lunedì 31 ottobre 2011

Dettagli, vol. 3

Queste foto potranno forse a prima vista sembrarvi più inutili delle altre. Mentre le scattavo, G si allontanava fischiettando e fingendo di non conoscermi, dopo aver sentito due ragazze commentare "Ma roba da matti, qui c'è gente che fotografa anche i muri!" (dovete immaginarvelo pronunciato con un forte accento fiorentino).
Però dovete sapere che queste in realtà non sono foto, ma texture. E che a differenza delle altre sicuramente mi torneranno utili...









Dettagli, vol. 2

Non so perché ho scattato queste foto. Ma so che prima o poi potranno tornarmi utili. Forse.











Facce toste

Ovvero, ritratti vari colti qua e là...

Farinata degli Uberti. A scuola per ricordarmelo dovevo pensare ai ceci.

Francesco Redi, autore di uno splendido poema sul vino.

Una posa decisamente fruou frou per Francesco Petrarca.

Questi sì che sono muscoli scolpiti.

Dante medita sotto casa sua.

Giochino...

Dettaglio innocente
Una delle cose buffe da fare, quando si è a Firenze, è piazzarsi davanti alla statua del David (la copia, quella in Piazza della Signoria) e vedere tutte le donne che vanno a fotografargli il pisello...
Ovviamente l'ho fatto anch'io. E naturalmente quando G non guardava. Ma le foto non ve le faccio vedere :-P

SCENA: Piazza della Signoria, sotto la statua del David.
LUI: È da venti minuti che fissi questa statua con aria trasognata. Ma che avrà mai più di me?
LEI: In realtà stavo notando cosa ha in comune con te.
LUI: E che cosa?
LEI: La pettinatura!

Il pollo si mangia con le mani...

Coi bocconcini il problema non si pone...
Considerazioni culinarie.
O meglio, la partenza è culinaria poi si vedrà.
Oggi a pranzo io e G abbiamo preso del pollo arrosto.
Una porzione a testa. Con contorno di patate. Non l'ho fotografato perché non sono esageratamente maniaca delle foto come credete voi, e poi anche perché G mi ha tirato un calcio sotto la sedia appena ho preso la macchina fotografica.
Insomma, abbiamo preso 'sto pollo.
La tipa del locale ce l'ha portato e ha servito la coscia (del pollo, non la sua) a G e il petto (sempre del pollo) a me.
Senza neppure guardarci io e G ci siamo scambiati i piatti.
Perché lui del pollo preferisce il petto e io... be', a me va bene tutto purché sia commestibile.
Questo mi ha fatto venire in mente la mia ineffabile zia Ramona.
Lei segue un'antica consuetudine di famiglia secondo la quale a tavola i bocconi migliori vanno agli uomini e quelli più scarsi, o plebei, o inadeguati, alle donne.
La coscia di pollo è sempre stata considerata parte nobile, per cui al suo desco giammai è capitato che venisse servita a una donna.
Alle donne lei serve solo petti e/o ali.
Perciò figuratevi come c'è rimasta la prima volta che io e G siamo andati a mangiare il pollo da lei e ci siamo scambiati i piatti. Non poteva credere che un uomo potesse davvero non preferire la coscia. E soprattutto non poteva credere che io mi fossi permessa di mangiarne una alla sua tavola.
Da allora quando ci invita non prepara più il pollo, né arrosto, né lesso né in altri modi. Chissà come mai?

PS: e il titolo? Ah, sì, è una riflessione secondaria. Oggi in trattoria stavo pensando che detesto mangiare il pollo arrosto con le posate!

Effetto Zelig...

Firenze vista dai Giardini di Boboli
Zelig nel senso del film, non del programma televisivo e neppure del locale di cabaret.
Sì, come quel tizio che assumeva le caratteristiche altrui.
Bene, tra i miei molteplici difetti io annovero anche la tendenza a prendere l'accento delle persone con cui parlo.
È una cosa involontaria e istintiva, non lo faccio apposta. Generalmente neppure me ne accorgo.
Qualche volta mi riesce. Qualche volta.
Con il toscano no.
L'accento toscano non m'è mai riuscito e probabilmente non mi riuscirà mai.
Però qui a Firenze lo sento continuamente e la mia insana natura vuol spingermi a imitarlo.
Quando se ne accorge, G mi dà di gomito. “Lo stai facendo di nuovo”, mi sussurra in un orecchio. E io cerco di smettere per tornare al mio accento originario.
Ha ragione.
Devo sembrare veramente ridicola mentre cerco invano di aspirare le C e di dire “sicché”...

domenica 30 ottobre 2011

Dettagli...

"Ma è proprio necessario fermarsi ogni due minuti per fare tutte quelle foto?"
"Sì. E poi non faccio tante foto. Oggi, per esempio, ne ho scattate soltanto 307..."
Anzi, domattina devo cercare di svegliarmi presto per vedere se trovo una bella luce ^___^

Piccione coraggioso

Palazzo Vecchio 1

Questo è nel nostro hotel

Dal Nettuno dell'Ammannati

Palazzo Vecchio 2

Palazzo Vecchio 3

Palazzo Vecchio 4

Lampione

Anche questo è nel nostro hotel

Palazzo Pitti

Giardini di Boboli

Giardini di Boboli, Grotta del Buontalenti

Campanile di Giotto 1

Campanile di Giotto 2

Balaustra, dettaglio (appunto)

Il mistero del calzino scomparso

Ok, a voi lo posso confessare. Ma solo a voi.
Non vi scandalizzate, vero?
Del resto vi ho già detto che sono disordinata e mi risulta che non sia svenuto nessuno.
Ecco, io sono anche ritardataria.
Terribilmente ritardataria.
Prendiamo la storia delle valigie.
Venerdì sera G aveva già fatto le sue, naturalmente, anche se saremmo partiti solo l'indomani alle 13:15.
“Amore”, mi fa lui prima di andare a letto, “il tuo bagaglio è pronto?”
“Ma ceeeeeeerto, tesoro”, gli rispondo col mio sorriso più falso.
Bugia!!!
La mia valigia aveva, sì, il lucchetto fissato. Ma solo perché dovevo ancora aprirla.
Il fatto è che io volevo davvero prepararla il giorno prima. Però poi, tra una cosa e l'altra, chissà perché non l'ho più fatto.
Però avevo preparato la valigetta da bagno, questo sì. Perché i campioni di bagnoschiuma che danno negli alberghi non possono durare una settimana. Quindi avevo messo da parte bagnoschiuma, sciampo, sapone, dentifricio e due spazzolini da denti nuovi. Uno era per G. nel caso si fosse dimenticato il suo. Evenienza veramente fantascientifica, perché lui non dimentica mai niente. Ma io ci spero sempre.
Perciò mi sono ritrovata sabato mattina a dover fare la valigia in tutta fretta.
Non sarebbe stato complicato, tanto dovevo portare poco, se non fosse stato che... i calzini hanno deciso di boicottarmi. Perché ci avete mai fatto caso? I calzini si comprano a due per volta. Ma com'è che poi diventano tutti single? Vuoi vedere che litigano in lavatrice?

Tour gastronomico?

Io e G, naturalmente, non siamo venuti a Firenze solo per mangiare... però bisogna pur mangiare ogni tanto, no? ;-)

Torrone...
Panforte...
Risotto con radicchio e carciofi...
Pici cacio&pepe (colesterolo purooooo!!!!)
Pollo alla Michelangelo (se lo dicono loro...)
Cantuccini e vinsanto...
Romanticismo dopo cena ^___^