica uno di cinque, “Dodecamerone” vorrà giustamente indicarne uno di dodici.<br />Che dodici giorni?, direte voi. Ma quelli del Natale, ovvio. Il periodo che va dal 25 dicembre al 6 gennaio: i famosi dodici giorni di Natale. Avete presente quella commedia di Shakespeare che s'intitola “La dodicesima notte”? Be', quell'opera si chiama così proprio perché venne rappresentata per la prima volta il 6 gennaio, ovvero la dodicesima notte di Natale.<br />Ma che c'entra?, incalzerete voi, Natale c'è stato il 25, poi il 6 c'è l'Epifania e al massimo nel mezzo c'è Capodanno. Eh, no. Anche se da calendario sembrano tre festività distinte, in realtà sono esattamente la stessa. Ovvero una serie ininterrotta di dodici giorni natalizi. Una vera pacchia per quelli come me... però... ecco, se siete già lì a tirare un sospiro di sollievo solo perché è il 26 dicembre e a pensare “per fortuna Natale è ormai passato!” devo proprio darvi una delusione: in realtà è appena cominciato.<br />Questa è la brutta (o bella) notizia. Quella buona (o buona, perché neutrale) è che non siete in ritardo per fare gli auguri di buon natale. Avete ancora parecchi giorni di tempo.<br />Ma no, dai, non prendetela male. Certo, se speri che una cosa duri un giorno soltanto e invece scopri che ne dura dodici è seccante. Ma anche dodici giorni passano in fretta, no?<br />Perciò coraggio e sangue freddo: ce la potete fare!<br />Dimenticavo... BUON NATALE!!! :-)<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-33726465730009834402013-12-24T10:44:00.001-08:002013-12-24T12:46:28.779-08:00E un posto al sole ancora ci sarà...<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUkYLaVs62PlzOlZouvgBwFwe6SXr6EhqnryIpo6ZyQ7bS-7zrbupvl8Vy8ZYRhOQPOkdczCXMuY17CCwkLcvnQUphYiqwCCwdujhYLA-50e5cugitSqQjBAfO8YY2HyFIUcvnUrQtqiHn/s1600/dalontano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUkYLaVs62PlzOlZouvgBwFwe6SXr6EhqnryIpo6ZyQ7bS-7zrbupvl8Vy8ZYRhOQPOkdczCXMuY17CCwkLcvnQUphYiqwCCwdujhYLA-50e5cugitSqQjBAfO8YY2HyFIUcvnUrQtqiHn/s320/dalontano.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fino a oggi Palazzo Palladini l'ho visto solo così: da lontano.</td></tr>
</tbody></table>
È assolutamente vergognoso da parte mia ignorare il mio blog per mesi e poi spuntare così, come niente fosse, con un post su una soap.<br />
Dovrei vergognarmene.<br />
Ma visto che son fatta come son fatta, non me ne vergogno e vado avanti.<br />
E visto anche che Natale è epoca di buoni propositi e sincerità, tanto vale fare una pubblica confessione: io seguo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Un_posto_al_sole_%28soap_opera%29" target="_blank"><b>un Posto al Sole</b></a>. La soap di Rai 3 ambientata a Napoli, sì, proprio quella.<br />
È da anni che la seguo, e vi spiego come ho cominciato. Ovvero, come sono caduta nel tunnel di UPAS.<br />
Una sera stavo girellando tra i canali quando, passando su Rai 3, noto una scena che mi fa bloccare lì. C'è <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Viola_Bruni" target="_blank"><b>Viola Bruni</b></a> (se non sapete chi è mi spiace per voi, non posso mettermi qui a farvi il sunto della soap sennò stiamo fino a Natale... del 2014) che, come suo solito, fa jogging. E correndo correndo passa davanti a casa mia! No, non casa mia di adesso perché quella, come tutti ben sapete (ehm...) è a Milano. Casa mia di un tempo, dove ho vissuto fino ai (ehm ehm) anni. Insomma, su, gli anni d'oro della prima giovinezza. Potete quindi immaginare la piena emotiva che mi ha travolto in quel momento. Perciò lei passa davanti casa mia e io mi fermo lì e comincio a guardare. Poi sapete come succede, uno dice all'inizio “solo dieci minuti” e invece sono passati dieci anni e ancora non ho smesso di guardare UPAS.<br />
Quando guardo UPAS assieme a G tendo a essere un pochetto... come dire?... rompiscatole? Ma sì, diciamolo. Lo sono perché quando i personaggi se ne vanno in giro per la città noto certe incongruenze. Lo so, è una soap e a una soap non si richiede aderenza alla realtà. Ma certe cose potrebbero evitarle. Per esempio: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ornella_Bruni" target="_blank"><b>Ornella</b></a> dice di poter raggiungere l'ospedale in cui lavora in dieci minuti. Bene. Lei lavora al Cardarelli (lo si vede dalle riprese) e vive a Palazzo Palladini, che è in fondo a via Posillipo. È scientificamente impossibile che riesca a fare quel tragitto in dieci minuti, neppure se (per assurdo) trovasse tutti i semafori verdi e neanche un pochino di traffico. Per metterci così poco tempo vuol dire che o ha un teletrasporto o viaggia con un elicottero privato. Dev'essere questa. Probabilmente Ornella è ricca di famiglia. Del resto non si spiega come farebbe altrimenti ad avere casa lì.<br />
Poi c'è il grande paradosso del Caffè Vulcano, il famoso bar appartenente a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Silvia_Graziani" target="_blank"><b>Silvia Graziani</b></a>. Anzi, lo enuncio meglio a parte, ecco qua:<br />
<i><u><b>Il Grande Paradosso di Caffè Vulcano</b></u></i><br />
Nella soap Un Posto al Sole (per brevità, UPAS), il Caffè Vulcano è praticamente l'unico bar di Napoli. Sappiamo che ce ne sono anche altri, ma sicuramente di minor conto, dal momento che tutti, ovunque vivano, si ritrovano sempre lì per bere un caffè, comprare la sfogliatelle, alzare il gomito e giocare a biliardo. È il punto dove persone che vivono in quartieri lontanissimi si incontrano sempre per caso, quindi vedete che gli altri bar non devono essere particolarmente invitanti.<br />
Il paradosso consiste nell'ubicazione del locale. Da quel che vediamo nella soap sappiamo che:<br />
a) è vicino Palazzo Palladini. Perché Silvia dice sempre cose come “faccio un attimo un salto al Vulcano”, o perché se qualcuno resta senza latte “va un secondo al Vulcano a prenderlo”. Insomma, dev'essere un posto raggiungibile in pochi minuti, però...<br />
b) dalla finestra del Caffè Vulcano si vede Nisida. Ora, questo non è possibile. Nisida è dall'altra parte della collina di Posillipo. Per godere di quel panorama, il Caffè Vulcano dovrebbe essere in cima alla collina, quindi ad almeno tre quarti d'ora di cammino (quasi tutto in salita) dal Palazzo. Ma come se non bastasse...<br />
c) vediamo sempre che quando qualcuno esce da Caffè Vulcano si trova immediatamente alla Villa Comunale, che è a non meno di cinque chilometri di distanza da Palazzo Palladini.<br />
Per fare un esempio comprensibile per i milanesi (purtroppo sulle altre città non sono ferrata, e poi andiamo... potrò mica fare un esempio diverso per ogni città italiana), sarebbe come dire che c'è un bar in Piazza Duomo. Ma che le finestre di questo bar affacciano su Porta Venezia, però quando esci ti trovi in Stazione Centrale. Strano, vero? Come si spiega? Non si spiega, ovviamente: è una soap ed è chiaro che il Caffè Vulcano è un luogo inventato. Ma inventato per inventato, non potevano inventare un'ubicazione un pelino più realistica?<br />
Altro mio cruccio: Viola che fa jogging. Sappiamo che Viola fa jogging al Parco Virgiliano (gran bel posto per fare jogging, ma anche una banale passeggiata). In effetti il parco è vicino Palazzo Palladini. Ciò non toglie che farsi tutta quella strada, per di più in salita, sia una bella faticaccia. Io l'ho fatta oggi. Non di corsa, naturalmente, che ci tengo a rimanere viva. Procedendo a passo svelto e costante, ho impiegato circa quaranta minuti per coprire il tragitto. Quando sono arrivata, però, ero piuttosto stanca. Neanche sotto minaccia mi avrebbero convinto a mettermi a correre. Forse Viola arriva fin lì in auto. O forse, banalmente, è solo molto più giovane e allenata di me (STRASOB!!!).<br />
Comunque, come vi dicevo, trovandomi a Napoli per le feste oggi sono stata a Palazzo Palladini. Per la prima volta (perlomeno da che sono cosciente) l'ho visto da vicino. È stata dura, perché ho deciso di fare tutto il tragitto a piedi ignorando i consigli di mia mamma: “Ma che ci vai a fare? Lo vedi benissimo dalla finestra col binocolo!” eccetera eccetera. Ma io niente, di coccio. Ho deciso di andarci finalmente, e a piedi perché volevo controllare anche il tragitto di Viola la sportiva. E vedere se potevo farcela anch'io nonostante la mia veneranda età. In tutto, tra andata e ritorno, ho percorso circa dieci chilometri in tre ore e mezza di tempo (inclusa la mezz'ora di sosta davanti al palazzo, e la ventina di minuti che ho perso perché ho sbagliato strada... ehm...). È una di quelle cose, mi son detta, che si fanno una volta sola nella vita. Perché anche mentre la stai facendo continui a dirti: “Ma perché ho deciso di farla?” e ti riprometti di non ripetere più l'esperienza. Mi ricordo che mi dissi proprio questo la prima volta che feci la discesa, e relativa salita, fino ai Faraglioni di Capri. “Mai più!”, mi dissi. E invece mi costrinsero a farla almeno altre tre-quattro volte. L'ultima è stata una decina d'anni fa con G. Io lo avvertii: “Guarda che la salita è dura. Durissima. Tu non sai a cosa vai incontro. Ripensaci prima che sia troppo tardi!”, ma lui, più di coccio di me, decise che dopotutto non era ammissibile essere arrivati da Milano a Capri e poi non andare ad ammirare i Faraglioni da vicino. E così ci ritrovammo ad arrancare per quell'impervia stradina in salita e sotto il sole a picco. Perché era estate. Invece il tragitto di oggi (Mai più!!!) per fortuna l'ho fatto in inverno. Fosse stato agosto pieno, probabilmente ora non sarei qui a raccontarvela, ma nella migliore delle ipotesi sarei ricoverata in terapia intensiva. Invece così me la sono cavata solo sudando come una capra, perché oggi qui a Napoli c'era un sole così.<br />
Che altro dirvi? Niente, direi di passare pure alle foto.<br />
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Girando per Napoli capita di vedere tante cose già scorte a UPAS. Per esempio...<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFV3KgQIO6agmEf6a-sIGHL6EnN7Wx77mIlKpx2yNfyW6VGEl-cKl4H1uCwO_6zeb7a6qtR3HAdt4sSwvd-cbtcp2NjdfeNZrmH_KOmJLyTlsS6ttsPNKf-HM-zrKCzJRvvq2XXukHg5VV/s1600/IMG_7165.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFV3KgQIO6agmEf6a-sIGHL6EnN7Wx77mIlKpx2yNfyW6VGEl-cKl4H1uCwO_6zeb7a6qtR3HAdt4sSwvd-cbtcp2NjdfeNZrmH_KOmJLyTlsS6ttsPNKf-HM-zrKCzJRvvq2XXukHg5VV/s400/IMG_7165.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...Piazzetta Nilo. Da queste parti c'è il centro d'ascolto di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giulia_Poggi" target="_blank"><b>Giulia Poggi</b></a>.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjebu40zxoeHQv6nafkNuBc1Nb6Fu5JDApxYfL9AVat0RNd0EyYvuS_N8qq6YVS8703risphTsjIJAfY95YA3H2ul3Nm_f7H6ZlUiU195zp2mMODV7lvTJ-gNrH_3a8jiji-A8tEzMLijHg/s1600/IMG_7385.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjebu40zxoeHQv6nafkNuBc1Nb6Fu5JDApxYfL9AVat0RNd0EyYvuS_N8qq6YVS8703risphTsjIJAfY95YA3H2ul3Nm_f7H6ZlUiU195zp2mMODV7lvTJ-gNrH_3a8jiji-A8tEzMLijHg/s400/IMG_7385.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E qui sicuramente è attraccato anche lo yacht di Giorgio Sartori.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFMFlWZ2xq1rFf0_BzmAzjTkQ6qb0z4_FsfWCgk3eZ8VkyJbFBSZUtyis1FLqNyzm-B96eCd7tIyPZ5jzYad1JSRskLWySz8S4zgUHVDoie37Dgbhkpl3fIyHHsOIMjbIBi_bY_DrspuCz/s1600/IMG_7406.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFMFlWZ2xq1rFf0_BzmAzjTkQ6qb0z4_FsfWCgk3eZ8VkyJbFBSZUtyis1FLqNyzm-B96eCd7tIyPZ5jzYad1JSRskLWySz8S4zgUHVDoie37Dgbhkpl3fIyHHsOIMjbIBi_bY_DrspuCz/s400/IMG_7406.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piazza Plebiscito: dove <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Greta_Fournier" target="_blank"><b>Greta</b></a> incontrò e si scontrò con il bel Ferdinando.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqGAZ9SfIZ1gt2hBns-s1H1aIPJyx4I5pxD8d1BqlETM81aukS5pqbcmaG2_x4a9xpud_Y1gjQmeQZn6I_Qj_xlTDPWI19GvS8mCdgp_RZZUh4bJU3p4XZiVAeeV_5j6rOuylH5w4Z2cf1/s1600/IMG_7492.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqGAZ9SfIZ1gt2hBns-s1H1aIPJyx4I5pxD8d1BqlETM81aukS5pqbcmaG2_x4a9xpud_Y1gjQmeQZn6I_Qj_xlTDPWI19GvS8mCdgp_RZZUh4bJU3p4XZiVAeeV_5j6rOuylH5w4Z2cf1/s400/IMG_7492.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E agli scavi di San Lorenzo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Pergolesi" target="_blank"><b>Andrea</b></a> girò il video di "Tre metri sottoterra" per Mimmo Calore.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxS02XwvfI3jQWyNiMxWUGDIdGQr4Rp9Pdtv_X972h9iU_8rIab1new_rmLZJNAouMisspbqFVm9IeDx4rt0Hx07QdjYFL_MTFLM0JLf1t0Q278kZtKY3bYeE05zdbSqKFSNcwF3v_uR0/s1600/IMG_7510.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxS02XwvfI3jQWyNiMxWUGDIdGQr4Rp9Pdtv_X972h9iU_8rIab1new_rmLZJNAouMisspbqFVm9IeDx4rt0Hx07QdjYFL_MTFLM0JLf1t0Q278kZtKY3bYeE05zdbSqKFSNcwF3v_uR0/s400/IMG_7510.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piazza San Domenico Maggiore. Ripresa decine di volte.<b><br /></b></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRMdaickioO8dG07_1FKcNL4JziRPhaG3e6dV_0qr_dikGk1hRIm2q57Lf1LSycho0X0MrkGNsmfX3p6wjWG6Y-5IszUDUR9Nak_0JGltx9E4Kt3axBm8jdV7j3_dV9BP1jzoTWBPzsSGR/s1600/IMG_8246.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRMdaickioO8dG07_1FKcNL4JziRPhaG3e6dV_0qr_dikGk1hRIm2q57Lf1LSycho0X0MrkGNsmfX3p6wjWG6Y-5IszUDUR9Nak_0JGltx9E4Kt3axBm8jdV7j3_dV9BP1jzoTWBPzsSGR/s400/IMG_8246.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pare che davanti a questo monumento di Mergellina partano i bus per Berlino...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZz89YDMKCClf2f4UBMmwIaNBCRfnrZYTH8EZAMxAQf96zHqxTfa57LnDY2NQLRlqUkWFYiryckyvm9-TgiF4MkYgSDG_YqpF1QWR86zH-_hJYXBwrCESYuf_O3u3fu_s0WhqBw8yY6nX0/s1600/IMG_8273.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZz89YDMKCClf2f4UBMmwIaNBCRfnrZYTH8EZAMxAQf96zHqxTfa57LnDY2NQLRlqUkWFYiryckyvm9-TgiF4MkYgSDG_YqpF1QWR86zH-_hJYXBwrCESYuf_O3u3fu_s0WhqBw8yY6nX0/s400/IMG_8273.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Palazzo Donn'Anna, storico e ricco di fosche leggende. Non c'entra con la soap, ma è bello lo stesso.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbP82KucxW1s3HXVzw5cAhzcI1H-0NVe6uHFmpPZrbtKqLTKdrJIukQW2xw4GnZ_HZ4KWsRsRDoAFWwGcTnrnIlV0obd0zOe4p0UqZXIEFZ21rOKYpfznpd-FG31_nUAeF1vPlfBj9ZXOl/s1600/IMG_8278.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbP82KucxW1s3HXVzw5cAhzcI1H-0NVe6uHFmpPZrbtKqLTKdrJIukQW2xw4GnZ_HZ4KWsRsRDoAFWwGcTnrnIlV0obd0zOe4p0UqZXIEFZ21rOKYpfznpd-FG31_nUAeF1vPlfBj9ZXOl/s400/IMG_8278.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ah, di qui dev'essere passato Tommaso...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZds7FItlJEmVJ_dv2L4bb53cOTT2SQr4p68BnbGPfk3RKIurtasy40c3TeaMrBaJ2YiQnGwuK5uD3i-zQvdscaiYvC5oOGmOZg1QWVxcw76es-NghG7YQM5Hhs2gfq31Dxixlu1Ap5wrg/s1600/IMG_8281.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZds7FItlJEmVJ_dv2L4bb53cOTT2SQr4p68BnbGPfk3RKIurtasy40c3TeaMrBaJ2YiQnGwuK5uD3i-zQvdscaiYvC5oOGmOZg1QWVxcw76es-NghG7YQM5Hhs2gfq31Dxixlu1Ap5wrg/s400/IMG_8281.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Mi scusi, vado bene per Palazzo Palladini?"</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVTljy_aMr_V2SFdUDcdpuUgisPGXAWwdWKUemIkk5IzwBFyIYgKzFPKFXS5g_urUGUa8YAYAahsNGZ1929TtfcUSNzGL3DvdpyOsePoVb1-wKdeQtQya2fY-TunI9l59DgkZm8TKyOkBn/s1600/IMG_8283.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVTljy_aMr_V2SFdUDcdpuUgisPGXAWwdWKUemIkk5IzwBFyIYgKzFPKFXS5g_urUGUa8YAYAahsNGZ1929TtfcUSNzGL3DvdpyOsePoVb1-wKdeQtQya2fY-TunI9l59DgkZm8TKyOkBn/s400/IMG_8283.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Messaggio d'amore sul muro. L'avrà scritto Genny per Rossella?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVltTyjmHXe_ZV4us_V_D3Khx8JkMVcmMrgvN3oaW4r3T2_mxoj48LC6DoRXeIE_37XDL2c0lqoYq4kr0-cm1ZDa7fi3Y3et_5jMbZO1xmpg48IyfXozOgW5PIJBkwRvJbmAOIeQhgLqvJ/s1600/IMG_8285.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVltTyjmHXe_ZV4us_V_D3Khx8JkMVcmMrgvN3oaW4r3T2_mxoj48LC6DoRXeIE_37XDL2c0lqoYq4kr0-cm1ZDa7fi3Y3et_5jMbZO1xmpg48IyfXozOgW5PIJBkwRvJbmAOIeQhgLqvJ/s400/IMG_8285.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Eccolo! È lui! Quanta emozione!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2NXfbWvTMkxeD-mvO38owdqzNmlXZRmAr7hyphenhyphenxswM5_T-Xwchycc6jPYTcVly1mVgz2p3Nz1yYUCwrqTUvDqwFle7ATAdf5ea_ypWKnhc8P1iM-bBV53kglIJPpEeZ5g3o5LhlmbZYYRT_/s1600/IMG_8300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2NXfbWvTMkxeD-mvO38owdqzNmlXZRmAr7hyphenhyphenxswM5_T-Xwchycc6jPYTcVly1mVgz2p3Nz1yYUCwrqTUvDqwFle7ATAdf5ea_ypWKnhc8P1iM-bBV53kglIJPpEeZ5g3o5LhlmbZYYRT_/s400/IMG_8300.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Questa scena ci è ben nota, vero? ;-)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO31g9S_-OdAhYmPFTwDBgBbF0361MX6rMGUN4pCdndypYSLNTg_wtiRQHErPr5J1bLH-9Zw5oZB9ugknulKBYswIn8MAhS8ZTpDRNK3e_dLvrxs7alW_QvoMa6197aXV-0x3KZjxiiI1z/s1600/IMG_8315.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO31g9S_-OdAhYmPFTwDBgBbF0361MX6rMGUN4pCdndypYSLNTg_wtiRQHErPr5J1bLH-9Zw5oZB9ugknulKBYswIn8MAhS8ZTpDRNK3e_dLvrxs7alW_QvoMa6197aXV-0x3KZjxiiI1z/s400/IMG_8315.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A view from Palazzo Palladini.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTmGF9B5x5le1SVWzYaxVR8oGGZNyFrd0TnuOp5n59jPmlevcKSbRrm6IJa1gTP8HhqE4sRXloW5muXchq1VCHg960WQS2dKdoG-ivsiwHTqyKVglxXMveyw7_xp_4WShN57uQTfzo4FXn/s1600/IMG_8316.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTmGF9B5x5le1SVWzYaxVR8oGGZNyFrd0TnuOp5n59jPmlevcKSbRrm6IJa1gTP8HhqE4sRXloW5muXchq1VCHg960WQS2dKdoG-ivsiwHTqyKVglxXMveyw7_xp_4WShN57uQTfzo4FXn/s400/IMG_8316.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Eccolo qua, in tutto il suo Palladiniano fulgore.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-r7ZtwF74oZn03Ce8DnDMvqNGtmFZdT_TZPsZcPPIkDUyIJK96u8YFCiTGsQpiVwutT4ecmoJ6-3gPTgh7JvAtiC3q7bbPlhktHiqU0wGteH1K-EdflaIr6LPI4XfQThYzh-Nfi-HTa_Q/s1600/IMG_8319.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-r7ZtwF74oZn03Ce8DnDMvqNGtmFZdT_TZPsZcPPIkDUyIJK96u8YFCiTGsQpiVwutT4ecmoJ6-3gPTgh7JvAtiC3q7bbPlhktHiqU0wGteH1K-EdflaIr6LPI4XfQThYzh-Nfi-HTa_Q/s400/IMG_8319.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Quante volte i nostri eroi si sono affacciati da quei merli?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOWow3VofCTL8WZH109t48Ui3m-uv-kicBtZRrgbooofZ9lRUhrUVfMb9OcvdC6cYSW0RoDGLMUaM-QI7hh2QLlMIx67Zpw9qEPjOgRkua6t0lq1XpdsWXA9Yw2y0gLkM_h1UXITcoGEVJ/s1600/IMG_8331.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOWow3VofCTL8WZH109t48Ui3m-uv-kicBtZRrgbooofZ9lRUhrUVfMb9OcvdC6cYSW0RoDGLMUaM-QI7hh2QLlMIx67Zpw9qEPjOgRkua6t0lq1XpdsWXA9Yw2y0gLkM_h1UXITcoGEVJ/s400/IMG_8331.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'unico bar vicino al PP è questo. Niente Vulcano :-(</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlX4Y8CkO17jNVnY9MbnIc4K-riIEaiLgOsh8f_Z6x7UodTFmNRMPII_LwV0zl7Gc6K-PNhGB-hrCVKSU9d6OTk3VI9EqFSYarVwO_6K66ngoZgfwyWk0HpUOtXijSoZNBNEPPAjCjs8L4/s1600/IMG_8339.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlX4Y8CkO17jNVnY9MbnIc4K-riIEaiLgOsh8f_Z6x7UodTFmNRMPII_LwV0zl7Gc6K-PNhGB-hrCVKSU9d6OTk3VI9EqFSYarVwO_6K66ngoZgfwyWk0HpUOtXijSoZNBNEPPAjCjs8L4/s400/IMG_8339.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piccione Palladino...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjteiKSQ8r4U8q3q9U4fLDyu339muFcmRE2DXWevhXk1GYVDX1YeaNdyWBkOeeQbRYzW_xx7BPTWOowreLUMV449LD3-muN_hDc7QzMH0FdmYiDNyY-xittn2VOsErw3BhlzbKGzdaah-wc/s1600/IMG_8344.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjteiKSQ8r4U8q3q9U4fLDyu339muFcmRE2DXWevhXk1GYVDX1YeaNdyWBkOeeQbRYzW_xx7BPTWOowreLUMV449LD3-muN_hDc7QzMH0FdmYiDNyY-xittn2VOsErw3BhlzbKGzdaah-wc/s400/IMG_8344.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le torri.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhei8_KTdPtSmQSYzb6SG6XsOEdEFMUljUlSsdVVib9QcGyQzsD5UjO7S9T7Jp9Erp2R2zXpO10jqirLDHnxLk91GVWHaeLe-YG3k8Xi22HJy2rn00xWBgu4MZ3WZ2PNauso4zKgwj9KjO/s1600/IMG_8345.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhei8_KTdPtSmQSYzb6SG6XsOEdEFMUljUlSsdVVib9QcGyQzsD5UjO7S9T7Jp9Erp2R2zXpO10jqirLDHnxLk91GVWHaeLe-YG3k8Xi22HJy2rn00xWBgu4MZ3WZ2PNauso4zKgwj9KjO/s400/IMG_8345.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">WOW! Sto toccando Palazzo Palladini!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ-r0KrwAMb4AikC3yKLn02ICao7qrTJ3oeYij00jdWS1L4clCYYJvLmQEclZzA5rQUY1MZD_zhji-i-mStLRfeADVGoIhieqZZM2G8Jxt9toUn1bS6HwweddsP15GOpVkcxGTzl9r6dqK/s1600/IMG_8360.