sabato 16 aprile 2011

La parola di oggi è... VERGOGNA

Vergogna, sf, deriva da verecondia, che a sua volta viene dal latino verēri, ovvero “timore, rispetto”. 1• Turbamento e timore che si prova per azioni, pensieri o parole che sono o si ritengono sconvenienti, indecenti, indecorose e simili e che sono o possono essere causa di disonore o rimprovero. 2• Senso di soggezione, timore e simili dovuto specialmente a timidezza. 3• (raro) Modestia, pudore. 4• Rossore del viso provocato da vergogna. 5• Onta, disdoro, disonore. 6• Cosa o persona riprovevole, che è motivo di vergogna, disonore e simili.
Dal Vocabolario della Lingua Italiana Zingarelli, edizioni Zanichelli, Bologna 1970

Perché ne parlo? Perché ultimamente un sacco di gente sembra non conoscere il significato di questa parola. Mi riferisco a qualcuno in particolare. Non dico chi per non ficcarmi nei guai, ma voi siete intelligenti e avrete senz'altro capito. Non è difficile.
È gente che, vista la posizione occupata, questa parola dovrebbe conoscerla bene. Invece no. Si vede che il loro vocabolario non la porta. Anzi, ora che ci penso, è probabile che il vocabolario non ce l'abbiano nemmeno. Oppure lo usano per pareggiare le zampe dei tavolini, o dei tacchi alti.
Peccato, perché è una bella parola. Significa “rispetto”. Vuol forse dire che questa gente di rispetto non ne ha, se non per sé stessa? Comincio a pensare che stia qui l'inghippo...

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