giovedì 3 novembre 2011

È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo!

Orsanmichele, dettaglio
Parlo del mio lavoro. Che non ha orari né giorni fissi, ma ha sempre tempi incalzanti (che tempi, signora mia. Che tempi!).
Mi trovavo poco fa, assieme a G, all'interno della chiesa di Orsanmichele, rapita dall'atmosfera solenne che intride quel luogo (visto quanto parlo forbito?).
E in quel momento... BRIIIIIP BRIIIIIP
Un cellulare che squilla.
È il mio!!!
Gli altri turisti si voltano a guardarmi. Il biasimo si legge chiaro nei loro occhi come fosse scritto a lettere di fuoco.
Io annaspo. Mi frugo in tasca. Arrossisco. Mi precipito fuori. Sbatto contro la porta, ma infine riesco a infilarla.
Rispondo (alterata e col fiatone).
IO: Sìììì? [TRADUZIONE: Chi accidenti rompe a quest'ora???]
IL VAMPIRO [Ovvero il mio capo]: Ciaooo! Ti disturbo? Puoi parlare?
IO [Ringhiando internamente]: Ormai sì. [TRADUZIONE: Ormai la visita a Orsanmichele è compromessa perché dopo questa figuraccia io non ho il coraggio di tornare lì dentro. Seguono improperi a piacere.]
IL VAMPIRO: L'hai ricevuta la mia email di stamattina?
IO: Certo. [TRADUZIONE: L'ho vista, ma ho preferito ignorarla per non rovinarmi gli ultimi giorni di vacanza.]
IL VAMPIRO: È che sarebbe un po' urgente. Puoi fare quel lavoro per domattina?
IO: Ma... veramente... per lunedì mattina può andar bene uguale? [TRADUZIONE: Porcapupazzaiosonoinvacanzaaaaaaaaaaa!!!!!]
IL VAMPIRO: Va bene, ma non oltre.
Sob! :-(

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