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ-r0KrwAMb4AikC3yKLn02ICao7qrTJ3oeYij00jdWS1L4clCYYJvLmQEclZzA5rQUY1MZD_zhji-i-mStLRfeADVGoIhieqZZM2G8Jxt9toUn1bS6HwweddsP15GOpVkcxGTzl9r6dqK/s400/IMG_8360.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ho cercato di farmi un autoscatto ma non ci sono riuscita: accontentatevi di questo schizzo...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAnVkLx0otMls6qrVteYyQBdejBBWBcXrB4SxXA8MyZNUmI0K6IAdAWd-vp6B-Vv-SZ9ZRAmgTsYsQvHNbYRuwaxddEMe57wejck7913nN8fpCs8ldoSoSyAliwl9I0bh9MelGESF_rWvz/s1600/IMG_8363.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAnVkLx0otMls6qrVteYyQBdejBBWBcXrB4SxXA8MyZNUmI0K6IAdAWd-vp6B-Vv-SZ9ZRAmgTsYsQvHNbYRuwaxddEMe57wejck7913nN8fpCs8ldoSoSyAliwl9I0bh9MelGESF_rWvz/s400/IMG_8363.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La scogliera davanti al PP. Io mi sono arresa dopo tre massi. E pensare che <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marina_Giordano" target="_blank"><b>Marina</b></a> riesce a percorrerla sui tacchi a spillo!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyVeh9UP6gAPuFn-qUO9LBiZvSjXVTAR0l1nX24gd2LGPDZ5wKWOioun_zrXu4-AKOKgDWdRBNO0ONbym6rCbgLaytmUZYeUKzn2x4rmjiEUaSY_Qm5aPycL6wER35WR6uELsiGDEEwLgJ/s1600/IMG_8375.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyVeh9UP6gAPuFn-qUO9LBiZvSjXVTAR0l1nX24gd2LGPDZ5wKWOioun_zrXu4-AKOKgDWdRBNO0ONbym6rCbgLaytmUZYeUKzn2x4rmjiEUaSY_Qm5aPycL6wER35WR6uELsiGDEEwLgJ/s400/IMG_8375.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Terrazza! Yuppi!<b><br /></b></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidB2K4r-OpKAI-HDJQ0gNhpD5DG408Rj4eedSgFipqejuZnR9XX8WEITsOWiWC0AwKRK-SL2NoTbQj8X2HEl9R16_R8Yl036zOTKZT6tXTylgafGdTQa5jivnM33D5TpuhSVWylogzmhiD/s1600/IMG_8384.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidB2K4r-OpKAI-HDJQ0gNhpD5DG408Rj4eedSgFipqejuZnR9XX8WEITsOWiWC0AwKRK-SL2NoTbQj8X2HEl9R16_R8Yl036zOTKZT6tXTylgafGdTQa5jivnM33D5TpuhSVWylogzmhiD/s400/IMG_8384.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un comodo ingresso secondario per il fratello di Genny?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCx6ZL9HwGH5rmMzSGgDY3WuhuYjGUU8WTjHcMZvR0fP57q6p55mt7vm60UYm6O2sexcIdN2isQ9LIQ16LM8xzRa5ScmIuvuniwuYiNzpBdMs-iwEWy96qEZ86liPI45JrNArwIKlqeVG1/s1600/IMG_8387.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCx6ZL9HwGH5rmMzSGgDY3WuhuYjGUU8WTjHcMZvR0fP57q6p55mt7vm60UYm6O2sexcIdN2isQ9LIQ16LM8xzRa5ScmIuvuniwuYiNzpBdMs-iwEWy96qEZ86liPI45JrNArwIKlqeVG1/s400/IMG_8387.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gli scogli sui quali <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Boschi" target="_blank"><b>Franco</b></a> getta i nemici. Li vedete gli schizzi di sangue?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3LLK48bIzhpohdsdzFFRBQBu-Y6hV2AyXI9rwT7un2M4hyQqbBnB1nWYQHMig_-uOo1qjCco8_hyphenhyphenvZIGzn4nBH0jxQMAgmiyVmC5w1392WB5moJdQM4TOH1MA2R97g67quyIrI94THIO8/s1600/IMG_8420.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3LLK48bIzhpohdsdzFFRBQBu-Y6hV2AyXI9rwT7un2M4hyQqbBnB1nWYQHMig_-uOo1qjCco8_hyphenhyphenvZIGzn4nBH0jxQMAgmiyVmC5w1392WB5moJdQM4TOH1MA2R97g67quyIrI94THIO8/s400/IMG_8420.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Quel che avanza dall'ultimo spaghetto a vongole di<b> <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele_Giordano" target="_blank">Raffaele</a>...</b></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjFQjXtpN6ixSow5TiNMpXvNEuKy7kisO3FQP3C4Amu2C9I5e7KXaqCmrlWqKfWjQ92Pe-Fd-3LM344gsCIAHvVft1MQ73JR-fINH-J3XD4PYOi0J8hyZp61SWSZr4T_6Gq-veb0aBurc5/s1600/IMG_8440.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjFQjXtpN6ixSow5TiNMpXvNEuKy7kisO3FQP3C4Amu2C9I5e7KXaqCmrlWqKfWjQ92Pe-Fd-3LM344gsCIAHvVft1MQ73JR-fINH-J3XD4PYOi0J8hyZp61SWSZr4T_6Gq-veb0aBurc5/s400/IMG_8440.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I flutti che si frangono sulla spiaggetta del PP.<b><br /></b></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2g4YZrMz0-vl-KaMMOM1fru5QoG6yQjo8gdR3FUv69OpF2iNuLCvdW-BCE6Ne4QYNlR334qggnLi3GrX9eiKe5s4LSbVMFUNI8akNtBtUOaRd0Q1NwSUR926cJWdiLFrtkPtP6goByo64/s1600/IMG_8513.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2g4YZrMz0-vl-KaMMOM1fru5QoG6yQjo8gdR3FUv69OpF2iNuLCvdW-BCE6Ne4QYNlR334qggnLi3GrX9eiKe5s4LSbVMFUNI8akNtBtUOaRd0Q1NwSUR926cJWdiLFrtkPtP6goByo64/s400/IMG_8513.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Finalmente anch'io coi piedi in spiaggia...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUp0UO4tBSlqv6c7ykldrvt7obfN49j88DduYET3G09pnTYKMDx51et4-_SyniwG3kumrp-2yNkvYYAkijNxWMJ2dPLYKNsKae16RUyADrJJgaccEEXNIbGLU8hqr3X_V1Tv8fw-NMEVYS/s1600/IMG_8519.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUp0UO4tBSlqv6c7ykldrvt7obfN49j88DduYET3G09pnTYKMDx51et4-_SyniwG3kumrp-2yNkvYYAkijNxWMJ2dPLYKNsKae16RUyADrJJgaccEEXNIbGLU8hqr3X_V1Tv8fw-NMEVYS/s400/IMG_8519.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ancora uno scorcio.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3WowcEl9o9KGve-oNfyZurjFh8eDSZM3S9xmuu5dxQDp1rXK1sqQvV1p2vlz9dT7fwmpe5FpU8jzeRpJhXcGAbbU4HeVQ_KxgjgMStYHeXCTCvW20BwnrYWeyLItam6Uy_R8c7ZKZGJZC/s1600/IMG_8521.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3WowcEl9o9KGve-oNfyZurjFh8eDSZM3S9xmuu5dxQDp1rXK1sqQvV1p2vlz9dT7fwmpe5FpU8jzeRpJhXcGAbbU4HeVQ_KxgjgMStYHeXCTCvW20BwnrYWeyLItam6Uy_R8c7ZKZGJZC/s400/IMG_8521.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ciao, PP, ci si rivede stasera. In TV!!!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCrCfxX0s1tK-CIhfTWYj3e6SO0zYQpykE9evE_ZHnCWpZXgC-RzIjX3rGnmIH2t4yU_X3aISA1v6w8LdnCR06MM69MtJnAWkWaHWzcuJKYZSdwaFEReRJrnKcMnzOpc8Ucxxm0K2lXIBY/s1600/IMG_8525.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCrCfxX0s1tK-CIhfTWYj3e6SO0zYQpykE9evE_ZHnCWpZXgC-RzIjX3rGnmIH2t4yU_X3aISA1v6w8LdnCR06MM69MtJnAWkWaHWzcuJKYZSdwaFEReRJrnKcMnzOpc8Ucxxm0K2lXIBY/s400/IMG_8525.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Brusco ritorno alla realtà: il VERO ingresso di Palazzo Palladini...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtSLWysKFMFOgJqyA1hJmDs-ofSMOrWAX3WKqrzxfkmDcFZydEu2G2rQQRFDNQHa8gOLqGTZxf11B04NrFR9RaHi8v6aSlM-Ovl2rdENYSDgXzod3auK3qK8SoUzibwrIODikgOGOiD2rO/s1600/IMG_8527.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtSLWysKFMFOgJqyA1hJmDs-ofSMOrWAX3WKqrzxfkmDcFZydEu2G2rQQRFDNQHa8gOLqGTZxf11B04NrFR9RaHi8v6aSlM-Ovl2rdENYSDgXzod3auK3qK8SoUzibwrIODikgOGOiD2rO/s400/IMG_8527.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...che in realtà si chiama così. Triste, vero?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhivVa0rf1DYEyb3L4hPg95iabeWRLSIbufuXAJxNxxVTW8cqOP4VEtZxSRMFYCcHuSsQeeFwzr7YflZ-0KetQ_aKECo-NAHnjK8B5IHgFBtTE__ohVWo5BNhRP65VF-qQO20Kh_9_gxxKt/s1600/IMG_8546.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhivVa0rf1DYEyb3L4hPg95iabeWRLSIbufuXAJxNxxVTW8cqOP4VEtZxSRMFYCcHuSsQeeFwzr7YflZ-0KetQ_aKECo-NAHnjK8B5IHgFBtTE__ohVWo5BNhRP65VF-qQO20Kh_9_gxxKt/s400/IMG_8546.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...e comunque <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Rossella_Graziani" target="_blank"><b>Rossella</b></a> ha ragionissima a volere il motorino! Pant pant!...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4jm-QzG4yY2anhEkqexbSWIYw81q55z1zg8BjByYWUA7t0J6WRhhXXJPEta54oivpIk6WiRJVgnZhKPpdqDRgflOKV_jhZ3EKI8Bm8jIvLZA3_CxhOohlhWZlHdBJkEWC7YxPKggLqXwV/s1600/IMG_8558.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4jm-QzG4yY2anhEkqexbSWIYw81q55z1zg8BjByYWUA7t0J6WRhhXXJPEta54oivpIk6WiRJVgnZhKPpdqDRgflOKV_jhZ3EKI8Bm8jIvLZA3_CxhOohlhWZlHdBJkEWC7YxPKggLqXwV/s400/IMG_8558.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E siccome in un mio post non possono mancare i gatti, ecco un simpaticissimo e dolcissimo miciotto di Posillipo. Miao! :-)<b><br /></b></td></tr>
</tbody></table>
<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-16526017643576774592013-08-30T08:03:00.001-07:002013-08-30T08:41:47.378-07:00Chi ha paura di Carla Gozzi?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid25EGTi2mKpd5oCaSURYVGsHZykX7J1CDz2vHnPwRAgz0BPB3F2d5gPcf46LOcRdzKR1WYRKPWwWM0wMMQsVV-ncw33gTF61_fRFD3Xj_Wv2LurwgKsG3s4wvi9epy9v7JHEa_XtyPViR/s1600/CarlaGozzi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid25EGTi2mKpd5oCaSURYVGsHZykX7J1CDz2vHnPwRAgz0BPB3F2d5gPcf46LOcRdzKR1WYRKPWwWM0wMMQsVV-ncw33gTF61_fRFD3Xj_Wv2LurwgKsG3s4wvi9epy9v7JHEa_XtyPViR/s320/CarlaGozzi.jpg" width="320" /></a></div>
Per motivi che ancora non mi spiego, noto che tante persone arrivano sul mio blog seguendo il filone “moda”. E del resto i blog di maggior successo sono quelli a tema fashionista, per così dire.<br />
E chi sono io per sottrarmi a questo trend (visto come parlo fashion?)?<br />
Parliamo di moda, dunque, anche se vi ho già confessato più d'una volta che di moda non ne capisco una beata cippa.<br />
L'argomento di moda del giorno è “dagli addosso a Carla Gozzi”. Così pare guardando in giro.<br />
Come forse saprete, o forse no (in questo caso ve lo dico io), la nostra Carla tornerà in TV il prossimo 9 settembre con un programma nuovo (cliccate <a href="http://youtu.be/KuAMMMAmMa8" target="_blank"><u><b>qui</b></u></a> per vedere l'anteprima) dal titolo “Armadio perfetto – kids and teens”. Come dice <a href="http://www.realtimetv.it/web/guardaroba-perfetto/" target="_blank"><u><b>il sito stesso</b></u></a> di Real Time TV: <i>“Le protagoniste dei primi 15 episodi della serie infatti, sono ragazze dai 6 ai 15 anni che verranno coinvolte ne “Il gioco della moda” in cui Carla creerà un accessorio usando oggetti contenuti nella “valigia delle meraviglie”. Un modo divertente e colorato per insegnare i primi segreti di stile a queste fashion-victim in erba.”</i><br />
In effetti letta così dà un po' fastidio anche a me. L'idea della mini-fashion-victim è raccapricciante anche più della fashion-victim adulta. Lo stesso termine “fashion-victim” sa di patologico, di rapporto malsano, di qualcosa che andrebbe curato piuttosto che incoraggiato.<br />
Una “vittima della moda” sembra una persona che subisce la moda, più che esserne semplicemente appassionata, che ne viene danneggiata, che riporta dei danni. Una vittima è un essere vivente che viene “sacrificato, immolato, ucciso” (vedere "<a href="http://www.treccani.it/vocabolario/vittima/" target="_blank"><i><b>vittima</b></i></a>" sul vocabolario Treccani) e non penso che chi segue la moda si veda bene in questi panni (per rimanere in ambito fashion).<br />
Perciò posso comprendere come mai tante persone siano balzate sulla sedia quando hanno letto di un tale termine applicato a ragazzine e bambine, che appaiono inermi e perciò ancor più vittime, potenzialmente.<br />
Infatti si è scatenato di tutto contro questa trasmissione, e c'è anche una <a href="https://www.change.org/it/petizioni/real-time-bloccate-la-messa-in-onda-del-programma-guardaroba-perfetto-kids-teens" target="_blank"><u><b>petizione</b></u></a> per impedirne la messa in onda.<br />
Ma termini infelici a parte, è davvero così diabolica la trasmissione di Carla? La mia risposta è: non lo so. Non lo so, semplicemente perché non l'ho ancora vista, dal momento che non è ancora andata in onda. E non avendola ancora vista, non posso dire come sarà. Certo, quando si mandano in onda bambini bisogna sempre pensarci non due, ma duemila volte. Per evitare di abusarne, per evitare di spingerli verso un sistema di pensiero che punti all'apparire piuttosto che all'essere, per evitare di strumentalizzarli in qualunque modo. Ma questo dovrebbe valere per tutto, non solo per questa trasmissione. Ci sono parecchi spot che usano i bambini per intenerire il pubblico, che sono semplicemente riprovevoli. O dedicati proprio ai bambini e che sono veramente sessisti, ai limiti (e oltre) dell'indecenza. Per non parlare di tutte le patetiche/tenere/accattivanti/melense foto di bambini che tante pagine facebook utilizzano con il non proprio nobile scopo di ottenere più like, e quindi più popolarità. Perché non protestiamo anche per quelli?<br />
Io lo confesso: anche se vivo in un mondo sostanzialmente agli antipodi del fashionismo, il programma di Enzo e Carla lo seguo. Semplicemente perché mi diverte. È buffo, ed è un gioco. Basta non prenderlo troppo sul serio.<br />
Questo lo possono capire gli adulti, ma i bambini? Perché in tanti hanno paura che questo programma in particolare sia pericoloso, una molla che spinga le bambine a idee sessiste e consumistiche? Ma perfino sui giornalini per bambini si parla anche di moda. E lo so perché ci ho lavorato su quei giornalini. Ai ragazzini (anche ai maschi) la moda interessa, i vestiti sono anche un modo di esprimere ciò che sono “dentro”, e anche per affermare se stessi e i propri gusti indipendentemente da quelli dei genitori. Chi di noi da piccolo non ha mai desiderato una particolare maglietta, un particolare vestito, un determinato paio di scarpe? L'importante è che non diventi un'ossessione. Bisogna andarci cauti, ecco. Io da piccola detestavo i vestiti che mi facevano indossare, perché erano anni Settanta (io sono stata bambina negli anni Settanta, sì, sono <i>veeeeecchia</i>) e quella moda non mi piaceva. Questo non voleva dire che non ne desiderassi altri. Desiderare anche (ma non solo) vestiti diversi, voleva per me dire che ero una persona diversa da mia mamma, da mia sorella e da tutti quelli che mi circondavano.<br />
E tutti i vari magazine “femminili”, poi, dove li mettiamo? Dai vari Cioè, via via a salire di età e tipologia di lettrici fino a Io Donna, che dovrebbe essere un settimanale un po' più impegnato, perché la moda rimane tra gli argomenti più gettonati? Perché non è possibile immaginare un giornale “femminile” (che già il concetto mi dà l'orticaria) dove moda, consigli di bellezza eccetera lascino posto ad argomenti più profondi? La <a href="http://it.barbie.com/fashionistas/" target="_blank"><u><b>Barbie fashionista</b></u></a> esiste da anni, e penso pure che abbia un seguito ben più vasto di quello di Carla Gozzi. Perché non si sono scatenate campagne contro di lei?<br />
Comunque, fin qui non mi pronuncio: senza aver visto il programma non posso dir nulla, solo per principio. Ma ne riparleremo, oh, se ne riparleremo!<br />
Mi rimane un unico, ultimo dubbio: c'è chi ama tanto la moda da farsene vittima, e chi la detesta talmente tanto da vedere del marcio ovunque se ne accenni. Ma non sono entrambe le categorie ossessionate dalla moda?IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-33851421682562807802013-08-30T04:47:00.001-07:002013-08-30T05:28:59.327-07:00Tipi da treno (o treni d'un certo tipo?)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTuyYEqNH-CjTRrOkwyUrWVPHxpJA-RrhYiKhbIyh7af360pe1Du8XF4F42JeFvqn3uqzvGHGh9NlMGCXfg_wbRKpT3DN1Q5yXPcKAtPNFBOzxgzW8_uZpNyhMeCbU8hDXhBCbFJJlaNC_/s1600/rotaie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTuyYEqNH-CjTRrOkwyUrWVPHxpJA-RrhYiKhbIyh7af360pe1Du8XF4F42JeFvqn3uqzvGHGh9NlMGCXfg_wbRKpT3DN1Q5yXPcKAtPNFBOzxgzW8_uZpNyhMeCbU8hDXhBCbFJJlaNC_/s320/rotaie.jpg" width="320" /></a></div>
Ebbene sì, lo confesso: io sono una terribile compagna di viaggio in treno. Sono una di quelle persone-orso, che in treno si mettono in un angolo e si chiudono (o cercano di chiudersi) in una bolla che le isoli dal mondo esterno.<br />
E che non vedono l'ora che il viaggio sia finito.<br />
Quand'ero piccola viaggiare in treno mi piaceva. Mi piaceva soprattutto guardare fuori dal finestrino. E poi fantasticavo sui paesaggi che vedevo scorrere e cambiare quando si passava da una regione all'altra, immaginavo di percorrerli in groppa a un cavallo velocissimo, oppure di entrare nelle case più belle che vedevo. Mi piace farlo anche adesso. A dirla tutta, guardare fuori dal finestrino è la mia attività preferita quando viaggio in treno, anche se non indulgo più in certe fantasticherie.<br />
Però non è che non mi accorga di quel che mi succede attorno. Anche se vorrei evitarlo, mi è capitato spesso di vedere chi sono gli altri viaggiatori.<br />
Ci sono quelli orsi come me, e sono i miei preferiti. Si fanno i fatti loro e generalmente non mi accorgo neppure quando scendono a una fermata prima della mia (a meno che non vengano sostituiti da gente più chiassosa).<br />
Quelli che mi davano più fastidio, quand'ero piccola, erano quelli che per dormire abbassavano le tendine del finestrino, impedendomi di ammirare il paesaggio. Se ci riuscivo, non appena si addormentavano le rialzavo.<br />
Poi ci sono quelli che si siedono di fronte e allungano le gambe in modo da costringermi a tenere i piedi rannicchiati sotto la sedia. Siccome sono un tipo schivo e gentile, non ho mai il coraggio di dir loro quanto mi dia fastidio. A meno che non mi vengano i crampi alle ginocchia, e allora cerco di riprendermi i miei spazi.<br />
Quelli che non capisco sono quelli che, sui treni come le frecce (dove la prenotazione del posto è obbligatoria), si siedono sempre al posto di qualcun altro. Sempre. Hai il tuo posto, accidenti, perché ti devi mettere al mio? Non so neppure da quanto tempo non riesco più a viaggiare nel posto che mi ero pazientemente scelta e prenotata in partenza.<br />
I simpaticoni a tutti i costi mi irritano anche altrove, ma sul treno di più perché non posso scappare. So benissimo che sono io quella acida e musona, ma proprio non sopporto l'invadenza. Per questo davanti a elementi del genere mi chiudo ancora più a riccio, più loro fanno i simpatici più io divento scontrosa, sprofondo in un libro e fingo di non vederli e non sentirli, o rispondo a monosillabi alle loro pressanti domande, finché i simpaticoni di turno non si arrendono. <br />
E ancora, ci sono gli amanti della musica. Non quelli che si ascoltano l'iPod per conto loro, no. Dico quelli che cantano. Anni fa feci un viaggio in treno accanto a due tizi che ebbero la forza di cantare la stessa canzone per otto ore di fila! Otto ore, vi rendete conto? Sempre la stessa canzone! Roba da mettersi a gridare “Basta, pietà! Almeno cambiate brano!”<br />
Poi ci sono i maniaci del cellulare, che passano tutto il tempo a parlare al telefono mettendo tutto il compartimento a conoscenza dei loro affari lavorativi e/o privati.<br />
E quelli che mettono i piedi sulla poltroncina di fronte.<br />
E ancora i bambini invadenti. Una volta mi capitò di viaggiare con uno di questi. Se ne andava in giro per il compartimento in cerca di consensi e apprezzamenti, con la mamma che affermava gongolante che il suo piccino “amava stare al centro dell'attenzione”. Siccome io, da brava musona, me ne rimasi col naso immerso nel mio libro (me lo ricordo ancora, era “Il giuoco delle perle di vetro” di Hermann Hesse), la sua attenzione si concentrò in particolare su di me. Come mai io ero l'unica a non dargli retta? Perché solo io non gli facevo neppure una moina, anzi, parevo proprio non vederlo neppure? Fece di tutto per attirare la mia attenzione, ma non ci riuscì. O meglio, ci riuscì ma io non glielo diedi a vedere. Sicuramente da grande sarebbe diventato un adulto invadente, c'era pur bisogno di qualcuno che lo rimettesse in riga.<br />
Eppure nonostante la mia conclamata acidità, la proposta di Deutsche Bahn e Obb, di creare compartimenti per sole donne (vedete <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/27/violenza-di-genere-sui-treni-tedeschi-linea-brennero-posti-riservati-alle-damen/694032/" target="_blank"><u><b>qui</b></u></a> l'articolo), mi lascia perplessa. Se non fosse per il fatto che lei non viaggerebbe mai su un mezzo plebeo come il treno, penso che zia Ramona apprezzerebbe l'idea, se non altro per l'opportunità di avere a disposizione un bagno “per sole donne” anche sul treno. Zia Ramona detesta l'idea di adoperare un bagno che sia stato usato anche da un uomo: non divide la toilette neppure col marito, figuriamoci con un estraneo. Può farlo perché lei in casa ha due bagni. Quando viene da me per lei è un dramma, perché io ho un solo bagno e lo usa anche G. E lei piuttosto che andare nello stesso bagno di G preferirebbe farsi esplodere la vescica. <br />
Però veramente è un'iniziativa di cui non capisco il senso. A che pro? <br />
Nell'articolo dicono che in parte è una misura di sicurezza, in epoca di femminicidi. Ma che c'entra? I femminicidi avvengono generalmente a opera di persone che conoscevano bene la vittima, visto che di solito si tratta degli ex. O forse intendete dire che così evitate che due si conoscano e che la relazione possa quindi sfociare in qualcosa di drammatico? Eh, però a questo punto bisognerebbe tener d'occhio tutti i possibili luoghi d'incontro. Bar, palestre, supermercati, ristoranti e chi più ne ha più ne metta. Tutto separato, via.<br />
La questione della sicurezza, in generale, è un po' irritante, a mio avviso. È un passo indietro verso i luoghi comuni più beceri: gli uomini sono tutti possibili aggressori e le donne tutte possibili vittime. Che si fa? Si tengono separati, così i primi non cadono in tentazione e le seconde sono al sicuro. Un po' come dire che tu, donna e quindi vittima, se non vuoi fastidi è meglio se non ti fai vedere. Non indossare vestiti provocanti. Non uscire da sola. Anzi, stattene proprio a casa così fai prima. Altrimenti “te la sei cercata”.<br />
Che brutta cosa, no?<br />
E comunque non mi sembra il modo migliore per prevenire le violenze, anzi, mi pare quasi un voler giustificare la mentalità che le genera.<br />
L'idea della maggior riservatezza per le studentesse mi sembra campata in aria. E gli studenti, allora? E chi vi dice che altre compagne di viaggio donne non facciano confusione pure loro, chiacchierando, parlando a telefono, cantando a squarciagola o semplicemente portandosi dietro figli pestiferi? Piuttosto fate un compartimento per studenti. Anzi, meglio, un compartimento per lettori che vogliono essere lasciati in pace nelle loro letture. Non sarebbe male neppure un vagone-biblioteca per i viaggi lunghi. <br />
Insomma, io non capisco l'iniziativa, ma forse è solo un problema mio. Riuscite a spiegarmela voi in qualche modo?IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-59861275707008261922013-08-26T13:33:00.000-07:002013-08-27T04:59:01.395-07:00Foto brutte dalle vacanzeTutti sono capaci di postare foto belle delle vacanze. Ma quelle brutte o insignificanti? Provateci voi a fare un articolo tutto di immagini del genere. Almeno concedetemelo: ho avuto coraggio a pensare di farlo. E anche a farlo davvero, sì :-P<br />
PS: dimenticavo di dirvi dove sono andata in vacanza. Sono stata in montagna ^___^ <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlQkQiED-Br2Y4yDFB_PE8zkzMRoW5qdB5KoRjsW1dlRCktg2e0nDxaggQEHqFZWWrdbIdKDV55vWAi2V83kQ_6yqVATIJCb5o93FVO71-qqLzgJVpi-wA8cnOTITgQ5qPQZWe_yttUqBu/s1600/IMG_0717.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlQkQiED-Br2Y4yDFB_PE8zkzMRoW5qdB5KoRjsW1dlRCktg2e0nDxaggQEHqFZWWrdbIdKDV55vWAi2V83kQ_6yqVATIJCb5o93FVO71-qqLzgJVpi-wA8cnOTITgQ5qPQZWe_yttUqBu/s400/IMG_0717.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Op-art nei treni regionali. E se il treno fa ritardo ci si consola ammirando questi capolavori...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhWf11EAtimT-fcTOeBunaS2HehPfMzS6mEyfXePwmWhE0MjzPOIvbqVHdcr2mu-4jk7rVepIoLmjcRiA1rfuT31oggEk_Ugrdcc_PemrN4vOO8V5ose25tV8FBDXxPus0gDBcnl8dG3cz/s1600/IMG_0821.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhWf11EAtimT-fcTOeBunaS2HehPfMzS6mEyfXePwmWhE0MjzPOIvbqVHdcr2mu-4jk7rVepIoLmjcRiA1rfuT31oggEk_Ugrdcc_PemrN4vOO8V5ose25tV8FBDXxPus0gDBcnl8dG3cz/s400/IMG_0821.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La camminata nordica in 7, facili passi...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLc754aoHZD2ewOwy29YTdZsoXY6aXwIqTIHUckz1xWH0xTFUSWMidxYfsQQX6KHkl9qakBq-WZVCOUUj2txGGv59hfUf8TE8-PU3jD1VsGognj80dT18HQ0c3wJ4pAOIC95389GPaP3uF/s1600/IMG_0861.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLc754aoHZD2ewOwy29YTdZsoXY6aXwIqTIHUckz1xWH0xTFUSWMidxYfsQQX6KHkl9qakBq-WZVCOUUj2txGGv59hfUf8TE8-PU3jD1VsGognj80dT18HQ0c3wJ4pAOIC95389GPaP3uF/s400/IMG_0861.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Questo cartello è decisamente ambiguo</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRNyxRr3JYaLTjBWlzrmf0yENs_S9Q3E9OPs60-jdVD9kEDTSqjOZSSZ3Hrt5HnFVLVD9Nt7gj8iPGCi29wwrSsm5sQLW2f_kwHs0e-_-DjJBqMyBsky2xcw9RDPhe2GVx9Yxn-7bNMf8-/s1600/IMG_0866.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRNyxRr3JYaLTjBWlzrmf0yENs_S9Q3E9OPs60-jdVD9kEDTSqjOZSSZ3Hrt5HnFVLVD9Nt7gj8iPGCi29wwrSsm5sQLW2f_kwHs0e-_-DjJBqMyBsky2xcw9RDPhe2GVx9Yxn-7bNMf8-/s400/IMG_0866.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un gufo intagliato</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6uGURzTnO6ZfrXUMUPwHr89gyV_SHb53-n-Grr18E928bQRYaxjoc0vCJA1JE-pyYZpVdzdbVhz6wP_5OWnZsPscn4WnOTfnL6sYErZYXlXwEkd0AeYmcqXqgwM-Pu8Zek4IKuVFPgnb_/s1600/IMG_0874.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6uGURzTnO6ZfrXUMUPwHr89gyV_SHb53-n-Grr18E928bQRYaxjoc0vCJA1JE-pyYZpVdzdbVhz6wP_5OWnZsPscn4WnOTfnL6sYErZYXlXwEkd0AeYmcqXqgwM-Pu8Zek4IKuVFPgnb_/s400/IMG_0874.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I troll affollano le nostre montagne</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpCFPyyCCOzHdP0P1CBwY9cj2oVnhrGN2_fMi1K3o-qSTYInqIbpwvbYltKwolu2PxnDJN_aZg3LpjGajQO5PKyxtoV7Fa-iHUnFcc7VBnU-woma90W4patmgmrF6waS15_8hdrkaUCzvU/s1600/IMG_0882.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpCFPyyCCOzHdP0P1CBwY9cj2oVnhrGN2_fMi1K3o-qSTYInqIbpwvbYltKwolu2PxnDJN_aZg3LpjGajQO5PKyxtoV7Fa-iHUnFcc7VBnU-woma90W4patmgmrF6waS15_8hdrkaUCzvU/s400/IMG_0882.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">...e anche i gufi violoncellisti non scarseggiano</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEv0oV-1AI1_EKeuhqlLUV29WML5AB4PTmPTxrm3AnOOcgFaus1A1kkFKPGAoNWU4hnWCbfI0YfkV8h_f3akCoV-26L6bGKccmPYZ1JuQ7a31Z9iIXdPMReyED7ZDntAkhliPkrz9A0gLP/s1600/IMG_0890.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEv0oV-1AI1_EKeuhqlLUV29WML5AB4PTmPTxrm3AnOOcgFaus1A1kkFKPGAoNWU4hnWCbfI0YfkV8h_f3akCoV-26L6bGKccmPYZ1JuQ7a31Z9iIXdPMReyED7ZDntAkhliPkrz9A0gLP/s400/IMG_0890.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Non sai il tuo nome? Chiedilo al Gufo Saggio.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETpCq03LPypRCeVP3fBIZd2Ui-WCLONl8g-LnZZ_JfXju5XdpbR1OwJrcxMnC5Tf-6n_ZXNU-nq1d-TL1UlJjvayEyQPCBtS5tRYVWQ01dv-HufCeYm3k_FKG8Q5lMeaCr4IzGS21zwIs/s1600/IMG_0902.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETpCq03LPypRCeVP3fBIZd2Ui-WCLONl8g-LnZZ_JfXju5XdpbR1OwJrcxMnC5Tf-6n_ZXNU-nq1d-TL1UlJjvayEyQPCBtS5tRYVWQ01dv-HufCeYm3k_FKG8Q5lMeaCr4IzGS21zwIs/s400/IMG_0902.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mai più senza: la ballerina di cristallo</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmx4nrgkRSmmw6LwRNUI9aR2FMUe5TIXKokAFb-SR3f-KInu37hv0Ec_7m3xG8Mfi13Q6zn1VRxJzBzTuSkc4MPSeBGHi8a6JwcFvV-jedWhvp8VDcCyBRGgAXE4A741KCbbZhMTmI7aNA/s1600/IMG_0913.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmx4nrgkRSmmw6LwRNUI9aR2FMUe5TIXKokAFb-SR3f-KInu37hv0Ec_7m3xG8Mfi13Q6zn1VRxJzBzTuSkc4MPSeBGHi8a6JwcFvV-jedWhvp8VDcCyBRGgAXE4A741KCbbZhMTmI7aNA/s400/IMG_0913.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mai più senza 2: la giraffa-palla, ovvero la giralla...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHx6lp3VR8hTtL5PCjY6DD6fMK1QumwaWoSmn9EOdh6s75ilqsp7f-mLrQFvDvvW6hX22x2a9AP3fnp3MnSuVjb9xrVooDBlM22AckLrU6F6TK7KF9berc1ZKNuDVgfbKqouLmJs-vZZB_/s1600/IMG_0914.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHx6lp3VR8hTtL5PCjY6DD6fMK1QumwaWoSmn9EOdh6s75ilqsp7f-mLrQFvDvvW6hX22x2a9AP3fnp3MnSuVjb9xrVooDBlM22AckLrU6F6TK7KF9berc1ZKNuDVgfbKqouLmJs-vZZB_/s400/IMG_0914.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E le palline con dentro i peluche? Che vacanze sono senza di loro?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNk3OGxTDn3cGHouluyS_2MdGwbsywFdMlSqi8cpu7NXSarqz5rOhKwtwU28g1LHYFwY6cMSUuFXdNu6Iz4shr5CDmeGUA2dK4lpcBvaesZq4M2Le8MrzgqTdJE0pN5lf4g4OGCGjizGjY/s1600/IMG_0918.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNk3OGxTDn3cGHouluyS_2MdGwbsywFdMlSqi8cpu7NXSarqz5rOhKwtwU28g1LHYFwY6cMSUuFXdNu6Iz4shr5CDmeGUA2dK4lpcBvaesZq4M2Le8MrzgqTdJE0pN5lf4g4OGCGjizGjY/s400/IMG_0918.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I resort di montagna sono pensati per gli sciatori. Anche in estate si pensa a loro. Vi ho mai detto che odio lo sci?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2JMdYGAWePv2Y4Jvd2Bm0s-1JGdIJvepR0DMYCP1sYk0OfaTrBC09R23tLggS-fpYBXBFCfDn-uLOG1huN8o4ABV4GNtwSS5CNhauDZ7JJRZvDRwNDZtD3MQkovcVBA5AqMnNBQp62nXp/s1600/IMG_0983.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2JMdYGAWePv2Y4Jvd2Bm0s-1JGdIJvepR0DMYCP1sYk0OfaTrBC09R23tLggS-fpYBXBFCfDn-uLOG1huN8o4ABV4GNtwSS5CNhauDZ7JJRZvDRwNDZtD3MQkovcVBA5AqMnNBQp62nXp/s400/IMG_0983.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Uno splendido sombrero multicolore in cima alla malga.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLUgq9KK5WK1YTD0gWNzCj7gZTEbrGHBnASEsZ0UY80cUzbl3khzROVSurmI7HDcQes21VEl5b_WK67YAr-HnBMFh1mWy1HAr6ZVwwenGU5OxT4x4MhmbOxm1XhlqygVYTL1aW1bw3xFwK/s1600/IMG_1047.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLUgq9KK5WK1YTD0gWNzCj7gZTEbrGHBnASEsZ0UY80cUzbl3khzROVSurmI7HDcQes21VEl5b_WK67YAr-HnBMFh1mWy1HAr6ZVwwenGU5OxT4x4MhmbOxm1XhlqygVYTL1aW1bw3xFwK/s400/IMG_1047.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Impianto di risalita d'ispirazione navale</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl-0KAtxxpBNBBZjoY5nM1HVxe4hYgNDWPQkc1baK2su3WnWTgnQFleGQxBTnIs94V8-ositER1iAicbjn-z5_7dsvXXU9uaawgtjmh8RSraEUhtWtJtJi3wzyr1NyQOLjHY2IpGUJJyAn/s1600/IMG_1107.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl-0KAtxxpBNBBZjoY5nM1HVxe4hYgNDWPQkc1baK2su3WnWTgnQFleGQxBTnIs94V8-ositER1iAicbjn-z5_7dsvXXU9uaawgtjmh8RSraEUhtWtJtJi3wzyr1NyQOLjHY2IpGUJJyAn/s400/IMG_1107.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un gatto delle nevi rosa-chewing gum</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi66tcUXy43HAOO5IAoQcP92oFgVjYoAhAc_blL9-jeGKs5SEK45kW9FfWsIMPA-pS-h6ay15G-1T3kjrtVmCikz9U2mtJPXx6JpXrfpcubVQCXWcSxK3qqHwBrEhyz8M2WlUrlxCymLV_4/s1600/IMG_1166.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi66tcUXy43HAOO5IAoQcP92oFgVjYoAhAc_blL9-jeGKs5SEK45kW9FfWsIMPA-pS-h6ay15G-1T3kjrtVmCikz9U2mtJPXx6JpXrfpcubVQCXWcSxK3qqHwBrEhyz8M2WlUrlxCymLV_4/s400/IMG_1166.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scie chimiche ad alta quota. È un GOMBLOTTO!!!1!!1!!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid3Q2jMVe_Df8LHdso8HfJKdaIbXI8DLUy8N3fYTImpsiXAiGCT5dprpK-w7xyf2A-gFiDwTBDvTm3rQVXjAy2DsoU_MwNLzPW8hZ9xKBIi1u4A0ahl-89np3ivQY8dLb_l6V-0pps2rxw/s1600/IMG_1273.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid3Q2jMVe_Df8LHdso8HfJKdaIbXI8DLUy8N3fYTImpsiXAiGCT5dprpK-w7xyf2A-gFiDwTBDvTm3rQVXjAy2DsoU_MwNLzPW8hZ9xKBIi1u4A0ahl-89np3ivQY8dLb_l6V-0pps2rxw/s400/IMG_1273.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Questo è il massimo della libreria che si trova nella zona degli alberghi. Tristissimo!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMl8dZ97lO65xxoA-AQgq07Yw4cp7Uazc8nsqbvPQSrbKQMn1FFrRlxGITvX6nl-A70WPSF6KHbj_scKZT7T8fOSsuoTqyIQ5lfwhWUmCuNhEK6xcv-7pRIXEMkX_3EEJQpDbu2-YxNDp2/s1600/IMG_1312.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMl8dZ97lO65xxoA-AQgq07Yw4cp7Uazc8nsqbvPQSrbKQMn1FFrRlxGITvX6nl-A70WPSF6KHbj_scKZT7T8fOSsuoTqyIQ5lfwhWUmCuNhEK6xcv-7pRIXEMkX_3EEJQpDbu2-YxNDp2/s400/IMG_1312.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La bambola montanara assassina</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8Woo1QOsSglCdHPpGzCyjBjoAjWfiOn0JffSZqv9yn1MfRke-G9OzxeaguVSEwMtI1HuTF0rLcUch0pQzXRdT9Z5SLrsEfeILXKjDplqrLdi9bLtpwkrUn3ZcynEsTXEktQ6DKIcgiOsN/s1600/IMG_1317.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8Woo1QOsSglCdHPpGzCyjBjoAjWfiOn0JffSZqv9yn1MfRke-G9OzxeaguVSEwMtI1HuTF0rLcUch0pQzXRdT9Z5SLrsEfeILXKjDplqrLdi9bLtpwkrUn3ZcynEsTXEktQ6DKIcgiOsN/s400/IMG_1317.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">E il cucù di Heidi vogliamo farcelo mancare?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7EEMcyJkTQhrBRORv94lb2K-_3yYnz2edliTzRTppky3Qd6lSqEMz4-NNPtBJjvsC4eReftsKJhFGtmu3irw1oqwhlXZUfC2Zxbb-8R4KHN0OgNpT3Npfv47g9Lgl0ivnkN0UJf7GN9jY/s1600/IMG_1349.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7EEMcyJkTQhrBRORv94lb2K-_3yYnz2edliTzRTppky3Qd6lSqEMz4-NNPtBJjvsC4eReftsKJhFGtmu3irw1oqwhlXZUfC2Zxbb-8R4KHN0OgNpT3Npfv47g9Lgl0ivnkN0UJf7GN9jY/s400/IMG_1349.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La foto è brutta ma l'idea è bella: distributore di sacchetti per raccogliere le deiezioni canine. Per chi se le dimentica sempre.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZQQJFFpBe9KhMcrUMxIVL1ARvu9h5r6tWrC-BIYCYAUf7Ixsr4IGRFEpJ1scC8Dm9E7pG2Jz9ZYAELfGTM7sIkmPHn4dwB6v33dMDDs6r_9RntXxaOK2OP78TfxOkOe10gepKcRZJsttK/s1600/IMG_1394.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZQQJFFpBe9KhMcrUMxIVL1ARvu9h5r6tWrC-BIYCYAUf7Ixsr4IGRFEpJ1scC8Dm9E7pG2Jz9ZYAELfGTM7sIkmPHn4dwB6v33dMDDs6r_9RntXxaOK2OP78TfxOkOe10gepKcRZJsttK/s400/IMG_1394.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cabina del telefono austriaca.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUaNyW2c1S-6AcFn2EB1BFNqWrq6k0CZqNLRzIc2-mt8GGgGyldCHDdsqn2FCI9-ma7MieNF5myBQwcppBMlAFB9Rx4i50izuv27zmdKJzRSTBBe_ZZRI-NaK3MICx5SnMC7GkAjIM5rLB/s1600/IMG_1406.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUaNyW2c1S-6AcFn2EB1BFNqWrq6k0CZqNLRzIc2-mt8GGgGyldCHDdsqn2FCI9-ma7MieNF5myBQwcppBMlAFB9Rx4i50izuv27zmdKJzRSTBBe_ZZRI-NaK3MICx5SnMC7GkAjIM5rLB/s400/IMG_1406.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ABC del Tirolo...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM1DXh9KymiTPO4r4203m9XrxEkNEvl3sz0ZDd6tMwHiXoVMb3qfq5GTMawCWCDLfnG5bPzRarYEJv_SWT_MflIOp8XJqRbIYktc31xjUdi8RvYpr2B48iGHKqvzqsN-cc5d6-aaprmALO/s1600/IMG_1460.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM1DXh9KymiTPO4r4203m9XrxEkNEvl3sz0ZDd6tMwHiXoVMb3qfq5GTMawCWCDLfnG5bPzRarYEJv_SWT_MflIOp8XJqRbIYktc31xjUdi8RvYpr2B48iGHKqvzqsN-cc5d6-aaprmALO/s400/IMG_1460.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un po' di mazzafrusti e simili...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAslNMd1yYiMuwrpRN9frUzzWJ-llSwCe44XYkQVth9qi_iwcBDjZJQA3n-G2ZLRXkN7Tot-ZacUxr8zi5jc_NG6u8DvSXpd-IfsAqv1cxbnaUhVIu0OAlXTCIaS7Gw6sLvcdFIs-y-E7O/s1600/IMG_1765.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAslNMd1yYiMuwrpRN9frUzzWJ-llSwCe44XYkQVth9qi_iwcBDjZJQA3n-G2ZLRXkN7Tot-ZacUxr8zi5jc_NG6u8DvSXpd-IfsAqv1cxbnaUhVIu0OAlXTCIaS7Gw6sLvcdFIs-y-E7O/s400/IMG_1765.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Innsbruk: deposito dei tram</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixzhiXNvnff7xYlQCD5rT4HR60yEPIOtNo4cfsuEc5qQWhiuw84ZZGk0iNh8bmUibQNzApTAdOMilFNuKvLAVlm_BoOwDsTvfvqm4hOozdJ0LjhPE_N05a9QG8XumMOxIWFI-YXi5iFUb2/s1600/IMG_2063.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixzhiXNvnff7xYlQCD5rT4HR60yEPIOtNo4cfsuEc5qQWhiuw84ZZGk0iNh8bmUibQNzApTAdOMilFNuKvLAVlm_BoOwDsTvfvqm4hOozdJ0LjhPE_N05a9QG8XumMOxIWFI-YXi5iFUb2/s400/IMG_2063.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un mimo argentato a Innsbruck</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5aEzEZbQyenlCtFczbdT9qK5KlsB3ctTkcgbjdGSeO1KKLmQsC5YOiSFNRGmPOMuQe2MYCsO0CW5T_9Kaxz4vgQUrefD3U749LkN36AL0UZ4X0X7bywXpA3c2JfCg9nBC1SwJ2xUPQMXO/s1600/IMG_2121.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5aEzEZbQyenlCtFczbdT9qK5KlsB3ctTkcgbjdGSeO1KKLmQsC5YOiSFNRGmPOMuQe2MYCsO0CW5T_9Kaxz4vgQUrefD3U749LkN36AL0UZ4X0X7bywXpA3c2JfCg9nBC1SwJ2xUPQMXO/s400/IMG_2121.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Divieto di transito per i carri di fieno</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip95XbLTmVcutTIb7lFxZTzsRu2h95q9i7E3kDvqj2h9lOjzKjo5QtwrazFk8BPPMNizSpz2ihH-fZDCU2xUV2pkSFp1eV4kNIZzo_lf2iiehig38nsdndAnaomArvnRJBzDGsTlpNzKJA/s1600/IMG_2158.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip95XbLTmVcutTIb7lFxZTzsRu2h95q9i7E3kDvqj2h9lOjzKjo5QtwrazFk8BPPMNizSpz2ihH-fZDCU2xUV2pkSFp1eV4kNIZzo_lf2iiehig38nsdndAnaomArvnRJBzDGsTlpNzKJA/s400/IMG_2158.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un'enorme mosca Swarovski. Calcolando su cosa si posano di solito le mosche...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYC34Z_fb_5TCzYo_VPaMTaU2QS-eGB4nUEpn1VHTm2ARCk7cs_sXZKXtvlivhCHrSQSkQPpcZQpzUAbvTQ6eCGdZFDn2ZtOzoRz6NJFfQIStUIkq_6z4mLthj_wHuoGc06Jmsdh7oR84P/s1600/IMG_2268.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYC34Z_fb_5TCzYo_VPaMTaU2QS-eGB4nUEpn1VHTm2ARCk7cs_sXZKXtvlivhCHrSQSkQPpcZQpzUAbvTQ6eCGdZFDn2ZtOzoRz6NJFfQIStUIkq_6z4mLthj_wHuoGc06Jmsdh7oR84P/s400/IMG_2268.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mi preparo il caffè. Foto scattata col preciso scopo di infastidire quelli a cui danno fastidio le foto delle vacanze (altrui).</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiytQfyctrSKz-7B44HNphhy_MUchswcPyb1ok4dujlVkV2QP8oxgAiorE87TKDFniHtNcTfWcqGFGmV-vGf1LweQIQ2YDEt4gfFn1TSp_g6xIgWKol5r117dJLq7lRlImdrkfpkU5-rdG/s1600/IMG_2273.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiytQfyctrSKz-7B44HNphhy_MUchswcPyb1ok4dujlVkV2QP8oxgAiorE87TKDFniHtNcTfWcqGFGmV-vGf1LweQIQ2YDEt4gfFn1TSp_g6xIgWKol5r117dJLq7lRlImdrkfpkU5-rdG/s400/IMG_2273.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Macchinetta mangiasoldi tirolese</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW3d9pyGTcLZzbzNkajKaKXLCwYPNMeIhWnTYAu5WWB7OHrauo6tpwwoMYP2UDo2ZGL8qcmtx9rJwCyR38nmfs6p0zIsaY7oFpWA1rHfOf9XP0-2sn7iGxiUmQhQi9m1O7ZXt1vf7wvRYf/s1600/IMG_2278.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW3d9pyGTcLZzbzNkajKaKXLCwYPNMeIhWnTYAu5WWB7OHrauo6tpwwoMYP2UDo2ZGL8qcmtx9rJwCyR38nmfs6p0zIsaY7oFpWA1rHfOf9XP0-2sn7iGxiUmQhQi9m1O7ZXt1vf7wvRYf/s400/IMG_2278.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Quanto costerà, al giorno, noleggiare una sigaretta?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE7NpJFGh0_c54ZUjz8_IR3B6kcXvwix83CKuy3Yk5mCcQLJb6ViFFP3DcwjrNvkAPVljkmp1WiPDy6MmEmctWsV52tj9ByH5dHG_mejrV-rfZRIfxJb6F4pOyy1VUUMVL-PpLGnl2pXz5/s1600/IMG_2281.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE7NpJFGh0_c54ZUjz8_IR3B6kcXvwix83CKuy3Yk5mCcQLJb6ViFFP3DcwjrNvkAPVljkmp1WiPDy6MmEmctWsV52tj9ByH5dHG_mejrV-rfZRIfxJb6F4pOyy1VUUMVL-PpLGnl2pXz5/s400/IMG_2281.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Distributore di caramelle. Vuoto!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcXVi7_o7vzgbW-3_oKe8-xcOjXEejuw56t2f3kmU4wCY0ZAZvrSR6Lxh2sL59ny92aXc0hO3Mrg8EYKGPVBV4txwc4Xu2gtUNXlksto8-Fh0vcu6tOHZ_0ZYIJnE6RsScAp4t_h-oA0I-/s1600/IMG_2284.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcXVi7_o7vzgbW-3_oKe8-xcOjXEejuw56t2f3kmU4wCY0ZAZvrSR6Lxh2sL59ny92aXc0hO3Mrg8EYKGPVBV4txwc4Xu2gtUNXlksto8-Fh0vcu6tOHZ_0ZYIJnE6RsScAp4t_h-oA0I-/s400/IMG_2284.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Calciobalilla con omini decapitati. Ahimè!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrkKrQkTgiIXHDz-KZ8zIQ2WDCxaYscgU0YTgXNlong4ODmhtSAtBhCBfaAiO3Auy42QSIuG8ILvKqrDFyKXTUIu1U1PFDFloAOHaghRPXC-gTrb_P0pcy2OSGgGI59092TsqvZIyyyqoX/s1600/IMG_2298.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrkKrQkTgiIXHDz-KZ8zIQ2WDCxaYscgU0YTgXNlong4ODmhtSAtBhCBfaAiO3Auy42QSIuG8ILvKqrDFyKXTUIu1U1PFDFloAOHaghRPXC-gTrb_P0pcy2OSGgGI59092TsqvZIyyyqoX/s400/IMG_2298.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lo scomodissimo asciugacapelli del residence</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY54JPY5k-1mJ3NbF7XQ2TH0swc1D4e3y7gB-gs4LdBwaIDENvfEq13-VjwYbAcGXT6RTksy5im8-Ocm0_YXPRKfXBjczGZnej0L2Ehhwec0dCf0a0movuREE9jPS2MRN-haGRuGqWtzUE/s1600/IMG_2301.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY54JPY5k-1mJ3NbF7XQ2TH0swc1D4e3y7gB-gs4LdBwaIDENvfEq13-VjwYbAcGXT6RTksy5im8-Ocm0_YXPRKfXBjczGZnej0L2Ehhwec0dCf0a0movuREE9jPS2MRN-haGRuGqWtzUE/s400/IMG_2301.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"In camera c'è un posacenere. Vuol dire che si può fumare?" "Non lo so. Nel dubbio, si metta fuori dalla finestra."</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_nCvWUnyh0qSpC2NjGNZwCb0o-aEtqFK9AW715klkcHxm8DIvMnMSKQkpV1bJ5Tnhv2ZoEPj-o1sJQg7izyxj2M73Xpl6N6Gmna7OW3LMxwA-Pg64p0-wkxQfWM6EhBrByddDuL8l4Bn/s1600/IMG_2307.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_nCvWUnyh0qSpC2NjGNZwCb0o-aEtqFK9AW715klkcHxm8DIvMnMSKQkpV1bJ5Tnhv2ZoEPj-o1sJQg7izyxj2M73Xpl6N6Gmna7OW3LMxwA-Pg64p0-wkxQfWM6EhBrByddDuL8l4Bn/s400/IMG_2307.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Panorama dalla nostra stanza. Cabinovia inclusa. Ricordarsi di chiudere le tende prima di mettersi in mutande.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju3cb-lzJVBBoI7fccmtDGTfyu3FKsKbv3QdzLRE4dQDoZxUuNArUmMlo1Wb5nZWZjEujpxfWhgd5zYqHqJh0juHMov41fqJOKjuCJLtKznYfvoasdKWkmWJhqRpnVTWsIBPhwVtHzomvh/s1600/IMG_2310.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju3cb-lzJVBBoI7fccmtDGTfyu3FKsKbv3QdzLRE4dQDoZxUuNArUmMlo1Wb5nZWZjEujpxfWhgd5zYqHqJh0juHMov41fqJOKjuCJLtKznYfvoasdKWkmWJhqRpnVTWsIBPhwVtHzomvh/s400/IMG_2310.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Strangolapreti immersi nel burro. Altra foto fatta per irritare gli irritabili.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDTE1r9zktG4hD2p3deO0GB7seuumUQTsPmWDH_s_9yc7WRTUy7ByCOfQKawrKFaRh4E_uWWifN7SaFPiDqTwBUxykzyT_Dp4cnb5ccxFQWE1_f80naq7HLC6SmBanVxYYw9UiwsP60eBn/s1600/IMG_2340.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDTE1r9zktG4hD2p3deO0GB7seuumUQTsPmWDH_s_9yc7WRTUy7ByCOfQKawrKFaRh4E_uWWifN7SaFPiDqTwBUxykzyT_Dp4cnb5ccxFQWE1_f80naq7HLC6SmBanVxYYw9UiwsP60eBn/s400/IMG_2340.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Street art ad alta quota...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijUO-A9kYHr9EJokjChsmG0TBRpsrIIC_LDFlHxq9UoZ8vJjilprNT-OtLAhe-i9XMe-oL_glQIcxEhc3KBTHUER3E-gGjBaaGeyZ2C1BScYKBp1GzRQ02rWxGlE-qRwLDI7VKkcmw86cP/s1600/IMG_2343.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijUO-A9kYHr9EJokjChsmG0TBRpsrIIC_LDFlHxq9UoZ8vJjilprNT-OtLAhe-i9XMe-oL_glQIcxEhc3KBTHUER3E-gGjBaaGeyZ2C1BScYKBp1GzRQ02rWxGlE-qRwLDI7VKkcmw86cP/s400/IMG_2343.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Se andate sulle Alpi non perdetevi le tipiche feste hawaiiane...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimEvkvFIzL58A3eTT9meQWC93XOPMLNQUDUx1EcqbUjVsKQoxxagduNOuSYMK0BkQQRokkPZ654rqjFsVOA4FrV1lKHicJAUhrkW1hc-75ZnYxL5CVrWVsEYP3ZlBYpBX3YROUw7Z7zPXp/s1600/IMG_2383.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimEvkvFIzL58A3eTT9meQWC93XOPMLNQUDUx1EcqbUjVsKQoxxagduNOuSYMK0BkQQRokkPZ654rqjFsVOA4FrV1lKHicJAUhrkW1hc-75ZnYxL5CVrWVsEYP3ZlBYpBX3YROUw7Z7zPXp/s400/IMG_2383.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un bel focherello in pieno agosto è quel che ci vuole...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwE5H1YDbaO05GZR_ZJiBz91kOK5VkGed9iaSWOVxOVTxj5WMYeMnw6gh3-uQE2R6Stdjt85EDMX4Dibe2vDRJmbWpdNLWpZqgQ12ga6SEADUoHbtzm3fR9r2HS9c6OshaJLRjgDzn-bzu/s1600/IMG_2596.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwE5H1YDbaO05GZR_ZJiBz91kOK5VkGed9iaSWOVxOVTxj5WMYeMnw6gh3-uQE2R6Stdjt85EDMX4Dibe2vDRJmbWpdNLWpZqgQ12ga6SEADUoHbtzm3fR9r2HS9c6OshaJLRjgDzn-bzu/s400/IMG_2596.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Che maleducati i gitanti che gettano l'immondizia ovunque, anche in mezzo ai boschi</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix2hXukSyBptxdjVYM6ehLkU6voxzZGaSoEdBE5pRfodRKLLAOO7OIZjXE-AAISIq0SFPYQD3R0Bl7rcdQ8akVoyn4sTfqFh9Pt8SMAw0RnunG1WHpK4gJ5NbpNJ_HaRR52do-t8SyK376/s1600/IMG_2610.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix2hXukSyBptxdjVYM6ehLkU6voxzZGaSoEdBE5pRfodRKLLAOO7OIZjXE-AAISIq0SFPYQD3R0Bl7rcdQ8akVoyn4sTfqFh9Pt8SMAw0RnunG1WHpK4gJ5NbpNJ_HaRR52do-t8SyK376/s400/IMG_2610.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ma come, i piedi al mare sì e i piedi in montagna no?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZq2io2gSR_n0ppNTgD65xFO-_sl6iCwtBfkFse7rMoRg4BVipxmccTFgmIQYCNqh7LzqrIWDZxHuKHW1YNgA2yRXsf0SJIbHPaUVjB4jgZ9DYMzvRL-dPHgX5M2xfzBT6T5edL1ghzmeP/s1600/IMG_2687.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZq2io2gSR_n0ppNTgD65xFO-_sl6iCwtBfkFse7rMoRg4BVipxmccTFgmIQYCNqh7LzqrIWDZxHuKHW1YNgA2yRXsf0SJIbHPaUVjB4jgZ9DYMzvRL-dPHgX5M2xfzBT6T5edL1ghzmeP/s400/IMG_2687.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Altra veduta dalla nostra stanza (ma sporgendosi molto)...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA-NpnEtkGnXywVkVykqaLswASsPsqc5q19g_RlvkJIomDZye-azwwy9KhNODXe5RAtypOaloeqOHLfOtjO6Hs-0RFa_1A2yKnp5no8ULkKI4J1sXteK5Mknn5caCQL0oxN7bpkytckdVE/s1600/IMG_3183.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA-NpnEtkGnXywVkVykqaLswASsPsqc5q19g_RlvkJIomDZye-azwwy9KhNODXe5RAtypOaloeqOHLfOtjO6Hs-0RFa_1A2yKnp5no8ULkKI4J1sXteK5Mknn5caCQL0oxN7bpkytckdVE/s400/IMG_3183.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">G: "Ti ho mai raccontato di come è avvenuta la prima tragedia del Cermis?" Io: "Ma certo, è proprio quel che voglio sentire quando viaggio in cabinovia."</td></tr>
</tbody></table>
<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-59760264582128343932013-08-26T08:00:00.001-07:002013-08-26T14:46:22.575-07:00Natale imminenteMolti anni fa, un bel giorno (si fa per dire), mi ritrovai improvvisamente con un diavolo per capello: per lavoro mi occorreva con urgenza materiale natalizio. Però èra il 20 agosto e giustamente (come mi fece notare G, anche se a me non pareva giusto per niente) nessun negozio era provvisto di quel che mi serviva. Fui costretta ad arrampicarmi in cima agli armadi e recuperare quel materiale dai miei scatoloni.<br />
E invece bastava andare a cercare in montagna.<br />
Le località prevalentemente sciistiche sono tutte dedicate a un pubblico fondamentalmente invernale, e le decorazioni natalizie rimangono (immagino) fisse per tutto l'anno. Quasi come a casa mia...<br />
Ad averlo saputo prima...<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOFVFNvx7bzuIBMlfu2dEtKZu1uqPWWz8AWUPevMRcZsPwJwxqiTJuvTzyD0sqYJIKRGIo-GWfqy3Ud4IYuQgZcFnN_tb4rmW_M1TqYfnK9lm3Ljv8LJmZkdC_edeXHYSi_m0u7pTeqtC3/s1600/IMG_0847.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOFVFNvx7bzuIBMlfu2dEtKZu1uqPWWz8AWUPevMRcZsPwJwxqiTJuvTzyD0sqYJIKRGIo-GWfqy3Ud4IYuQgZcFnN_tb4rmW_M1TqYfnK9lm3Ljv8LJmZkdC_edeXHYSi_m0u7pTeqtC3/s400/IMG_0847.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La luminaria a stella cometa a ferragosto fa il suo effetto...</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWOf9G-pkg20cRlsQWN_tl6o4UQW4d1vtv0VHenDeZVniMbUJT_N8nQaLEIAwgWPrtjc97b-6E4WhVs5TKpkEEO-7y6N82wgQp_eEpxhqMmkMfyzxFL3zWKNQqoigezqLj0nVqg1Ww7wpf/s1600/IMG_0891.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWOf9G-pkg20cRlsQWN_tl6o4UQW4d1vtv0VHenDeZVniMbUJT_N8nQaLEIAwgWPrtjc97b-6E4WhVs5TKpkEEO-7y6N82wgQp_eEpxhqMmkMfyzxFL3zWKNQqoigezqLj0nVqg1Ww7wpf/s400/IMG_0891.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alberello dorato dal prezzo esorbitante</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvkcpTje78rQOwtc5hPYW0idFqIWM5hQmTT0aFG6tKgs15cmSe46W0g-4GdkJRwrDooGWBSsp6jqM3GdRwifNzVDe1EMNWAXao3Qx4ygromyH3JCRt1rTpaBbRyLiO9JAfcEs-MmlhNut_/s1600/IMG_0894.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvkcpTje78rQOwtc5hPYW0idFqIWM5hQmTT0aFG6tKgs15cmSe46W0g-4GdkJRwrDooGWBSsp6jqM3GdRwifNzVDe1EMNWAXao3Qx4ygromyH3JCRt1rTpaBbRyLiO9JAfcEs-MmlhNut_/s400/IMG_0894.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Presepe stilizzato</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhle5e9zyj5gZbSv8uswnyYMjH2dmD9umxI5aCSz36u2XiiR3vTRpw8ChzAamadacVuxyNw0B4VHFqeToRdnJ8H1FeUJ_wo6ojABxuG5tohGvMwM3JZqlkoWW44QaaY-hudHAcfZPerPm0U/s1600/IMG_0903.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhle5e9zyj5gZbSv8uswnyYMjH2dmD9umxI5aCSz36u2XiiR3vTRpw8ChzAamadacVuxyNw0B4VHFqeToRdnJ8H1FeUJ_wo6ojABxuG5tohGvMwM3JZqlkoWW44QaaY-hudHAcfZPerPm0U/s400/IMG_0903.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'abete innevato è un classico</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNEsmfngIolxxWt-0U8LCsZvFLgyEa41eOFgeFRoQbkIqKUjXZRY9MQk6WX6FrEqHktaTt2gW2DHwjoASAnwwvWjS9NUSi641Qf5Cb9JuJUCQgfKpN_VBow_lqQvkvn-YNGBmZQ4CfvhUX/s1600/IMG_1294.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNEsmfngIolxxWt-0U8LCsZvFLgyEa41eOFgeFRoQbkIqKUjXZRY9MQk6WX6FrEqHktaTt2gW2DHwjoASAnwwvWjS9NUSi641Qf5Cb9JuJUCQgfKpN_VBow_lqQvkvn-YNGBmZQ4CfvhUX/s400/IMG_1294.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Non vi viene voglia di intonare Jingle Bells?</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIScHDguC5oIiuAlm9g3jCdC4reObmpS9kdSJwjwb4CebUtHKkvyYg-71ixoapIiLp4tCRrF4VHCat52IwMq52s7flZu7Pc69KxnFKdxeVtV-Xjv1I6bzAMeW4gVpXKd5tog1tvpSgoKgo/s1600/IMG_1297.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIScHDguC5oIiuAlm9g3jCdC4reObmpS9kdSJwjwb4CebUtHKkvyYg-71ixoapIiLp4tCRrF4VHCat52IwMq52s7flZu7Pc69KxnFKdxeVtV-Xjv1I6bzAMeW4gVpXKd5tog1tvpSgoKgo/s400/IMG_1297.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pupazzetti tirolesi sotto l'albero: un must have!</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVv_t-gPBl0rBk87tBd3PhyRjfoU0y9HhAXr6QS3jc6HiWMP1LcUxDBIzgL5me5nkzrbEQGhA8X8ikf678YmePOOyL-tVZVdI1fklpW8kto3Jrjd-SxfE3Xx55qb8EkIkCgmRnxRwwEuJZ/s1600/IMG_1321.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVv_t-gPBl0rBk87tBd3PhyRjfoU0y9HhAXr6QS3jc6HiWMP1LcUxDBIzgL5me5nkzrbEQGhA8X8ikf678YmePOOyL-tVZVdI1fklpW8kto3Jrjd-SxfE3Xx55qb8EkIkCgmRnxRwwEuJZ/s400/IMG_1321.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Rosso e oro: che c'è di più natalizio?</td></tr>
</tbody></table>
<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-50111962815305681912013-08-17T03:53:00.001-07:002013-08-17T03:55:12.403-07:00Ricerche bizzarre<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_W4V_1LdCMENQrG8-zHrdZ9rXgv4G-ZiEelqVSy4gu-zVMkXe7_xT2s1GHZbwauGdXh_5nj75mgYpH2n4qhx0GYV9e3dIZId6KFuZMCv7t8rejr5h7_Dkyg74C24YdNR-hQ1K2yDfWjKp/s1600/cosacercate.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_W4V_1LdCMENQrG8-zHrdZ9rXgv4G-ZiEelqVSy4gu-zVMkXe7_xT2s1GHZbwauGdXh_5nj75mgYpH2n4qhx0GYV9e3dIZId6KFuZMCv7t8rejr5h7_Dkyg74C24YdNR-hQ1K2yDfWjKp/s1600/cosacercate.jpg" /></a></div>
Io rimango sempre di stucco quando vado a vedere quali sono le parole chiave per cui la gente arriva sul mio blog.<br />
Ecco qui cosa ho scoperto oggi.<br />
C'è chi si chiede cosa produca gustosi broccoletti. Questa è evidentemente una definizione, anche piuttosto frequente e tipica, da cruciverba. E la risposta è sempre la stessa: è la rapa. Sono i famosi <b>broccoli di rapa</b>. Ma ci vuole tanto a capirlo? Rape!<br />
Poi ci sono sempre quelli che non sanno cos'è una <b>leccarda</b>. E all'improvviso se lo domandano. Forse perchè devono acquistare il loro primo forno, e quando in negozio si sentono rivolgere la domanda "Ci vuole anche la leccarda?" loro cascano dal pero. Ve lo ripeto per l'ultima volta: la leccarda è quella sorta di teglia piatta che si trova dentro al forno (o anche nei grill) e serve per raccogliere i succhi di cottura che cadono dai cibi. <b>Non</b> per cucinarci sopra.<br />
Il fatto della storia di Cenerentola al contrario invece non l'ho capita. Intendete con la storia che procede dalla fine all'inizio o, per esempio, con lei che parte ricca e diventa povera? Oppure coi ruoli ribaltati: lui che fa lo sguattero per i fratellastri e lei che è la Principessa Azzurra che se lo sposa e lo mette sul trono? Spiegatemi.<br />
C'è chi ancora s'imbarazza quando compra gli assorbenti. E per loro non so che farci. Le mestruazioni sono un fenomeno assolutamente naturale, e se lo trovate imbarazzante, cari miei, vuol dire che avete qualche problema.<br />
E infine la ciliegina sulla torta: "l'opera Tourandot è francese?" No, dico, ma come vi salta in mente? A parte che "è" si scrive con l'accento e non con l'apostrofo. A parte che si scrive Turandot, non <b>Tour</b>andot, e si pronuncia così come si scrive: <i><b>Turandòt</b></i>. Con la T alla fine (la T non è muta, si deve sentire). E poi no che non è francese. L'opera (se per opera intendete opera lirica) è di Giacomo Puccini, e quindi è italiana che più non si può. Ed è ispirata a una fiaba orientale. Niente Francia, come vedete. Ma ve l'avevo già detto.<br />
Oppure quando scrivo parlo col muro?<br />
Ah, prima che me lo chiediate, vi spiego anche questo. Quando si parla col muro cosa succede? Nulla, perché il muro, essendo un oggetto inanimato, non ascolta. E così "parlare col muro" vuol dire parlare con chi non ascolta. Uno gli dice che la Turandot è un'opera italiana e loro continuano a chiedersi se sia francese. Per esempio...<br />
<br />
<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-77289052238486789342013-08-16T07:39:00.001-07:002013-08-16T07:39:12.810-07:00Il gatto e la luna editrice: Cornici Concentriche: indovina l'autore<a href="http://gattoeluna.blogspot.com/2013/08/cornici-concentriche-indovina-lautore.html?spref=bl">Il gatto e la luna editrice: Cornici Concentriche: indovina l'autore</a>: Non so voi, ma io vado matta per le Cornici Concentriche della Settimana Enigmistica. Però in ogni numero ce n'è una sola (qualche rara ...IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-17617271909816891112013-08-16T07:38:00.001-07:002013-08-16T07:38:48.078-07:00Il gatto e la luna editrice: Tre racconti italiani<a href="http://gattoeluna.blogspot.com/2013/08/tre-racconti-italiani.html?spref=bl">Il gatto e la luna editrice: Tre racconti italiani</a>: TITOLO: Tre racconti italiani DI: E.T.A. Hoffmann Ernst Theodor Wilhelm Hoffmann (1776 – 1822) (meglio noto come E.T.A. Hoffmann, perch...IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-82044130355988582022013-08-13T10:19:00.000-07:002013-08-13T10:19:26.024-07:00Se la passione ci annebbia la mente...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywd7eDMsS7mqAjbrdo0hdPhz0dnCALaEG0n2rgTU47EYLt1mNQNPxS42yT47pu07Pc-URPpzxuAHmHSUgBA_lCGzBZl_HDfLIj5WKQOJ-3GjU1YDEzFy1r7cgoIZvKrg4W82S-0q0PBjb/s1600/067.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhywd7eDMsS7mqAjbrdo0hdPhz0dnCALaEG0n2rgTU47EYLt1mNQNPxS42yT47pu07Pc-URPpzxuAHmHSUgBA_lCGzBZl_HDfLIj5WKQOJ-3GjU1YDEzFy1r7cgoIZvKrg4W82S-0q0PBjb/s320/067.jpg" width="304" /></a></div>
Qualche volta mi capita di riflettere. Non spesso, ma ogni tanto.<br />Stavolta mi è successo dopo aver lavorato a uno dei racconti di Hoffmann. <i>Il violino di Cremona</i>, per l'esattezza (andate <a href="http://www.ilgattoelaluna.it/schedelibri/treraccontiitaliani.html" target="_blank"><u><b>qui</b></u></a> per capire di cosa parlo).<br />A questo racconto si era ispirato il compositore Jaques Offenbach per l'episodio di Antonia della sua opera <i>I racconti di Hoffmann</i> (andate <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/I_racconti_di_Hoffmann" target="_blank"><u><b>qui</b></u></a> per capire di cosa parlo).<br />In breve, Antonia è una fanciulla molto bella, ma soprattutto molto dotata vocalmente. È una cantante straordinaria, capace di ammaliare tutti con la sua voce, una voce che sembra addirittura andare oltre le normali capacità umane. Ed è così, infatti, perché Antonia ha una singolare malattia ai polmoni, ed è quella malattia a dotare la sua voce di caratteristiche strabilianti, ma anche a minare la sua stessa vita. Antonia adora cantare e tutti quelli che l'ascoltano adorano sentirla cantare, ma cantare per lei vuol dire rischiare la morte. Questo lei lo sa, e lo sa anche suo padre, il consigliere Krespel che, per quanto sia un personaggio eccentrico e svitato, ha il buonsenso di capire che per salvare la vita di sua figlia deve impedirle con ogni mezzo di cantare.<br />Fin qui non c'è niente, o quasi, di strano. Quel che mi ha colpito particolarmente è il fatto che il povero Krespel si trovi a combattere continuamente con gente che vuole a tutti i costi far cantare Antonia. Certo, molti non sanno della sua malattia e sono quindi giustificati, ma anche quelli che sanno che per Antonia cantare è letale, pure non resistono alla tentazione di spingerla a farlo. Lei stessa pare non essere in grado di resistere alle pressioni. È come una bambina incapace di scegliere veramente ciò che è bene per lei. E anche se uno le ripete un'infinità di volte che giocare col fuoco è pericoloso, non appena vede un accendino incustodito lo afferra e ci gioca, finendo magari col darsi alle fiamme.<br />Antonia ha un fidanzato, B, che sa benissimo quanto sia pericoloso per lei cantare. E cosa fa questo B, pur dopo aver giurato in tutte le lingue che con lui le labbra di Antonia non avrebbero mai emesso una sola nota? La cerca ovunque per convincerla a cantare. Fenomenale, vero? E nonostante Krespel tenti in tutti i modi di proteggere la figlia, lui alla fine la trova e riesce a spingerla a cantare fino a farla morire.<br />Nel racconto Krespel sostiene (a grandi linee) che le persone appassionate non hanno nel cuore che la propria passione e, per quella e per il piacere che ne traggono, diventano crudeli, sarebbero disposte a sacrificare qualsiasi cosa, anche la vita di chi amano. <br />B presumibilmente ama Antonia. Eppure non può fare a meno di spingerla a fare una cosa che sicuramente la ucciderà.<br />Quante volte la passione per qualcosa ci rende incapaci di capire che stiamo andando troppo in là? O ci rende insensibili e crudeli verso gli altri? Ci rende incapaci di comprendere che qualcun altro sta soffrendo per le nostre insistenze, per le nostre richieste, o anche, per essere meno drammatici, che semplicemente sta facendo qualcosa che non vuole fare solo perché non ha il coraggio di dirci di no?<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-8125955777199403092013-08-10T12:36:00.001-07:002013-08-10T12:36:21.797-07:00Pensieri oziosi al supermercato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR1r8OmhbE14_YJH0rvCHrh54sSGA3m1eykSK275QnrbfMQUDvTpl8Q632fWeK2YI7MNhpDsjElGySrNVfwRREwMfNHZhJ8YiFjVJq7ZBABCA5px3cUHVaPOBpGd-g0nZtyDlWYbfGtzFj/s1600/11.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR1r8OmhbE14_YJH0rvCHrh54sSGA3m1eykSK275QnrbfMQUDvTpl8Q632fWeK2YI7MNhpDsjElGySrNVfwRREwMfNHZhJ8YiFjVJq7ZBABCA5px3cUHVaPOBpGd-g0nZtyDlWYbfGtzFj/s320/11.jpg" width="320" /></a></div>
Su, avanti, confessiamolo: quando andiamo al supermercato tutti, chi più e chi meno, ci mettiamo a fare riflessioni oziose, soprattutto guardando gli altri. E certe volte ci capita di criticare atteggiamenti nei quali, senza forse neanche accorgercene, cadiamo anche noi.<br />Perché al supermercato ci va un sacco di gente.<br />Ci sono quelli che...<br />
<br />...parcheggiano il carrello proprio davanti allo scaffale che serve a noi.<br />...ci volano davanti e ci fregano l'ultima confezione di mozzarella da sotto il naso. E noi magari eravamo andati al supermercato proprio per quella.<br />...si confondono e mettono le loro cose nel nostro carrello.<br />...guardano con profondo disgusto le cose che acquistiamo noi.<br />...acquistano cose disgustose che noi non compreremmo mai a poi mai.<br />...non pesano mai le verdure e una volta alla cassa devono tornare indietro facendoci perdere un mucchio di tempo. Oppure...<br />...quando stanno per pagare si ricordano di aver dimenticato di prendere un prodotto e tornano indietro, facendoci perdere un sacco di tempo.<br />...decidono di cambiare fila alla cassa, ma si aspettano che gli si conservi il posto se decidessero di tornare a quella vecchia. E poi...<br />...quelli che nel dubbio seguono due file per volta, per vedere qual è quella più veloce. Così uno che deve mettersi in coda non sa da che parte andare.<br />...non poggiano nulla sul nastro scorrevole se prima il commesso non ha levato tutta la spesa dell'acquirente precedente. Ma noi che gli stiamo dietro non possiamo posare la nostra roba perché così sembra che gli vogliamo fregare il posto.<br />...usano i guanti di plastica per scegliere la frutta, ma poi l'annusano tutta prima di prenderla. SNIFF SNIFF<br />...cominciano a mettere sul nastro trasportatore i loro prodotti senza darci il tempo di metterci sopra tutti i nostri.<br />...alla cassa ci chiedono di passare davanti perché hanno preso poche cose, anche quando ne hanno più di noi.<br />...non si azzardano a infilare neanche un prodotto nel sacchetto se prima il commesso non li ha battuti tutti e lui non li ha pagati e intascato il resto e la ricevuta. Se noi gli stiamo dietro, il commesso non saprà dove mettere la nostra roba man mano che la batte.<br />...mandano un amico/a fidanzato/a marito/moglie eccetera a tenere il posto in fila mentre loro fanno la spesa. Uno si mette in coda pensando di fare in fretta, e vede comparire all'improvviso un carrello immenso carico fino all'inverosimile.<br />...non si capisce se sono in coda o girellano lì per caso.<br />...quando vedono che stiamo per metterci in coda prendono la rincorsa per passarci davanti.<br />...ci chiedono dov'è il prezzemolo e, quando glielo diciamo, rispondono che in realtà stavano cercando il basilico (mi è capitato tre giorni fa).<br />...ignorano l'esistenza della pattumiera e lasciano nel carrello o nel cestino per la spesa guanti di plastica, sacchetti, fazzolettini usati, carte di caramelle e altra immondizia mista.<br />...riescono da soli a ingombrare tutta una corsia mettendo il carrello di traverso.<br />...non hanno mai insegnato ai propri figli che non si ficcano le mani nei carrelli altrui.<br />...sono contrari all'uso del divisore, poi mettono la loro roba così vicino alla nostra che non si capisce più qual è la nostra spesa e quale la loro.<br />...ci chiedono informazioni sull'ubicazione dei prodotti, come se noi dovessimo per forza saperne più di loro.<br />...bloccano la coda perché un loro amico è andato “un attimo a prendere il pane”.<br />...saltano la coda con la scusa che davanti c'è un loro amico e “così facciamo la spesa insieme”.<br />...non sanno mai dove tengono lo zafferano.<br />E poi ci sono quelli che...ve ne vengono in mente altri?<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-21770740051633259792013-07-29T05:22:00.005-07:002013-07-29T05:22:57.605-07:00Pubblicità... mica facile farla!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-pA3j1s2rA1FasurYS9MMiO_6qwie30TA-98-8-pWgRagSRwYqVhwJyv95ReGrgKgKYcXdiTwZM8Lz5oFshmegcHJFMFjRJTw9NV6Nypc5ud3jxy8qS2ScMerTWxwKIe-O2WnOarx3vza/s1600/cenerentolaincucina.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-pA3j1s2rA1FasurYS9MMiO_6qwie30TA-98-8-pWgRagSRwYqVhwJyv95ReGrgKgKYcXdiTwZM8Lz5oFshmegcHJFMFjRJTw9NV6Nypc5ud3jxy8qS2ScMerTWxwKIe-O2WnOarx3vza/s320/cenerentolaincucina.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Dovrei invitare Cenerentola a cena: magari le vien voglia <br />
di pulire anche la mia, di cucina...</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
Torniamo su argomenti frivoli, dai, che dopotutto è estate.<br />Parliamo di <i>spot pubblicitari.</i><br />Alcuni sono divertenti, ma altri spesso mi fanno cadere le braccia.<br />Certi all'inizio strappano anche un sorriso, ma quando diventano martellanti (vedi quelli delle compagnie telefoniche) diventano decisamente insopportabili. Già la terza volta che li vedo mi vien voglia di mettermi a gridare.<br />Poi ci sono quelli ambigui, che fai fatica a capire cosa stiano pubblicizzando.<br />Prendiamo quello di un detersivo (o ammorbidente, non ho ancora capito). C'è questa tipa che si esalta per i vari “gusti”, al punto che io le prime volte pensavo stesse pubblicizzando un liquore, o un gelato. Invece no, è un detersivo per il bucato. Dato lo spot, io aggiungerei l'avviso <i>“Non bere!”</i>, perché mi sa che anche la protagonista dev'essersi sbagliata scolandosi parecchi flaconi del detersivo (o ammorbidente) ai vari “gusti”.<br />Ma quello che mi fa saltare tutte le volte sulla sedia è quello dello <i>sgrassatore</i>, con una Cenerentola che deve pulire tutta la cucina prima di potere andare al ballo, con le sorellastre che le impongono tale gravoso compito e poi, vestite in maniera improbabile che neanche le peggio abbigliate di <a href="http://www.iodonna.it/personaggi/buccia-di-banana/" target="_blank"><b>buccia di banana</b></a>, se ne vanno a ballare.<br />E lei, la povera Cenerentola, che fa? Innalza un <i>fiero cipiglio</i>, tira fuori lo sgrassatore favoloso, e pulisce tutto. Ma siccome lo sgrassatore è, appunto, favoloso, si spiccia in pochi minuti ed è subito pronta per andare a ballare anche lei.<br />Cos'è che mi irrita in tutto questo? Be', che Cenerentola comunque si adegui e pulisca, pur incavolandosi. Dico, o è pagata per farlo, e allora le tocca che le piaccia o no, o non lo è, e allora non v'è motivo alcuno perché debba dar corda alle sorellastre. Okay, direte voi, è Cenerentola e Cenerentola così fa: si lamenta ma poi esegue. Invece di incrociare le braccia e mollare lo sgrassatore alle sorellastre dicendo: “Fate anche voi la vostra parte”, come avrei fatto io.<br />E poi, avete visto gli strati di unto e incrostazioni che imbrattano la cucina? Lì <i>non ci pulivano da mesi</i>, è chiaro. E proprio la sera del ballo si accorgono che è zozza?<br />Tutto ciò è semplicemente illogico, come direbbe il buon signor Spock!<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-57257412203214725852013-07-26T07:06:00.002-07:002013-07-26T07:06:47.369-07:00Ricercatori anonimi...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWdUAg4vAAcFQV-O7jkPLhuraQHz6rfK2WEZItoEVccx5eFPD0eTK960P5Fj2_bkumZf73glRad8nLwCj8GnnhS6leS93fzBMS7BU-JP_YPxehPNzuoymy4QUiFUhPM9Hsy8u4WufEpz0M/s1600/torso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWdUAg4vAAcFQV-O7jkPLhuraQHz6rfK2WEZItoEVccx5eFPD0eTK960P5Fj2_bkumZf73glRad8nLwCj8GnnhS6leS93fzBMS7BU-JP_YPxehPNzuoymy4QUiFUhPM9Hsy8u4WufEpz0M/s400/torso.jpg" width="400" /></a></div>
Miei teneri virgulti, che capitate su questo blog alla ricerca delle cose più disparate (o disperate?)... non so come dirvelo, ma si dice <b>torso nudo</b>, non <b>dorso nudo</b>. Non sono sinonimi, sapete?<br />
Se non credete a me, abbiate almeno fede nel vocabolario: <a href="http://www.treccani.it/vocabolario/torso/" target="_blank"><u><b>torso</b></u></a> e <a href="http://www.treccani.it/vocabolario/dorso/" target="_blank"><u><b>dorso</b></u></a>.<br />
Fine del comunicato.IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-5929940137453511102013-07-26T06:10:00.002-07:002013-07-26T06:10:34.136-07:00Quel tesoro che fingiamo di non avere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8GGZoEKzWEli8m18oRXE-xiX3wNwg_KWimSjgA52-w-vLBd7AQ9Npj_R917zwrtx6TeM9QXUiiz_F30boveZS4MSQAOq9TVVT8mVLtkIrGNxEgP_l4C_10R4atLFmqBkBLnLQMsDvU75-/s1600/IMG_9510.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8GGZoEKzWEli8m18oRXE-xiX3wNwg_KWimSjgA52-w-vLBd7AQ9Npj_R917zwrtx6TeM9QXUiiz_F30boveZS4MSQAOq9TVVT8mVLtkIrGNxEgP_l4C_10R4atLFmqBkBLnLQMsDvU75-/s320/IMG_9510.jpg" width="320" /></a></div>
So che da me non vi aspettate altro che frivolezze e amenità, perciò vi sorprenderà leggere un mio post <i>un pochino</i> serio, perlomeno rispetto alla media.<br />Però è da un sacco di tempo che rifletto su questo argomento. Da anni, oserei dire.<br />Ma da che ho memoria, è un argomento di cui sento parlare sempre e dappertutto, dal bar al salotto, dalla TV ai circoli culturali. Ovvero: come mai in Italia abbiamo talmente tante bellezza artistiche che teoricamente potrebbero farci navigare nell'oro, eppure non siamo in grado di sfruttare minimamente questo tesoro?<br />“L'Italia è così bella che potrebbe vivere di solo turismo.”<br />“In Italia è concentrata la più alta percentuale del patrimonio culturale di tutto il mondo.”<br />Eppure niente, queste parole rimangono solo tali e non si concretizzano mai. <br />Abbiamo musei vuoti, siti archeologici abbandonati a se stessi, patrimoni inestimabili lasciati lì a marcire e così via, di orrore culturale in orrore culturale.<br />È come se un tizio possedesse un enorme tesoro in cantina ma si ostinasse a non considerarlo, preferendo piuttosto campare di stenti.<br />Assurdo, vero?<br />Eppure è così, e non riesco a spiegarmene il perché.<br />O meglio, una vaga idea me la sono fatta. Secondo me <i>ci vergogniamo</i>.<br />Ohibò! Vergognarsi del patrimonio artistico/culturale che dovrebbe essere il nostro vanto? E perché mai?<br />Non è tanto del patrimonio artistico/culturale che ci vergogniamo, anzi, di quello ci vantiamo fin troppo. Ce ne vantiamo <i>senza conoscerlo</i>, come potremmo vantarci di un parente celebre che però abbiamo incontrato una sola volta in occasione di un battesimo. Il nostro.<br />Ci vergogniamo, invece, di essere meta turistica. <br />Ma sì, pensiamoci bene. Nella stragrande maggioranza dei casi da noi il turista è visto come un fastidio, un seccatore, un importuno che viene qui a guardare le nostre cose e che pretende pure d'essere accolto bene. Quando addirittura non viene considerato alla stregua di limone da spremere, un povero allocco che viene qui a stupirsi di cose che noi abbiamo sotto il naso tutti i giorni (senza vedere mai, però), e che quindi è giusto cercare di fregare in ogni modo. Tanto è un povero allocco e se lo cerca.<br />Non è certo considerato un bene prezioso che possa aiutarci a tirarci fuori dai guai.<br />Ci vergogniamo perché essere meta turistica vuol dire <i>mettersi a disposizione degli altri</i>, ci sembra di diventare la loro servitù personale e questo non ci piace. Noi vogliamo essere i signori che vanno a fare gli ospiti in casa d'altri, non gli umili servitori che si mettono a disposizione.<br />Insomma, accogliere i turisti ci pare degradante.<br />E poi, diciamolo, valorizzare i beni artistico/culturali <i>è faticoso</i>. Bisogna studiare, imparare, capire, conoscere...<br />Ma sì, lamentarsi e basta è molto più comodo.<br /><br /><i><u><b>NELLA FOTO</b></u>: un salone del Palazzo Reale di Napoli, museo molto bello e praticamente sempre vuoto. Ah... lo sapevate che lì per i cittadini dell'Unione Europea (ma solo per loro!) l'audioguida è inclusa nel prezzo del biglietto?</i><br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-69919976568066974262013-07-23T08:49:00.002-07:002013-07-23T08:49:41.473-07:00Il Reuzzo fatto a mano: una storia autonoma<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji9V0kbxYmATNx9gLXTyc55hMl6JLQnzMjl7lg63qnUGc6ecaUB6FbjYI2LOlmkNUn8EArCiFUueNtsE_bPFOwFNhITmP1Ph916wWuLW6UDCDMEawpB4aKEpJFGGhvQco3IYs0HhE2D31T/s1600/reuzzoXblog.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji9V0kbxYmATNx9gLXTyc55hMl6JLQnzMjl7lg63qnUGc6ecaUB6FbjYI2LOlmkNUn8EArCiFUueNtsE_bPFOwFNhITmP1Ph916wWuLW6UDCDMEawpB4aKEpJFGGhvQco3IYs0HhE2D31T/s320/reuzzoXblog.jpg" width="320" /></a></div>
<u><b>Breve spot pubblicitario:</b></u> è uscito l'ebook con la raccolta delle mie fiabe “rivedute e corrette”. Ci sono quelle che avete letto qui, e anche molte atre, oltre a tante belle illustrazioni. S'intitola <b>Fiabe Reloaded: non ci sono più le principesse di una volta</b>, costa veramente un'inezia e se vi va di darci un'occhiata, potete farlo <a href="http://www.ilgattoelaluna.it/schedelibri/fiabereloaded.html" target="_blank"><b>cliccando qui!</b></a> Per festeggiare l'evento vi regalo un'altra fiaba... ma poi basta, sennò non mi comprate più il libro :-P<br />Alla fine del racconto troverete l'indice completo delle fiabe pubblicate, così potete farvene un'idea. Grazie per la cortese attenzione ^___^<br /><u><b>PS IMPORTANTE:</b></u> vi ricordo che <b>NON</b> è un libro per bambini!<br /><br /><i>“Se vuoi una cosa fatta per bene, devi farla da te”, dice il saggio. <br />Moltissime dolci fanciulle (ma capita lo stesso a molti ragazzi) passano anni a sognare il partner ideale. E lo immaginano così dettagliatamente che poi giocoforza saranno destinate a essere scontente di quelli che troveranno nella vita reale. <br />Ci sono anche persone che lavorano tanto di fantasia che poi il risveglio sarà sicuramente poco piacevole, perché partner tanto perfetti esistono solo nel mondo dei sogni e mai nella banale realtà.<br />C'era una volta una ragazzina romantica.<br />Questa ragazzina si prese una cotta per un ragazzo che frequentava la sua stessa scuola, ma che era due classi avanti avendo un paio d'anni in più.<br />Lei questo ragazzo non lo conosceva di persona, ne sapeva a stento il nome, ma lo ammirava sempre da lontano e lo trovava stupendo.<br />Passò tre lunghi mesi a fantasticarci sopra. S'immaginò il suo carattere, i suoi gusti e le sue opinioni cercando di ricostruirli dai dettagli anche minimi che vedeva, tipo il colore delle scarpe e come si allacciava il giubbotto, il tono di voce quando salutava i bidelli al mattino e come si mordicchiava le unghie quando attraversava i corridoi. Immaginò i mille modi in cui avrebbero potuto conoscersi. I loro primi discorsi, gli scambi di battute, il primo ballo insieme, il primo bacio.<br />Anche mentre faceva altro, la ragazzina si distraeva facilmente perdendosi dietro alle sue fantasticherie. La sera, prima di addormentarsi, faceva l'inventario di tutti i momenti in cui in giornata aveva visto il ragazzo dei suoi sogni, e la mattina si svegliava cercando di immaginare dove l'avrebbe incontrato a scuola, cosa avrebbe indossato, come avrebbe portato i capelli e così via.<br />Poi un giorno, durante la festa di Natale, finalmente lo conobbe. E scoprì che era stupido, vanesio, noioso, antipatico e con pessimi gusti musicali.<br />Insomma, fu un risveglio traumatico. Non sono neppure certa di essermi ancora ripresa.<br />Ehm...<br />Ecco, la protagonista delle nostra storia voleva evitarsi questa somma delusione. Ecco perché decise di fare da sé.<br />Perché chi fa da sé, fa per tre...</i><br /><br /><span style="font-size: large;"><b>Il Reuzzo fatto a mano</b></span><br /><span style="font-size: large;"><b>una storia molto autonoma</b></span><br /><br />C'era una volta un Re, che aveva una figlioletta unica per la quale stravedeva. <br />La principessa Lucia era bella, simpatica e intelligente. Ma non aveva un fidanzato, e questo per il Re era fonte di dolore.<br />La principessa non aveva un fidanzato non perché non avesse pretendenti, ma perché nessuno dei pretendenti era di suo gusto.<br />“Non ho ancora conosciuto un uomo che mi piaccia veramente fino in fondo. Che abbia tutte le doti che voglio io”, diceva.<br />“Ma figlia mia, gli esseri umani sono come sono. Hanno i loro difetti. Per averne uno come vuoi tu, devi solo fabbricartelo da te.”<br />“Eh, già!”, si disse la ragazza, “È proprio quel che farò.”<br />E così chiese al padre acqua, farina e miele. Poi si chiuse nelle sue stanze e impastò, impastò, impastò. Per sei mesi impastò. Poi guardò il risultato dell'impasto e decise che non le piaceva, perciò lo disfò, lo disfò, lo disfò. Per sei mesi lo disfò. E si rimise a impastare, impastare, impastare. Impastò di nuovo per altri sei mesi, ma alla fine fu soddisfatta del risultato, perciò mise in una nicchia, ad asciugare, il suo Reuzzo fabbricato con acqua, farina e miele. Poi corse da suo padre.<br />“Papà, papà”, gridò tutta contenta, “Vieni a conoscere il mio fidanzato!”<br />Quando sentì queste parole, il Re quasi svenne dalla felicità. “Figlia mia”, disse, “Finalmente! Che gioia mi stai dando!”<br />Ma poi Lucia gli mostrò quel pupazzo di pasta umidiccia e il Re si sentì cadere le braccia.<br />“Hai visto che bello?”, disse Lucia, “Non è ancora pronto, ma sono sicura che verrà benissimo. Proprio come voglio io. Ho seguito il tuo consiglio, visto che non mi piaceva nessuno me lo sono fabbricato da me. Che te ne pare?”<br />“Be', figliola”, il povero Re era imbarazzato, “Per essere bello è bello, però... ecco... non è esattamente VERO. Non lo vedi che non parla neppure?”<br />“Parlerà, parlerà”, disse Lucia, convinta, “Dagli tempo.”<br />Il Re scosse la testa e pensò che la figlia fosse completamente ammattita.<br />Passarono diversi giorni, e finalmente il Reuzzo fatto a mano si asciugò completamente. E quando si fu asciugato, finalmente diventò vivo e parlò.<br />“Amore mio”, disse a Lucia, “Sei la creatura più bella sulla quale abbia mai posato gli occhi”, il che era facile, visto che era anche l'unica che avesse mai visto.<br />Quando ero piccola questa parte mi faceva sempre un po' impressione, perché mi immaginavo una megapagnotta che parlava. Ma poi capii che dovevo fare uno sforzo d'immaginazione e comprendere che ormai quel Reuzzo lì non era più fatto di farina e miele, ma di carne, sangue e ossa. Insomma, era diventato una persona vera.<br />Era così vivo e vero, che Lucia gli si gettò tra le braccia e gli disse: “Tesoro, baciami! Prendimi! Fammi tua!”<br />Ma lui, dopo averle dato un bacio appassionato da farle frullare le farfalle nello stomaco, le disse con estrema dolcezza: “Prima voglio dimostrarti di essere un uomo serio, che non teme le responsabilità e mantiene gli impegni. Pertanto vorrei conferire con tuo padre al fine di chiedergli l'onore di avere la tua mano.”<br />Visto che figo? E sapeva anche i congiuntivi!<br />Lucia corse a chiamare il Re, questo conferì col Reuzzo e ne rimase estremamente contento.<br />“Cara figliola, non l'avrei mai detto ma avevi ragione. Il tuo fidanzato è perfetto. Sono sicuro che il tuo sarà un matrimonio felicissimo.”<br />E così vennero organizzate le nozze: una cerimonia fastosa, allegra, colorata, bellissima, sfarzosa, frizzante, come non se ne erano mai viste da anni.<br />E vennero invitati tutti. Tutti i notabili del regno, ma anche monarchi di altri reami. E si mangiò, si ballò, si rise e si scherzò, e tutti quanti ammirarono il Reuzzo fatto a mano. <br />Soprattutto le donne lo ammirarono, perché era esattamente il tipo d'uomo che tutte le donne sognano e non incontrano mai.<br />Un po' come i nostri eroi da fiction preferiti. Da Darcy a Mr Grey, da Heathcliff a Edward Cullen, gli eroi da romanzo sono quelli che ci fanno sospirare più di tutti gli altri, ma ovviamente non ci capita mai di incontrarli nella realtà. Sapete perché ci piacciono tanto? Perché sono tutti uomini di fantasia, inventati dalle donne in base ai desideri delle donne. Il Reuzzo fatto a mano era così, però vivo. E naturalmente tutte ne avrebbero voluto uno così, al contempo romantico e passionale, gentile e premuroso, sensibile e forte, bello senza tirarsela. Non aveva neppure un difetto.<br />O meglio, forse uno ce l'aveva ma non l'aveva ancora manifestato: la memoria corta.<br />Ma vediamo cosa capitò.<br />Alla festa di nozze naturalmente tutte le donne presenti lo ammirarono, quelle sposate guardarono i propri mariti e sospirarono perché non somigliavano a lui, le single invidiarono Lucia e qualcuna le augurò anche brutte cose che non voglio riportare per non offendere gli animi sensibili.<br />La più invidiosa di tutte era una regina, che chiameremo Invidia per ovvi motivi. La Regina Invidia stava cercando da anni un marito proprio così, e proprio quando ci aveva messo una pietra sopra aveva scoperto che quell'uomo esisteva, ma aveva appena sposato un'altra.<br />No, questo non poteva sopportarlo, perciò mise a punto un piano diabolico.<br />Con un bieco sotterfugio attirò il Reuzzo fuori dalla Reggia, lo rapì e se lo portò via.<br />Visto cosa succede? Ad avere un fidanzato perfetto, finisce che tutte lo vogliono e noi dobbiamo sempre stare sul chi vive.<br />Ah, ma non penserete mica che Lucia si sia arresa così, senza combattere?<br />Macché! Una che si costruisce il suo Principe Azzurro è perfettamente in grado di tenerselo, o di riprenderselo se qualcuno glielo porta via.<br />Voi direte: ma non faceva prima a farsene un altro? Eh no! Per prima cosa, avete visto anche voi quanto tempo ci aveva messo a fare quello. E poi, se ne avesse fatto un altro che garanzie aveva che non le avrebbero rubato pure quello? E in ogni caso, questa era anche una questione di principio, che diamine!<br />Anche se a me questa storia del “sapersi tenere un uomo” ha sempre dato fastidio. È sempre stata una palla al piede per le donne. Una pistola alle tempie che le costringe a fare cose che non gradiscono, che non amano, per le quali non sono portate, tutto pur di “tenersi un uomo”, con la minaccia che “se non ti adegui se lo prende qualcun altra”. Ma che se lo prenda, e se lo tenga, dico io. Se uno è così egoista da pretendere che io diventi ciò che non sono solamente per fargli piacere, allora meglio che se lo sciroppi un'altra.<br />Però Lucia decise di non rifarne un altro ma di recuperare quello vecchio.<br />Dimostrando di non essere per niente come Gioacchino Rossini.<br />Tra i vari buffi aneddoti su Rossini, c'è ne uno che fa al caso nostro. Una volta si ammalò e fu costretto a mettersi a letto con la febbre. Ma questo non gli impedì di continuare a comporre. Semplicemente, se ne stava lì disteso e scriveva sui fogli da musica. Aveva già composto un'ouverture quando, a causa di un potente sternuto, i fogli già scritti gli scivolarono di mano e caddero per terra. Non aveva voglia di alzarsi e raccoglierli, perciò non trovò nulla di meglio da fare che... riscrivere daccapo il brano. E quando qualche ora dopo un suo amico andò a trovarlo e raccolse i fogli, si accorse che la nuova ouverture era completamente diversa dalla prima.<br />Una faticaccia, secondo Lucia, perciò lei decise piuttosto di mettersi in viaggio e riprendersi il suo Reuzzo.<br />Cammina cammina, si trovò a chiedere informazioni a tre streghe, le quali le donarono tre frutti: una noce, una nocciola e una mandorla.<br />“Sembrano frutti umili”, le dissero, “ma al momento del bisogno spaccale: troverai cose che potranno esserti d'aiuto.”<br />Quando giunse nel regno della Regina Invidia, Lucia andò in giro a informarsi, e scoprì che il Reuzzo viveva a Palazzo come consorte della Regina.<br />Forse nel farlo si era dimenticata di assegnargli una memoria sufficiente, oppure il dono della fedeltà. Fatto sta, che il Reuzzo era convinto d'essere lo sposo di Invidia. Dopotutto, ricordava di essersi sposato. Come possiamo pretendere che si ricordasse anche chi aveva sposato?<br />Sì, però si sbagliava e occorreva riportarlo sulla retta via.<br />Pensa che ti ripensa, Lucia ebbe una bella idea. Si travestì da venditrice ambulante, poi si piazzò nei giardini, dove sapeva che la Regina andava sempre a passeggio, e spaccò la noce.<br />Ne uscì un bellissimo carillon tutto d'oro che emanava una musica meravigliosa (forse quella di Rossini) ed era compreso di pulcini danzanti. Vivi! Povere bestie!<br />Insomma, lei si piazzò lì, e quando la Regina Indivia passò e li vide, li volle anche. Perché lei era invidiosa mica per niente, e se qualcuno aveva qualcosa di bello lei cominciava a invidiarlo.<br />Ne conoscete di persone così, che invidiano sempre tutte le fortune altrui e non sono mai contente se non quando gliele portano via? Invidia era così.<br />“Te li pago quel che vuoi”, Invidia disse a Lucia, “Ma quel carillon dev'essere mio.”<br />“Non voglio denaro”, rispose Lucia, “Però ve lo cedo se mi fate un favore. Vorrei trascorrere questa notte nella stanza da letto del Reuzzo.”<br />La Regina accettò, ma siccome sospettava qualcosa di losco, quella sera narcotizzò il Reuzzo, che trascorse tutta la notte dormendo sodo e non sentì Lucia.<br />Lucia pianse, si disperò, cercò di scuoterlo. Ma non ci fu niente da fare, il Reuzzo non sentì nulla e al mattino, quando Lucia fu costretta ad andarsene, lui ancora dormiva.<br />Lui non sentì Lucia, ma la sentì qualcun altro.<br />Dovete sapere che proprio di fianco al Palazzo Reale c'era la prigione. Forse per spedirci più alla svelta i prigionieri politici, non so. Fatto sta che i carcerati sentirono tutti, ma tutti i lamenti strazianti di Lucia. Non riuscirono a chiudere occhio, in sostanza, e pensarono che questo tormento fosse troppo pure per loro.<br />Il giorno dopo Lucia spaccò la nocciola, ne uscì un coro di pappagallini (vivi!!!) canterini, con le piume tutte d'oro e su un grosso trespolo d'oro.<br />Come il giorno prima Invidia li volle, e come il giorno prima Lucia domandò in cambio una notte col Reuzzo. Come il giorno prima, Invidia narcotizzò il Reuzzo, e come il giorno prima lui dormì e non sentì i lamenti della sua vera sposa. E proprio come la notte prima, i poveri carcerati non riuscirono a chiudere occhio.<br />L'indomani Lucia si rimise al solito posto e spaccò la mandorla. Dentro c'era un pavone (vivo!) tutto d'oro che non solo cantava gli ultimi successi musicali, ma sapeva anche compiere mirabolanti giochi di prestigio.<br />Ah, prima che me lo dimentichi: queste bestie che escono dai frutti secchi me le sto inventando, ma vi assicuro che nelle fiabe originali sono sempre cose del genere, per cui non sto divagando più di tanto.<br />Come le altre volte, la Regina Invidia volle il pavone. Come le altre volte, Lucia chiese in cambio di passare la notte col Reuzzo. E come le altre volte, Invidia pensò bene di narcotizzare il Reuzzo.<br />Ma stavolta non le riuscì.<br />Comprensibilmente, i carcerati erano stufi di passere le nottate in bianco, per cui si organizzarono e fecero sapere al Reuzzo che tutte le notti dalla sua stanza provenivano i pianti strazianti di una donna che diceva di essere la sua legittima sposa eccetera eccetera, e che per cortesia cercasse di porre fine a quel fracasso, che loro almeno la notte meritavano di riposare.<br />Il Reuzzo rifletté, e si ricordò (almeno la memoria a breve termine gli funzionava) che le due sere precedenti la Regina Invidia gli aveva fatto bere del vino molto speziato e lui subito dopo si era sentito stanco e intontito, e si era addormentato di botto. Comprese che quel vino era drogato, perciò quella sera finse solo di berlo, ma in realtà lo versò tutto nel ficus in sala da pranzo. Non so che fine abbia poi fatto quella pianta...<br />Quella notte, come le altre, Lucia si recò dal Reuzzo e cominciò a piangere. Ma lui non dormiva e la sentì. E lei gli raccontò quel che era capitato, così il Reuzzo si ricordò che Lucia era la sua vera sposa. E perciò i due fuggirono insieme e se ne tornarono a casa, dove vissero felici e contenti alla faccia della Regina Invidia. Ma con gran gioia dei carcerati, che poterono tornare a dormire.<br />Che bello!<br />Però se rifletto su questa storia, la trovo inquietante. Perché Lucia non era solo la sposa del Reuzzo, era anche quella che gli aveva dato vita. Quindi in un certo senso era anche sua madre. Perciò questa è la storia di un incesto!<br />Puah! Visto che non è bene scavare troppo nelle fiabe?<br /><br /><span style="font-size: large;"><b>FINE</b></span><br /><br /><b>ELENCO DELLE FIABE CONTENUTE NELL'EBOOK</b><br /><br />1 – Il Principe Serpente, una storia da sbucciare<br />2 – L'amore delle tre melarance (bianca come il latte, rossa come il sangue), una storia smemorata<br />3 – La Bella Addormentata nel Bosco, una storia crudele<br />4 – I sei cigni, una storia urticante<br />5 – Pelle d'Asino, una storia torbida<br />6 – Rumpelstiltskin, una storia primordiale<br />7 – Turandot, una storia lirica<br />8 – La Principessa Professoressa, una storia in cattedra<br />9 – Biancaneve e i dodici briganti, una storia oscura<br />10 – Cenerentola al sud, una storia “scialla”<br />11 – La Gatta Cenerentola, una storia sorniona<br />12 – Gretel la principessa scaltra, una storia con la battuta pronta<br />13 – La Regina delle Nevi, una storia seducente<br />14 – La Principessa Snob, una storia ingiusta<br />15 – Olivia la principessa manomozza, una storia coraggiosa<br />16 – La Figlia del Sole, una storia furbetta<br />17 – Fantaghirò persona bella, una storia sopravvalutata<br />18 – Il Reuzzo fatto a mano, una storia molto autonoma<br />19 – Le sette teste d'agnello, una storia che se la lega al dito<br />20 – Cenerentola di Perrault, una storia così come uno se l'aspetta<br />21 – Aschenputtel (Cenerentola dei Grimm), una storia sanguinolenta<br />22 – Le dodici principesse danzanti, una storia sulle punte<br />23 – La Bella e la Bestia, una storia che non si ferma alle apparenze<br />24 – La lampada di Aladino, una storia dalla faccia di bronzo<br />25 – L'Uccellin Belverde, una storia che non si accontenta<br />26 – Raperonzolo, una storia senza capo né coda<br />27 – La Cenerentola, una storia coi piedi per terra<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-4086911565404273612013-05-10T05:57:00.003-07:002013-05-12T07:44:57.614-07:00Le sette teste d'agnello, una storia che se la lega al dito<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDxQ0BYIEHDG2zE1dGYJEALbJwwY_fT0lvy3OuVvJxatCL0P84TwmvaS2uy-2nLzTXu640Lu8iaHfRqB20SXT_Z8PmYUMjYLq5gy_QA_YpyGBK8gXTNv3B5go9Z_qHqf9_z1k0-SktOdo4/s1600/nonperdono.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDxQ0BYIEHDG2zE1dGYJEALbJwwY_fT0lvy3OuVvJxatCL0P84TwmvaS2uy-2nLzTXu640Lu8iaHfRqB20SXT_Z8PmYUMjYLq5gy_QA_YpyGBK8gXTNv3B5go9Z_qHqf9_z1k0-SktOdo4/s320/nonperdono.jpg" width="237" /></a></div>
<i>Il titolo è un po' truce. Evoca spettri, orchi e atrocità sanguinolente.<br />Be', un po' di sangue c'è sicuramente, dal momento che almeno gli agnelli una bella fine non l'hanno fatta.<br />Io sono una di quelle persone che a Pasqua non mangiano né l'agnello né il capretto, perché detesto l'idea di mangiare un cucciolo (e quindi quando posso evito anche il porcellino e il vitello). So che è ipocrita, ma così son fatta. Ecco, immaginarmi queste testoline d'agnello mi suscita sensazioni macabre e fosche.<br />Però il legame con la Pasqua finisce qui, perché in effetti questa non è una storia pasquale.<br />È una storia, invece, che parla di gente permalosa, puntigliosa, che non dimentica un minimo torto neppure quando questo viene ripagato centomila volte.<br />È la storia, anche, di chi proprio non riesce a non pensare alle passate sventure, e vi rimane attaccato con tale tenacia da non vedere le attuali fortune.</i><br />
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<b>Le sette teste d'agnello<br />una storia che se la lega al dito</b><br />
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C'era una volta una bella fanciulla che chiameremo, per convenzione, Carolina. <br />
Carolina, come vi ho già detto, era molto bella, dal momento che questa è la dote principale che ogni principessa (per esteso, ogni protagonista di fiaba) deve avere. Solo le cattive sono brutte.<br />
Carolina però era molto povera, e siccome era anche orfana, viveva con la zia, che era povera pure lei. Povera e tirchia. Però visto che era povera, penso che il termine “tirchia” sia un tantino fuorviante. Se era povera, giocoforza doveva essere parsimoniosa e avveduta nello spendere le sue magre risorse. <br />
Un giorno la zia riuscì a procurarsi sette testine d'agnello (da mangiare, sì) e, tutta contenta per quel che considerava una vera fortuna, le portò a casa e le consegnò a Carolina.<br />
“Cucinale come sai fare tu”, le disse, “Io esco per una commissione, quando torno ce le mangiamo assieme.”<br />
Carolina le cucinò, ma poi quel delizioso profumino (bleah!) le solleticò le narici, e lei decise di assaggiarne un pezzettino prima che tornasse la zia. Le piacque, così prese un altro assaggio. E poi un altro. E un altro ancora. E alla fine si accorse che si era sbafata tutto e che alla zia aveva lasciato solamente le ossa.<br />
Fu colta dal panico perché pensò, giustamente, che la zia se la sarebbe presa molto a male. E perciò, non volendola affrontare, scappò.<br />
Corse via, nel bosco, lontano dal paese. E corse, corse, corse, e infine giunse a una radura, si sedette in terra a riprendere fiato e per la spossatezza si addormentò.<br />
Il mattino dopo, all'alba, capitò che in quella radura passasse il Re a cavallo. Lui, naturalmente, era lì a caccia. Nelle fiabe i Re o vanno a caccia o vanno in guerra, non hanno molti altri interessi. Questo qui era a caccia.<br />
Non appena vide Carolina, il Re se ne innamorò e decise di farne la sua sposa.<br />
Così, su due piedi. Anzi, su sei, perché dobbiamo aggiungere anche i quattro del cavallo.<br />
I Re delle fiabe, oltre ad avere una spiccata passione per le armi e i passatempo violenti, sono anche impulsivi e quando vengono colti da un desiderio improvviso devono realizzarlo a tutti i costi, e guai a chi osa contraddirli.<br />
Ora, lui che ne sapeva di questa bella addormentata, oltre al fatto che era bella? Nulla. Per quanto ne sapeva, avrebbe anche potuto essere una grandissima ******* (non scrivo la parola perché non mi va di usare del turpiloquio, immaginatevela voi), ma a lui importava solo che fosse bella. E del resto cercate di capirlo, a lui Carolina interessava solo da un certo punto di vista, come dire... “sensuale”, e se pure fosse venuto fuori che aveva un brutto carattere... be', non era nulla che non si potesse risolvere a frustate.<br />
Insomma, com'è, come non è, non appena la vide decise di sposarsela, e la svegliò apposta per comunicarglielo. E già cara grazia che lo fece.<br />
Carolina, naturalmente, non osò rifiutare. E come avrebbe potuto? Far arrabbiare un Re con un rifiuto non è mai una cosa saggia, specialmente se sei solo un poveraccio senza diritti o santi in paradiso. E poi proprio perché era una poveraccia, questa era la sua unica occasione per uscire dalla miseria e avere una vita migliore.<br />
Come vedete, questa non è decisamente una storia d'amore. <br />
Il Re portò Carolina al castello, la fece rivestire con abiti sontuosi e subito organizzò le nozze.<br />
“Ci sarebbe anche mia zia, però”, disse Carolina al Re, “Lei si è sempre presa cura di me, non posso abbandonarla in quella catapecchia.”<br />
“E che problema c'è?”, rispose il Re, “Invitala, così verrà anche lei a vivere al castello.”<br />
Ma sì, abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno!<br />
Intanto però la zia era tornata a casa e si era accorta che Carolina si era pappata tutte le sette testine d'agnello. Fuori di sé dalla rabbia, perché su quel lauto (lauto per lei) pasto ci aveva messo il pensiero, si era messa a cercare la nipote per tutta la casa, per darle una sonora strigliata.<br />
“Tutte, se le è mangiate!”, continuava a borbottare, “Tutte!”<br />
E così, quando arrivò la delegazione del Re per invitarla alle nozze e portarla a palazzo, così la trovò: che si torceva le mani, si disperava, piangeva a ripeteva costantemente “Tutte, se le è mangiate! Tutte!”<br />
Nonostante questo, però, fece armi e bagagli e seguì la delegazione. A palazzo la ripulirono, la vestirono con abiti eleganti, le offrirono la colazione e poi la scortarono alla cerimonia.<br />
E fu una gran bella cerimonia, naturalmente, anche perché in una fiaba non s'è mai vista una cerimonia nuziale e pure regale che non sia meno che bellissima e sfarzosa.<br />
E naturalmente la sposa era bellissima. Forse un filino troppo magra per i gusti dell'epoca. Perché a quei tempi funzionava al contrario: i ricchi avevano da mangiare e i poveri pativano la fame. Per questo all'epoca per essere belli bisognava avere ciccia, mentre la magrezza era un difetto antiestetico.<br />
Dopo le nozze ci fu un gran banchetto, Carolina e il Re si sedettero a capotavola e la zia venne fatta accomodare accanto alla sposa.<br />
La zia non perse tempo, si sporse verso la nipote e le disse finalmente quel che si era tenuta dentro per tutto quel tempo: “Tutte, te le sei mangiate! Tutte!”, sibilò.<br />
Carolina capì al volo, e rispose sottovoce: “Sì zia, e me ne dispiace moltissimo. Ma guarda, adesso tutti i nostri problemi sono finiti. Guarda quante cose buone ci stanno servendo. La vuoi una coscia di faraona?”<br />
Ma la zia parve non sentirla. Rifiutò la coscia di faraona e continuò a borbottare “Tutte, te le sei mangiate! Tutte!”<br />
“Che dice la zietta?”, domandò il Re, che aveva visto la sua sposina confabulare con la zia e desiderava rendersi amabile.<br />
“Ehm...”, arrossì Carolina, imbarazzata, “Dice che ti ringrazia per averla invitata e che questo banchetto è veramente splendido.”<br />
“Oh, di niente, di niente”, si schermì il Re.<br />
Ma la storia non era ancora finita. “Non devi pensare più a quelle testine d'agnello”, Carolina disse alla zia, “ora non patiremo mai più la fame. Avremo da mangiare sempre, in abbondanza.”<br />
Ma la zia non demordeva: “Tutte, te le sei mangiate! Tutte!”, ripeteva guardando tutte quelle pietanze in tavola con occhi carichi di astio e rancore.<br />
“Che dice la zietta?”, domandò il Re, che voleva fare conversazione.<br />
“Ehm... ehm...”, Carolina era sempre più imbarazzata, “Dice che ti ringrazia per i bellissimi vestiti che le hai regalato, e che è molto felice di venire a vivere a palazzo.”<br />
“Di niente, di niente”, rispose il Re versandosi da bere.<br />
“Visto?”, disse Carolina alla zia, “Verrai a vivere qui. Avrai bei vestiti, tanto denaro, la dispensa sempre piena di tutte le pietanze più prelibate e raffinate. Che te ne importa di quelle testine, che tra l'altro facevano anche abbastanza schifo?”<br />
Ma niente, la zia era ossessionata da quel pensiero. “Tutte, te le sei mangiate! Tutte!”, rispondeva a ogni osservazione di Carolina.<br />
La quale Carolina alla fine si stufò, e all'ennesimo “Che dice la zietta?” del Re, lei rispose, con asprezza: “Dice che vorrebbe una camicia di pece*, perché è una maledetta ingrata permalosa e tirchia.”<br />
E la zia venne condannata a morte.<br />
Questa storia c'insegna (come scrivevo a scuola, quando mi si chiedeva di commentare poesie, storie e brani letterari) che a furia di aggrapparsi ai dolori passati, corriamo il rischio di non vedere le fortune presenti. E anche di far infuriare gravemente chi ci sta attorno.<br />
C'insegna anche che perfino le principesse più dolci quando perdono la pazienza diventano pericolose.<br />
Comunque pare che le ultime parole della zia, quando venne condotta al rogo, siano state “Tutte, te le sei mangiate! Tutte!”<br />
<br />
<span style="font-size: x-small;"><i>* Camicia di pece: forma di tortura, mortale, che consisteva nel cospargere una persona di pece e poi darle fuoco (NDR)</i></span>IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-10690715845336083242013-04-21T11:37:00.000-07:002013-04-21T11:38:33.359-07:00PozzanghereIn una pozzanghera ci si possono vedere tante cose, oltre all'acqua e al fango. O no?<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpLvE-PSwbcMDPW61-cLJ0oWUAs7bz_kiQlUZm7qd8DoZfkRDTMYnR3vOAeHESy1spm_R3HUlEC1dlpvqLlS1W80LBPjRxgoUAfmOrmfOn85_8eKp-X1-UuTJ0oi0LNHGcxI2rRCNrLWL5/s1600/01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpLvE-PSwbcMDPW61-cLJ0oWUAs7bz_kiQlUZm7qd8DoZfkRDTMYnR3vOAeHESy1spm_R3HUlEC1dlpvqLlS1W80LBPjRxgoUAfmOrmfOn85_8eKp-X1-UuTJ0oi0LNHGcxI2rRCNrLWL5/s400/01.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-6300661964424515122013-03-13T05:23:00.000-07:002013-03-13T06:53:27.339-07:00Turandot - una storia lirica<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<i>Comincio ricordandovi che si dice Turandot. Con la T. Non Turandò, senza, come fosse francese. Perché quella di Turandot non è una fiaba francese ma orientale.<br />Si tratta di una fiaba nobile, perché è quella che ha fornito la trama a una delle nostre opere liriche più famose: la Turandot di Puccini.<br />E in effetti mi riesce difficile, se non impossibile, parlare della bella e sdegnosa principessa cinese senza pensare all'opera di Giacomo Puccini. <br />Turandot è l'ultima opera del Maestro di Torre del Lago, che morì nel 1924 lasciandola incompiuta. Il compositore napoletano Franco Alfano la portò a termine, e la prima rappresentazione si ebbe alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, il direttore d'orchestra era Arturo Toscanini. Quella sera, nel mezzo del terzo atto, Toscanini fermò l'orchestra, posò la bacchetta, si volse verso il pubblico e disse: “Qui finisce l'opera, perché a questo punto il Maestro è morto.”<br />In realtà pare che non abbia pronunciato esattamente queste parole, ma la leggenda così vuole.<br />Soprattutto la Turandot di Puccini è nota per l'aria “Nessun dorma”, che è stata cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti e resta una delle arie operistiche più famose di tutti i tempi.<br />L'opera di Puccini è ispirata alla commedia di Carlo Gozzi, che s'inseriva nella tradizione della Commedia dell'Arte italiana e conteneva anche personaggi quali Pantalone e Brighella, che non fanno propriamente parte della tradizione orientale.<br />Per il teatro poi ne esistono una versione di Schiller e una di Brecht. Quindi vedete che stiamo puntando in alto.<br />Nel 1992 la cantante Irene Fargo portò al Festival di Sanremo una canzone intitolata “Come una Turandot”, dalla quale si evinceva che chi aveva scritto il brano non conoscesse l'opera, perché pensava che Nessun dorma lo cantasse Turandot e non, come in realtà è, il principe Calaf.<br />Tutte le versioni di Turandot sono ispirate a un racconto contenuto ne “I mille e un giorno”, raccolta settecentesca di fiabe persiane a cura del francese François Pétis de la Croix.<br />Oh, fatto questo preambolo storico, che cosa ne viene a noi? Come molte fiabe, quella di Turandot è una storia d'amore. È la storia di una donna bella e crudele, difficile da conquistare. Anzi, impossibile da conquistare se non per il prescelto, che invece ci riesce piuttosto facilmente.<br />È la storia di un colpo di fulmine, di indovinelli da risolvere, di un nome da svelare. <br />Ma adesso andiamo a incominciare il racconto, altrimenti finisce che vi dico tutto qui, e poi voi cosa leggete?</i><br />
<br />
<b></b><br />
<center>
<b>Turandot</b>
<br />
<b>una storia lirica</b></center>
<br />
<br />
Il giovane principe Khalaf, figlio di Timurtasch, re del khanato di Astrakan, e della principessa Elmaze, era il principe più bello, forte, intelligente e amabile che si fosse mai visto da secoli. Non solo era un abile guerriero, ma anche un uomo molto colto, sapiente, ferrato in ogni argomento all'epoca conosciuto, dalla matematica alla poesia, dall'astronomia alla teologia, dalla musica alla fisica. E poi era coraggioso, leale, gentile, premuroso... come dite? Qual è il suo numero di telefono? Spiacente, ma non sono autorizzata a passarvi informazioni di questo tipo.<br />
Un brutto giorno il sultano del Carisma, che non era un'acqua di colonia, pensò bene di chiedere un tributo annuale al regno di Timurtasch. Khalaf, che oltre a essere bello era anche orgoglioso, non volle abbassare la cresta, perciò si mise a capo dell'esercito, radunò i suoi alleati, e partì in guerra contro il sultanato di Carisma.<br />
Nella fiaba persiana questa parte qua è lunghissima. Ci sono battaglie, guerre, fughe, incontri, avventure e sventure, e perfino altre due storie indipendenti che altra gente racconta al nostro bel principe. Noi tagliamo corto, perché tanto l'unica parte che c'interessa è quella della storia tra Khalaf e Turandot. Vi spiego in breve l'essenziale, però, perché ha una sua importanza.<br />
Nonostante il valore e il coraggio, Khalaf perse la guerra e il suo esercito venne decimato. Lui si salvò e, assieme ai genitori, fuggì da Astrakan e vagò per il vasto mondo mediorientale confidando nella Provvidenza e aspettando tempi migliori. Il viaggio fu lungo ed estenuante, Timurtasch ed Elmaze erano anziani e facevano fatica ad affrontare disagi, stenti, miserie, lunghi cammini tra deserti ed aspre rupi. Spesso erano tentati di lasciarsi andare, ma sempre Khalaf, con la forza della sua fede e della sua devozione, riusciva a salvarli. Ogni tanto incontravano gente che li aiutava, e allora le speranze sembravano rinascere. Ogni tanto finivano ridotti allo stremo, e allora Timurtasch cominciava a pensare che solo la morte fosse desiderabile. A un certo punto i tre si unirono a una carovana di cammellieri e raggiunsero i territori della tribù di Berlas, dove Khalaf fu costretto a chiedere l'elemosina per procurarsi il pane per i suoi genitori. Era il culmine dell'umiliazione per lui, che era sempre stato un principe fiero e consapevole del proprio valore. Ma lo fece per amore, e questo nobilitò il suo gesto anziché degradarlo.<br />
Ecco chi è il principe Khalaf. Non il tenore, generalmente panzone e flaccido, che immaginate quando pensate alla Turandot. Ah, prima che facciate commenti... non so se ci avete fatto caso, ma questo NON è il riassunto dell'opera di Puccini. Giusto per mettere in chiaro le cose, eh. Che poi magari qualcuno pensa che lo sia e, per esempio, sbaglia la tesi di laurea perché cade in questo errore.<br />
Riprendiamo la storia.<br />
Un giorno, mentre era alla vana ricerca di un lavoro anche umile per mantenere i genitori, Khalaf trovò un bellissimo falco da caccia, e comprese che era il falco preferito del khan di Berlas, che era stato smarrito proprio il giorno prima. Fu il suo primo colpo di fortuna. Khalaf riportò il falco al khan, che per riconoscenza prese a benvolerlo e gli promise qualunque cosa come ricompensa.<br />
Khalaf fece due richieste: la prima, che i suoi genitori potessero avere un alloggio decoroso tutto per loro e venissero mantenuti tra gli agi, perché erano anziani e meritavano rispetto. La seconda, domandò per sé cavallo ed equipaggiamento per mettersi in viaggio e cercare fortuna altrove. Gli era venuto in mente di poterla trovare in Cina, e perciò desiderava recarsi lì.<br />
Il khan accettò, e accolse volentieri Timurtasch ed Elmaze, anche se non sapeva chi fossero, perché Khalaf aveva raccontato che erano due mercanti che i predoni avevano spogliato di tutti i loro beni. Durante la fuga, infatti, il principe aveva imparato a tenere celata la propria identità e quella dei suoi genitori, perché sapeva che il sultano di Carisma li stava cercando per ucciderli, e che pochissimi avrebbero avuto l'ardire di tener testa alle sue imposizioni.<br />
Vi pare una cosa lunga fin qui? Eppure rispetto all'originale sono stata brevissima...<br />
L'indomani, abbigliato come un principe e in groppa a uno splendido destriero, Khalaf si mise in viaggio per la Cina. E qui perfino la fiaba originale afferma che non gli capitò nulla di emozionante fin quando non giunse alle porte di Pechino.<br />
Però prima di entrare in città voleva informarsi sugli usi e costumi locali. Iniziativa lodevole, no?<br />
Incontrò una vedova benestante, le domandò ospitalità e si fece raccontare tutto da lei.<br />
“Il re della Cina”, raccontò la donna, “è molto saggio, generoso e amato.”<br />
“Dev'essere un re felice, allora.”<br />
“No, perché purtroppo è afflitto da un grande dolore. Devi sapere, figliolo, che il Re non ha avuto la fortuna di avere un erede maschio. Ha un'unica figlia femmina che lui ama come le sue pupille, ma che è anche per lui fonte di grande dolore. La principessa Turandot ha diciannove anni ed è la donna più bella che si sia mai vista o immaginata da secoli. È così bella che neppure i pittori migliori riescono a renderne la bellezza, nonostante la loro arte. Eppure quelle misere rappresentazioni sono già così belle in sé, che nessuno può ammirare un ritratto di Turandot senza innamorarsene.”<br />
Ora, io mi sono sempre chiesta se questo fascino fatale agisse solo sui principi e sugli uomini di alto lignaggio. Perché se fosse stato un potere valido per tutti, come mai di tanti pittori che la ritrassero (osservandola quindi dal vero) neppure uno s'innamorò di lei? Possibile che fossero tutti omosessuali?<br />
Voi che ne dite?<br />
Khalaf non volle credere alle parole della vedova. “Probabilmente”, disse, “i pittori nel ritrarla l'abbelliscono, ecco perché sembra così irresistibile a tutti.”<br />
“E invece no”, rispose decisa la donna, “Perché io la conosco di persona, e mia figlia lavora con lei, e posso assicurarti che dal vivo è mille volte più bella che in ritratto. E già in ritratto è così bella da non resisterle. Però ha un grave difetto: è anche molto intelligente e colta.”<br />
La cultura e l'intelligenza in una donna erano dunque considerati difetti. Vediamo perché.<br />
“Turandot ha sempre studiato moltissimo, è molto saggia e sapiente. Non c'è materia che le sia ignota. Matematica, astronomia, poesia, filosofia, musica, perfino teologia. La sua cultura va oltre quanto si addica a una donna. Ha una cultura da uomo”, e ci credo quindi che tutti la temevano: bella, intelligente e colta, in grado di tenere testa agli uomini. Un mix micidiale!<br />
“Due anni fa”, continuò la vedova, “il principe del Tibet la chiese in moglie, e il Re voleva accettare. Ma lei rifiutò, e quando suo padre puntò i piedi Turandot si ammalò. Era così grave che i medici pensavano potesse morirne. 'E se la forzate a sposare il principe', dissero al Re, 'morirà sicuramente'. Il Re ama moltissimo la principessa e perciò si arrese alle sue richieste. 'Padre', gli disse Turandot, gemendo di dolore, 'Io non mi voglio sposare perché detesto gli uomini e non voglio perdere la mia libertà. Potrei morirne.' 'Ma non puoi impedire che altri principi ti chiedano in moglie', rispose il Re. 'Allora facciamo così. Poniamo loro degli ostacoli insormontabili. Chi vuole sposarmi dovrà affrontare una prova davanti al Consiglio dei Saggi. Io porrò delle domande. Chi risponderà correttamente vincerà la mia mano. Ma chi sbaglierà verrà condannato a morte il giorno seguente.' 'E se qualcuno rispondesse bene?' 'Farò in modo che questo non sia possibile.' 'Ma così nessuno più chiederà la tua mano!' 'È appunto quel che voglio!', rispose Turandot. Il Re credeva veramente che nessuno avrebbe mai più chiesto la mano di Turandot, per questo motivo era abbastanza tranquillo quando giurò alla figlia di mantenere quell'accordo. Invece si sbagliava, perché la bellezza di Turandot è tale che da allora moltissimi principi e sultani hanno sfidato la morte pur di tentare almeno di conquistare la bella principessa.”<br />
La vedova sostenne che i principi affrontavano la sfida pur conoscendone le possibili, e letali, conseguenze perché Turandot era così bella che per lei avrebbero fatto qualunque cosa. Secondo me invece lo facevano perché erano convinti che i quesiti posti da una donna dovessero essere per forza semplicissimi. Insomma, com'era possibile che una donna fosse più intelligente e colta di loro?<br />
Erano passati due anni, e mai nessuno dei pretendenti era riuscito a risolvere i quesiti di Turandot. Tutti erano stati condannati a morte, e il Re era disperato. Ogni volta che arrivava un nuovo candidato lui cercava di dissuaderlo, ma non c'era mai niente da fare. Aveva quasi preso a detestare Turandot, che sembrava invece godere di quei tributi di sangue. Per lei nessun uomo era degno neppure di pensare di poterla avvicinare!<br />
Figuriamoci sposarla!<br />
“Ma forse”, azzardò Khalaf, “tutti i pretendenti erano stupidi o ignoranti”, anche lui pensava che una donna non potesse essere tanto colta e intelligente, forse.<br />
“Al contrario, erano tutti principi nobili e ben educati. L'ultima vittima risale a ieri. E proprio stasera ci sarà l'esecuzione pubblica, in piazza.”<br />
Questa storia incuriosì oltremodo Khalaf, che decise pertanto di assistere all'esecuzione e quella sera si recò in piazza.<br />
Che folla c'era! Le strade straripavano di pechinesi curiosi... <br />
M'è venuta male, rifacciamo.<br />
Che folla c'era! Tutta Pechino era scesa in strada, perché quel giovane principe che stava per essere giustiziato suscitava la compassione di chiunque. Doveva avere a malapena diciott'anni. Era bello, fiero, dal volto fresco. Che peccato che dovesse morire così!<br />
Indossava una veste bianca e attorno al capo aveva una corona di fiori e foglie di cipresso intrecciati, e anche un nastro celeste che stava a significare che non era un criminale né un nemico, perché i criminali e i nemici erano obbligati a portare un nastro rosso. Il ragazzo venne condotto ai piedi di un altare, e un alto dignitario prese a recitare la formula di rito:<br />
“Principe, non è forse vero che eri a conoscenza dei termini dell'editto regale prima di chiedere la mano della Principessa?”<br />
“Ne ero a conoscenza.”<br />
“E non è forse vero che eri stato informato di tutte le possibili conseguenze?”<br />
“Ne ero stato informato dettagliatamente e sapevo a cosa andavo incontro.”<br />
“E non è forse vero che il Re ha cercato di impedirti di sottoporti alla prova, ma nonostante questo tu hai voluto proseguire lo stesso?”<br />
“È vero.”<br />
“E dunque, Principe, se adesso perderai la vita la responsabilità è interamente tua, non del Re né della principessa Turandot.”<br />
“Mi assumo interamente la responsabilità della mia fine. Sono stato io a sceglierla e il mio sangue non ricadrà sulle loro Altezze Reali.”<br />
Detto questo, il boia estrasse una sciabola e mozzò di netto la testa al bel principe.<br />
Quando il corpo venne portato via tra grandi onori e la folla se ne fu andata, Khalaf vide un anziano che piangeva disperato, ed evidentemente era uno che aveva voluto bene al principe giustiziato.<br />
“E come avrei potuto non volergliene?”, disse il vecchio quando Khalaf lo interrogò, “Ero il suo tutore. Povero principe di Samarcanda! Con che cuore racconterò a suo padre la fine del suo unico, adorato figliolo?”<br />
“Dunque quello era il principe di Samarcanda. Ma come fece a innamorarsi della principessa Turandot? Samarcanda è lontana da Pechino.”<br />
“Suo padre voleva che prendesse moglie, e perciò fece venire un pittore che aveva con sé diversi ritratti delle principesse disponibili. Erano tutte molto belle, ma non appena il principe vide il ritratto di Turandot disse che non avrebbe amato altre che lei, anche a costo di morirne. E così è stato. Ecco, figliolo, ecco quel ritratto maledetto. Io non lo voglio più vedere.”<br />
Il vecchio porse a Khalaf una pergamena arrotolata, poi se ne andò piangendo. Era buio, ormai, troppo buio per vedere bene il ritratto, e troppo buio anche per ritrovare la strada di casa. Così Khalaf si ritirò in un angolo tranquillo, a meditare sul da farsi. Cosa doveva fare? Da un lato era estremamente curioso di vedere quel ritratto fatale che aveva stregato e condotto a una fine prematura tanti ragazzi e tanti uomini. Da un altro... aveva paura. Paura di cascarci anche lui. E se anche lui si fosse innamorato di Turandot? E se anche lui avesse perso la testa e si fosse dato in pasto alla rovina? Trascorse tutta la notte a meditare su questo angoscioso dilemma poi, come spesso capita, quando il sole sorse e rischiarò il mondo con la sua luce, molte paure si dileguarono.<br />
“Ma che sciocchezze!”, si disse, “Come può un ritratto essere tanto pericoloso? Questa storia della maledizione è sicuramente una superstizione, un'esagerazione. I principi che si sono fatti abbagliare erano senz'altro degli stupidotti.”<br />
E srotolò la pergamena.<br />
E vide il ritratto.<br />
E... SBONK!<br />
Ma chi era quella divina creatura ritratta? Poteva davvero essere Turandot? Così bella? Così soave? Così sublime? La somma di tutte le perfezioni umane? <br />
Insomma, non appena vide quel ritratto Khalaf seppe di essere perdutamente innamorato della ragazza. E per lei avrebbe fatto qualunque cosa. Anche gettarsi tra le fiamme. Anche farsi tagliare la testa a sangue freddo, come aveva fatto il principe di Samarcanda. Anzi, era perfino una gioia farsi torturare per lei. Nessun sacrificio era troppo, se affrontato per lei.<br />
Eccolo là, l'uomo tutto d'un pezzo. E questo per un ritratto!<br />
Ditemi voi se questa non è un'esagerazione letteraria. E anche fastidiosa, secondo me. Ci credo che Turandot fosse così inacidita con gli uomini. Ma come, dopo tutta la fatica che lei aveva fatto per istruirsi, gli uomini ancora guardavano solo l'aspetto esteriore? Tra l'altro, in quel ritratto era pure vestita. Anzi, si vedeva solo la faccia. <br />
A ogni modo, Khalaf decise di chiedere la mano di Turandot. E del resto lui non era più colto e sapiente di tanti altri principi? Ma sì, certamente lui aveva più possibilità di farcela.<br />
Con questo spirito ottimista, Khalaf tornò a casa dalla vedova e le raccontò le sue intenzioni.<br />
La vedova non la prese benissimo, anzi. Desiderò di non avergli mai parlato di Turandot. Però ormai il danno era fatto, e anche lei sapeva che quando un principe si innamorava di Turandot non c'era nulla da fare per fargli cambiare idea.<br />
Khalaf si recò al Palazzo Reale (all'epoca la Città Proibita ancora non esisteva) ed espose la sua richiesta.<br />
Il Primo Ministro cercò di fargli cambiare idea. Il Re stesso cercò di fargli cambiare idea. Anzi, lo supplicò quasi in ginocchio di cambiare idea, perché Khalaf gli riusciva straordinariamente più simpatico di tutti gli altri pretendenti. Lo rimbalzarono per tre giorni di seguito, sperando che cambiasse idea. Ma fu tutto inutile, Khalaf era sempre più convinto. <br />
“È un tipo in gamba, sapete?”, disse il Primo Saggio al Re, “L'ho interrogato un po', ed è un ragazzo veramente colto e sapiente, molto più preparato di tutti gli altri. Se c'è qualcuno che può farcela a superare il test di Turandot, quello è sicuramente lui.”<br />
Un barlume di speranza si accese nel cuore del Re, anche se forse sperare era troppo perfino nella migliore delle ipotesi.<br />
Venne il giorno della Grande Prova, e Khalaf venne condotto davanti al Gran Consiglio dei Saggi. Sull'altare di fronte a lui salirono il Re, pieno di angoscia e apprensione, e Turandot. La principessa portava abiti di seta bianca e dorata, e aveva il viso coperto da un velo, così non era possibile scorgerla in volto.<br />
“Principe”, disse il Primo Saggio, “stai affrontando questa prova, che può avere esiti fatali per te, in tutta libertà. Nessuno ti ha costretto. Se avrà esiti letali sarà per tua libera scelta, e non per colpa del Re e della principessa Turandot. Ne sei consapevole?”<br />
“Ne sono consapevole, e se dovessi morirne sarà solo responsabilità mia”, rispose Khalaf a testa alta.<br />
“Ti verranno poste delle domande. Se non darai la risposta giusta entro sette minuti verrai condannato a morte. Ne sei consapevole?”<br />
“Ne sono consapevole.”<br />
“Sei ancora in tempo per tirarti indietro. Puoi ancora salvarti. Vuoi andartene adesso?”<br />
“No. Per nessun motivo al mondo.”<br />
Ci sono quiz più ansiogeni di questo, lo so, però almeno lì non c'è la vita in ballo.<br />
“Si dia il via alla prova”, disse il Primo Saggio.<br />
La Principessa si fece avanti, srotolò una pergamena e disse, lentamente: “Ecco il primo quesito: chi è colui che appartiene alla Terra tutta, che di tutto il Mondo è amico, e che non ha eguali?”<br />
“Il sole”, rispose rapido Khalaf, “Sì, il sole. Illumina tutta la Terra, di tutto il Mondo è amico e sicuramente non ha eguali.”<br />
“È giusto”, mormorarono stupiti i saggi.<br />
La Principessa s'irrigidì e le sue pallide dita strinsero la pergamena un po' più forte. “Benissimo, straniero”, disse, “Ecco il secondo quesito: qual è quella madre che dopo aver messo al mondo i suoi figli, li divora tutti quando sono cresciuti?”<br />
“È il mare”, si affrettò a rispondere Khalaf, “Sì, è il mare, che genera i fiumi, ma poi li rimangia... perché poi i fiumi si riversano nel mare. È giusto, no?”<br />
Era giusto. <br />
E voi starete pensando che queste famose prove mortali siano solo indovinelli cretini. Sulla Settimana Enigmistica se ne trovano di più complessi. E avete ragione, ma dovete calcolare i tempi. E anche il fatto che chi riportò la storia forse non aveva l'intelligenza e la cultura di Turandot e non sapeva elaborare prove più dotte di così. Ve la ricordate quella di Edipo e della Sfinge di Tebe, no? Nessuno riusciva a risolverla a parte Edipo, poi venne fuori che era una cosa banale come “Indovina chi è quell'animale che la mattina cammina con quattro zampe, il pomeriggio con due e la sera con tre”. E se avesse chiesto: “Son verde verdino, son tondo e piccino, vivo in un baccello e mi chiamo...” l'avreste indovinato?<br />
Insomma, come fu e come non fu, Khalaf aveva risolto i primi due enigmi e ora Turandot era decisamente irritata, perché temeva che potesse risolvere anche il terzo, nonché ultimo. Perciò fece una cosa scorretta. State a sentire. <br />
“Qual è”, disse, “quell'albero le cui foglie sono nere da un lato e bianche dall'altro?”, e non appena ebbe pronunciata la domanda sollevò il velo che le nascondeva il volto. E la sua bellezza era così sfolgorante che Khalaf ne rimase abbagliato e si dimenticò di rispondere.<br />
Ed era proprio questo il fine di Turandot: ammaliare Khalaf affinché il poverino non facesse in tempo a rispondere al quesito.<br />
“Ebbene?”, lo incoraggiò il Primo Saggio, “Coraggio, ragazzo. Qual è la risposta?”<br />
Khalaf si scosse e si morse le labbra per tornare in sé. “Scusa, mia Principessa”, disse, “ma la tua bellezza è così abbagliante che ho dimenticato la domanda. Potresti ripetermela, cortesemente?”<br />
“Qual è”, ripeté Turandot, che ormai si sentiva la vittoria in pugno, “quell'albero le cui foglie sono nere da un lato e bianche dall'altro?”<br />
“Ma è l'anno, mia Principessa”, rispose prontamente Khalaf, “Le foglie sono le giornate. Notte da un lato e giorno dall'altro.”<br />
“La risposta è esatta”, disse il Primo Saggio.<br />
E Turandot, pallida dalla rabbia, dovette convenire che era così. “Presentati domani sera”, gli disse, “per la seconda prova.”<br />
Ma qui il Re subodorò qualcosa di strano. “Quale seconda prova? Non ci sono seconde prove. C'è una prova sola. Se hai altre domande, falle adesso.”<br />
“Non ne ho”, ammise Turandot a denti stretti, “Avevo preparato solo queste tre domande. Ero certa che non sarebbe stato in grado di rispondere. Se torna domani...”<br />
“Che intenzioni hai?”, la interruppe il Re, “Fargli domande all'infinito finché non sbaglia? No, cara mia, ti ho dato fin troppa corda. I patti erano che se uno ti avesse dato le risposte giuste, tu l'avresti sposato. Questo bravo giovane ha dato le risposte esatte, tu ora devi mantenere l'impegno. Altrimenti vuol dire che hai ingannato tutti, anche quelli che sono morti per te. E non fingere di star male, signorinella. Non attacca più. Io ho mantenuto il giuramento fin dove era valido, ma ormai non ti devo più niente, perché questo nobile ragazzo ha risposto correttamente a tutte le tue domande. Il mio giuramento è sciolto.”<br />
Povera Turandot! Il suo trucco le si era rivoltato contro. Ma insomma, se una non voleva sposarsi cosa doveva inventarsi per mantenere la propria indipendenza? Perché nelle fiabe, e non solo lì, si dà per scontato che le donne vogliano sposarsi per forza, ma non è detto che sia sempre così. Quando un uomo non vuole sposarsi, una scappatoia la trova sempre. Ma quando una donna non vuole sposarsi è molto, molto più complicato. Perché per molti sarebbe una scelta molto, molto eccentrica.<br />
Turandot impallidì, e Khalaf pensò di giocare la carta dell'altruismo. Badate, lui finse soltanto di venirle incontro, ma in realtà le propose un gioco nel quale era certo di poter vincere.<br />
“Se la principessa non mi vuole sposare”, disse, “io non voglio costringerla. Facciamo perciò un'altra prova: se Turandot risponderà alla mia domanda, io non reclamerò i miei diritti su di lei e me ne andrò senza pretendere di sposarla.”<br />
Tutti pensarono che fosse un gesto assai nobile, per uno che aveva appena rischiato la vita pur di vincere la mano della Principessa.<br />
“Ebbene”, disse Khalaf, “Principessa, tu devi dirmi il nome di quel principe che ha patito tante disgrazie, che è arrivato addirittura a mendicare il pane, ma che adesso è colmo di gloria e di felicità.”<br />
Turandot impallidì e meditò, poi disse, tesa come non mai: “È una domanda difficile. Concedimi una notte di tempo. Domattina, all'alba, ti risponderò.”<br />
Il Re stava per protestare, ma Khalaf lo interruppe: “D'accordo. Domattina, all'alba, tu mi darai la risposta o mi sposerai.”<br />
Il Re era preoccupato, e prese in disparte Khalaf: “Che hai fatto?”, gli disse, “Mia figlia è molto colta. Sicuramente sa il nome di questo principe.”<br />
“Impossibile”, rise Khalaf, “Perché quel principe sono io, e qui nessuno sa come mi chiamo. Non mi sono mai rivelato ad anima viva, perciò la bella Turandot non indovinerà mai e sarà costretta a sposarmi.”<br />
Il Re fu tanto felice di saperlo, che organizzò una festa in onore del principe straniero.<br />
E intanto Turandot, nelle sue stanze, era letteralmente fuori di sé.<br />
Piangeva, si strappava i capelli, si graffiava la faccia e gridava.<br />
“Maledetto, maledetto. Ma come ha fatto a risolvere i miei enigmi? Nessuno c'era mai riuscito prima. Brutto schifoso infame!”<br />
E ancora giù a piangere e lamentarsi, col trucco che le si scioglieva sul volto e le ancelle che cercavano inutilmente di calmarla. <br />
“Ma Principessa, non fare così”, le dicevano, “in fondo il principe straniero è così un bell'uomo. E poi è intelligente. Non potresti desiderare sposo migliore di lui.”<br />
“In effetti”, ammise Turandot, “quel ragazzo mi piace molto. Quando l'ho visto il cuore mi ha fatto un balzo nel petto e ho quasi sperato che mi desse le risposte giuste. Ma poi quando me le ha date... non so, mi ha fatto troppa rabbia. Non voglio sposarmi perché lo decide qualcun altro. Voglio sposarmi perché lo decido io.”<br />
Capite adesso l'inghippo? Non è che una (o uno) debba essere ostile alle nozze per partito preso. Quel che scoccia, è dovervi sottostare senza avere possibilità di scelta. Perché l'ha deciso qualcun altro. Oppure perché l'hanno deciso le convenzioni. O, peggio ancora, la moda. Non siete d'accordo anche voi? Oppure siete già tutte lì a prenderle le misure per l'abito bianco, convinte che l'unica felicità stia in un mazzo di fiori d'arancio?<br />
“Ma che problema c'è?”, dissero le ancelle, “Tu domani rispondi all'enigma e sei libera di nuovo, no?”<br />
“Rispondere all'enigma? E chi cavolo sa rispondere a quell'enigma?”<br />
“Ma tu dicevi... che per domani all'alba...”<br />
“E non lo capite quando uno bluffa? Io mi sono solo presa del tempo... per morire di disperazione per conto mio, prima di arrendermi a un uomo.”<br />
“Dunque non sai chi sia quel principe?”<br />
“Ma certo che lo so. È lui quel principe. Però non so come accidenti si chiami. E non so come scoprirlo.”<br />
“Quello”, disse un'ancella, “forse lo so io.”<br />
E qui sfumiamo e torniamo a Khalaf che, ebbro di gloria e libagioni, se ne stava andando nelle sue stanze a palazzo. Poi, felice come non mai, alzò lo sguardo al cielo stellato e tra sé e sé intonò un canto. E lo sapete qual era quel canto? Eccolo:<br />
Nessun dorma! Nessun dorma! <br />
Tu pure, o Principessa, <br />
nella tua fredda stanza <br />
guardi le stelle <br />
che tremano d'amore e di speranza... <br />
Ma il mio mistero è chiuso in me, <br />
il nome mio nessun saprà! <br />
No, no, sulla tua bocca lo dirò, <br />
quando la luce splenderà! <br />
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio <br />
che ti fa mia. <br />
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! <br />
Tramontate, stelle! All'alba vincerò! <br />
Vincerò!<br />
Vinceròòòòòòòòòòòòòòò!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />
Scusate, mi sono lasciata trasportare dalla commozione melodrammatica.<br />
Come dicevo, Khalaf era convinto che nessuno sapesse il suo nome, e in effetti nessuno lo sapeva. Ma quel che non si sa lo si può scoprire, come dicevano i vecchi antichi.<br />
Quando entrò nella sua stanza, Khalaf vi trovò una bella donna. Che non era lì per sedurlo, come starete pensando.<br />
“Perdona il mio ardire, Principe”, disse la donna, “io sono una schiava, lo so. E non è usanza che una donna si avvicini tanto alle stanze degli uomini, ma questa è un'occasione speciale”, e gli raccontò che lei era una principessa straniera, che il suo regno era in lotta con la Cina, che questo regno aveva perso e che lei era stata fatta prigioniera, “e tutto questo per garantirti che essendo di nobile ascendenza non sono qui per cercare di imbrogliarti. Io sono schiava qui da tanto tempo e sono diventata ancella di Turandot. Praticamente la sua migliore amica. Ma tu mi sei simpatico. Sei buono e onesto. Per questo debbo avvisarti di un fatto grave: Turandot è così infuriata con te che pur di non sposarti ha deciso di farti assassinare. Domani, mentre ti recherai al Consiglio, i suoi eunuchi ti uccideranno.”<br />
Oh, che brutta notizia! Il nostro bel principe sapeva che Turandot non era esattamente esultante all'idea di sposarlo, ma al punto da farlo ammazzare... no, questo mai. Questo era il colpo al cuore peggiore che potesse ricevere.<br />
“Ma che male ho fatto? Io, il principe Khalaf, figlio di Timurtasch... perché gli Dei mi detestano a tal punto?”, e pianse, si strappò i capelli e si disperò.<br />
“Io ti consiglio di scappare”, suggerì la donna.<br />
E per un buon quarto d'ora anche Khalaf pensò che la fuga fosse l'unica soluzione. Ma poi ci ripensò.<br />
“No”, disse, “sia quel che sia, affronterò il mio destino. La vita senza Turandot è una vita vuota. Meglio morire per ordine suo che vivere senza di lei.”<br />
Visto che tempra? Il principe della Bella Addormentata era semolino in confronto a lui.<br />
La notte passò per Khalaf tra incubi disperati e sogni di speranza. Poi l'indomani, all'alba, gli eunuchi di Turandot andarono a prenderlo per portarlo nella sala del Consiglio.<br />
A ogni passo lui si aspettava di venire ammazzato, ma non successe nulla di tutto ciò.<br />
Voi l'avete capito, vero, che non era questo l'inghippo che Khalaf doveva temere?<br />
Come il giorno prima, Turandot si presentò sul pulpito accanto al padre.<br />
“Dunque, figlia mia, sei pronta ad arrenderti?”<br />
“Neanche per sogno”, disse Turandot, imperturbabile, “io conosco la risposta. Il nome dal principe è Khalaf, figlio di Timurtasch.”<br />
Khalaf ne fu così sorpreso che impallidì e svenne. Ma certo! Non c'era nessun complotto per assassinarlo. La schiava era semplicemente riuscita a fargli rivelare il suo nome. Un trucco subdolo, se vogliamo, ma efficace.<br />
“Però”, disse Khalaf quando si riprese, “la risposta non è corretta. Ti avevo chiesto il nome di un principe colmo di gloria e di felicità. Io invece sono colmo di tristezza e di disperazione.”<br />
“Non importa”, rispose Turandot, “perché quando mi avevi fatto la domanda, ieri, eri colmo di gloria e di felicità ed è questo quel che conta.”<br />
I Saggi dovettero ammettere che Turandot aveva ragione, e Khalaf si preparò ad abbandonare la Cina sconfitto e col cuore a pezzi.<br />
“Ho indovinato, però”, aggiunse in quella Turandot, “questo non vuol dire che non voglia sposarti lo stesso.”<br />
Cosa? Ma allora... era un bluff anche questo?<br />
Turandot sorrise a Khalaf, il sorriso più dolce che si possa immaginare. “Ti sposerò”, gli disse, “ma solo perché l'ho deciso io, non una stupida legge.”<br />
E qui a momenti svenne il Re, perché il suo sogno più grande era proprio di vedere Turandot sposata e con tanti figlioletti che lo chiamavano nonno.<br />
Le nozze si celebrarono subito, prima che qualcuno cambiasse idea, e l'amore tra Khalaf e Turandot fu ardente e appassionato. E del resto i due si somigliavano tanto.<br />
Poi ci furono le altre formalità: Khalaf recuperò i genitori e diede loro la bella notizia e quindi, grazie all'aiuto dell'esercito cinese, affrontò il sultano del Carisma e lo vinse, così recuperò il proprio regno e lo riconsegnò al re suo padre e cose così.<br />
E quindi finalmente Khalaf e la sua adorata Turandot furono liberi di trascorrere una vita felicissima insieme... in biblioteca.<br />
Bello, no?IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-89382210860393057342013-03-08T03:51:00.002-08:002013-03-08T03:51:44.285-08:00Otto marzo, facciamoci coraggio...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin5ocT5MV2detrx0NQbG8lvCqTFbiIm9InKxsJoCyN8Syyumv6TWr_MdASiK10C0IQZwBMw5hckbJ7Dg-xK8Fo6GCjs5Hr7qnTvadF_by19oaxe2l1upyr1RLS2t2mOsYCT0YqS4mvJin0/s1600/ottomarzo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin5ocT5MV2detrx0NQbG8lvCqTFbiIm9InKxsJoCyN8Syyumv6TWr_MdASiK10C0IQZwBMw5hckbJ7Dg-xK8Fo6GCjs5Hr7qnTvadF_by19oaxe2l1upyr1RLS2t2mOsYCT0YqS4mvJin0/s400/ottomarzo.jpg" width="283" /></a></div>
Otto marzo, stavolta cerchiamo di essere un pochino più seri.<br />Solo un pochino.<br />Oggi si celebrano le donne. <br />Perché?<br />Che hanno in più? Che hanno di straordinario? Che hanno di speciale perché si debba celebrarle?<br />Tutto e niente, come qualunque essere umano.<br />Ma a differenza degli altri esseri umani di sesso maschile, le donne sono sempre state considerate, quando più e quando meno, da chi più e da chi meno, esseri umani di serie B.<br />Emanciparsi significa liberarsi da un vincolo, da una soggezione. È un termine che risale all'antica Roma, quando l'emancipazione era un atto pubblico che liberava un figlio dalla patria potestà oppure rendeva libero uno schiavo. Emanciparsi significa diventare liberi, indipendenti, responsabili di sé stessi. <br />Ci siamo già emancipate? In parte sì e in parte no, ed è questo che vogliamo celebrare oggi. Le conquiste fatte e quelle ancora da fare.<br />Oggi ne vedremo di ogni colore, ma soprattutto di giallo e di rosa.<br />Giallo per via della mimosa, che in Italia è il fiore simbolo dell'otto marzo. Non ci sono motivi particolari, è semplicemente il fiore più diffuso in questo periodo.<br />Saremo inondate di mimose, reali e virtuali, sappiatelo. <br />E saremo anche inondate di rosa, perché il rosa è considerato il colore femminile per eccellenza e non c'è verso di scamparne.<br />Perché rosa? Perché il rosa è una diluizione del rosso, e il rosso è il colore del sangue, e ovviamente il sangue richiama il mestruo e il parto. Ecco spiegato. O meglio, questo è quel che credeva la mia prof. di letteratura postmoderna quando ci spiegò come mai Cappuccetto Rosso aveva la mantella di quel colore.<br />Siete anche liberi di non crederci, è un'opinione come un'altra...<br /><a href="http://contromoda.blogspot.it/2012/09/la-rivincita-del-rosa.html" target="_blank"><b>Qui </b></a>ne trovate altre.<br />Oggi, dicevo, ne vedremo di ogni colore.<br />Vedremo donne festeggiarsi con maratone di shopping o di film romantici. Donne scendere in piazza, o in rete, o dovunque ci si possa radunare, per dire che no, queste benedette pari opportunità non le abbiamo ancora per davvero. Donne andare a celebrarsi con altre donne brindando con champagne e long drinks, oppure ammirando scolpiti maschioni in slip (o anche senza), e ancora donne sgobbare come matte esattamente come tutti gli altri giorni, donne infastidite che non trovano nulla da festeggiare ma tutto da recriminare in un giorno come questo, donne che per un giorno si sentiranno regine solo per tornare a fare le schiave per gli altri trecentosessantaquattro, donne che ritengono normale dover essere sempre loro a sacrificarsi per gli altri e donne che pensano sia ipocrita festeggiarci solo un giorno all'anno e ignorarci il resto. E poi vedremo uomini regalare mimose, uomini dire “voi siete speciali, più forti e migliori di noi” senza necessariamente pensarlo davvero, uomini che lo diranno e lo penseranno anche, uomini che lo diranno e lo penseranno ma poi non faranno nulla per dimostrarlo, uomini che lo diranno e lo penseranno e penseranno anche che sia normale e naturale che siano sempre le donne a sacrificarsi per loro, uomini irritati perché “la festa dell'uomo non c'è”, uomini infastiditi e urtati perché ritengono che maggior libertà per le donne voglia dire minor libertà per loro, uomini che se ne fregheranno e continueranno a pensare che le donne siano “roba loro”. E poi assisteremo a cose belle e cose brutte, leggeremo frasi intelligenti, buffe e commoventi, ma anche frasi stupide e insultanti, e luoghi comuni, bizzeffe di luoghi comuni da rimanerci con la pelle accapponata.<br />Io non farò nulla di tutto questo. Voglio solo fermarmi un attimo a guardare il percorso già fatto e pensare che quello che ci rimane da fare non sarà tanto in salita, ma solo se saremo sempre in più a percorrerlo. E non da sole.<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-78335649298703301172013-03-07T04:49:00.002-08:002013-03-07T05:12:19.836-08:00Di equini, lasagne e altre cose ritrovate<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUJOneZT-ZwyVFKt8fNpgUjAsCZKm9mKIO9ANatjqMFNfFKOr3SBzI-279Xq0gXhEp1qUxU7CzuQzYnrj-tFMB4MnSmB11SHfsaxfan8kq2QkjEPFV6JciQ5yBLe_CcOb-jSbHzPc6GbGm/s1600/equinilasagne100.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUJOneZT-ZwyVFKt8fNpgUjAsCZKm9mKIO9ANatjqMFNfFKOr3SBzI-279Xq0gXhEp1qUxU7CzuQzYnrj-tFMB4MnSmB11SHfsaxfan8kq2QkjEPFV6JciQ5yBLe_CcOb-jSbHzPc6GbGm/s320/equinilasagne100.jpg" width="226" /></a></div>
Quando è uscita la <a href="http://www.corriere.it/salute/nutrizione/13_febbraio_08/lasagne-carne-cavallo-findus_6c3ab0aa-71e4-11e2-8d40-790077d2d105.shtml" target="_blank"><b>polemica sulla carne di cavallo nelle lasagne</b></a>, non riuscivo quasi a credere alle mie orecchie (o ai miei occhi). Perché stavo lavorando su un libro che parlava praticamente dello stesso argomento e che è stato scritto più di cent'anni fa.<br />
Però a ben pensarci le similitudini con la cronaca attuale si fermano qui, come vedremo.<br />
Il libro non è famoso, e l'autore lo è anche meno. Joseph Nelson Eldridge Oldiron è in qualche modo mio parente, perché era il marito della sorella del mio bisnonno.<br />
Naturalmente non l'ho mai conosciuto, come non ho mai conosciuto il mio bisnonno, ma in famiglia ne avevo sentito parlare come di una figura quasi mitologica, perché era “l'inglese che rapì zia Sofia”. Zia Sofia era di Sorrento (come il bisnonno) ed era bellissima, come raccontano tutti.<br />
Joseph era uno studioso e scrittore inglese, nato nel 1950, e aveva incontrato la zia a Pompei. In realtà non l'aveva rapita, dal momento che dopo averla sposata si era stabilito pure lui a Sorrento “facendo di Sofia una donna onesta”, come si diceva all'epoca, e probabilmente anche piuttosto benestante. Però la famiglia del bisnonno non approvò mai la loro unione, perché aveva già promesso la zia a un altro uomo, quindi per i miei questo matrimonio non desiderato era un vero e proprio rapimento.<br />
Joseph, come ho detto, era uno scrittore, e anche molto prolifico. Però non desiderò mai la fama e non cercò mai di pubblicare le sue opere, che si limitò a comporre per il piacere proprio e al massimo di vicini e parenti. Non le pubblicò forse perché non se ne sentiva all'altezza, o forse perché, come tanta gente dell'epoca, pensava che scrivere per soldi fosse volgare o indegno.<br />
In famiglia gli scritti di Joseph non erano mai stati tenuti in gran conto, forse per via di quell'aura di disprezzo con cui era stato circondato, suo malgrado, dai parenti di zia Sofia. Però tempo fa, mentre aiutavo la nonna a sgombrare il solaio, trovai un vecchio baule in cui erano stati riposti i suoi taccuini. <br />
Joseph e Sofia non ebbero figli, perciò le scartoffie di Joseph passarono alla mia famiglia, che le mise da parte senza leggerle, per i motivi che vi ho detto.<br />
Sempre grazie a quel disprezzo malcelato, nonna non ha avuto nulla in contrario a regalarmi il baule, e io ne sono stata ben lieta perché dentro vi ho trovato moltissime cose interessanti.<br />
Ho cominciato dalla traduzione di questo libretto, <u><i>Equini e lasagne</i></u>, perché è breve e divertente.<br />
Il protagonista, Gaetano Immacolato Santagrotta detto Don Gagà, è un avventuriero di Sorrento che, affamato di vita e di avventure, se ne parte in giro per il mondo, fino ad arrivare in Sudafrica nel bel mezzo della corsa ai diamanti dell'Ottocento. La poca fortuna che incontra non basta a scoraggiarlo, finché non s'imbatte in Genevieve, detta Sugarplum, una cantante bellissima e dalle grandi pretese. Per conquistare la sua bella, Gaetano intraprende la carriera culinaria, ma il passo dal successo alla disfatta è fin troppo breve.<br />
Voglia di riscatto, quindi, amore, una passione che fa travisare la realtà e perfino una velata critica ecologista, esemplificata dalla fine dei quagga e dall'opinione che il protagonista ha delle risorse naturali. Questi gli ingredienti (è il caso di dirlo) del libretto. <br />
Il racconto è narrato con passione, ma anche con un notevole senso dell'umorismo, il che mi fa pensare che possa contenere tracce autobiografiche della vita di Joseph. Per esempio, come non scorgere nei complimenti fatti alla bella Genevieve, quegli stessi apprezzamenti che lui doveva aver fatto davvero alla sua Sofia?<br />
La pubblicazione di questo ebook è un esperimento da parte mia, perché non so quanto il pubblico possa prender bene un autore allo stesso tempo vecchio e nuovo. Diciamo che io... ci spero.<br />
A me è piaciuto, sarebbe bello se piacesse anche a voi.<br />
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<a href="http://www.ilgattoelaluna.it/schedelibri/equinielasagne.html" target="_blank"><b>Qui</b></a> potete trovare info per acquistare <u><i>“Equini e lasagne, ovvero della deprecabile scomparsa del quagga”</i></u>.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlxM8WdYPap5kMb0FJ5cw_GZx5sQy_90lGfQo5uyxj9A9ZqFB8yyoILwjZoSBYzK7qa80zrcTCi0RO9WfFi43sfwFr9ZsrHxdChTHXldpAwAWSiXYBYqzNRJc7L7-d-kDgHsfFHif4-3PJ/s1600/equinielasagne.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlxM8WdYPap5kMb0FJ5cw_GZx5sQy_90lGfQo5uyxj9A9ZqFB8yyoILwjZoSBYzK7qa80zrcTCi0RO9WfFi43sfwFr9ZsrHxdChTHXldpAwAWSiXYBYqzNRJc7L7-d-kDgHsfFHif4-3PJ/s400/equinielasagne.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Incipit del libro</td></tr>
</tbody></table>
<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5297228801431182280.post-62794243760574004402013-03-06T11:55:00.001-08:002013-03-06T16:10:34.064-08:00Five stars and sputniksMi hanno detto che quelli del movimento cinque stelle di Beppe Grillo non vogliono essere presi in giro.<br />
Sì, insomma, si offendono quando si fa qualche battuta ironica su di loro.<br />
Ora io, a parte quelle due-trecento cose, non ho nulla contro il M5S.<br />
Però quando mi si diece di non prendere in giro qualcuno perché sennò s'offende... ecco, è un invito. Io DEVO prenderlo in giro. Per forza. Se c'è una cosa divertente nella vita, è prendere in giro le persone prive di spirito autoironico.<br />
Quindi se e/o quando verrà la dittatura Cinquestellina io entrerò nella lista nera per questa vignetta e finirò al confino, che posso dirvi? Almeno mi sarò levata una soddisfazione.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRiDo-o1muuzxmIsHCwjEEpszN9JAfHDflgV57nprliILxfFn3PoB4KcgMwqu8Hc8mXUcdbOf9rqKWcRQaF5zMN7iv1R9IncoUaJbQm2z5FiIovkKD-bwIhtcRvs6fjVzdWtu6PCXVtVHJ/s1600/grillixlatesta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRiDo-o1muuzxmIsHCwjEEpszN9JAfHDflgV57nprliILxfFn3PoB4KcgMwqu8Hc8mXUcdbOf9rqKWcRQaF5zMN7iv1R9IncoUaJbQm2z5FiIovkKD-bwIhtcRvs6fjVzdWtu6PCXVtVHJ/s400/grillixlatesta.jpg" width="226" /></a></div>
<br />IsaBellahttp://www.blogger.com/profile/06815085107013415150noreply@blogger.com0