domenica 25 settembre 2011

Bebè à la carte

DRIIIIIN
“Pronto, Pizzeria Pummarola Bella?”
“Sì, mi dica.”
“Vorrei una pizza in Via degli Sganassoni 47, scala c interno 9, citofonare Strudel.”
“Come la vuole questa pizza?”
“Partirei da una quattrostagioni...”
“Sì?”
“...ma con le acciughe.”
“Scusi, ma sulla quattrostagioni non ci vanno le acciughe.”
“Ma io ce le voglio lo stesso perché dicono che fanno bene al cervello. E poi le olive...”
“Ma sulla quattrostagioni...”

“Non mi dica niente. Lo saprò pure come voglio la pizza, no? Poi due peperoni, una fettina di speck tagliato sottilesottilesottile chenonpuoidirdinò, un uovo sodo e quattro tocchetti di fondente che stasera ho voglia di cioccolata.”
“Sulla pizza?!?”
“La pianta di contraddirmi? La pizza la pago io e la fate come dico io. Ah, sì... la voglio anche quadrata, perché rotonda mi pare un po' banale. Anzi, no... romboidale, è meglio.”
“Signuri', ma non vi starete allargando un po' troppo?”


Certo, una pizza così sarebbe un pochino esagerata. Io non mi azzarderei mai a ordinarla. In effetti non mi azzarderei neppure a ordinare un figlio, ma pare che adesso stia diventando un trend.
L'ultima frontiera dell'inseminazione artificiale è il figlio à la carte (cliccare qui per leggere il servizio serio). Non più il bebè che ti capita, ma fatto come lo decidi tu. Possibilmente simile a un divo del cinema. Così va di moda. Lo progetti nei dettagli come fosse un raccordo autostradale (tranne che forse anche i raccordi autostradali alla fine non vengono proprioproprio com'erano stati progettati in partenza, ma tant'è...). Lo vuoi uguale a Brad Pitt? O a Orlando Bloom? Nessun problema, basta ordinarlo.

DRIIIIIN
“Pronto, Banca del Seme lo Spermatozoo Allegro?” (se non è allegro uno spermatozoo non so cos'altro possa esserlo)
“Sì, mi dica.”
“Vorrei prenotare un figlio, in Via degli Sganassoni 47, scala c interno 9, citofonare Strudel”
“Come lo vuole?”
“Vorrei un maschietto moro con gli occhi verdi...”
“Sì.”
“...un po' come Tom Cruise, ma alto. Diciamo tra uno e novanta-uno e novantacinque...”
“Scusi, ma Tom Cruise non è alto.”
“E invece io lo voglio alto. Però il naso dovrebbe essere quello di Johnny Depp...”
“Eh, ma poi non è più Tom Cruise...”
“Ma la pianta di contraddirmi? Il figlio lo pago io e saprò ben io come lo voglio. Deve avere i capelli mossi, ma non proprio ricci. Ha preso nota?”
“Sì, ma guardi che non si può...”
“E poi lo voglio con un alto QI. E anche superdotato, perché da grande dovrà fare strage di cuori e rendere tanto orgogliosa mammà sua.”
“Singurì”, sbotta la telefonista che era la stessa di Pummarola Bella, licenziatasi da lì per disperazione, “ma non vi starete allargando un po' troppo?”


Pare assurdo, ma è vero. C'è gente che prima della nascita non vuole sapere neanche il sesso del nascituro, per non guastarsi la sorpresa, e gente che invece vorrebbe progettare il pargolo fin nei minimi dettagli.
Io, per non saper né leggere né scrivere, e non avendo istinti materni particolari, provo a mettermi nei panni del poveretto. Il bebè. Perché per loro che vengono ordinati à la carte prevedo un futuro durissimo. Già è difficile per noi nati “a caso” venire incontro ai desideri che i genitori spesso riversano su di noi. Per uno che viene preordinato in siffatta maniera dev'essere un incubo. Metti che qualcosa non funziona? Che il naso invece che come Johnny Depp gli viene come Colin Firth? Che gli occhi invece che verdi sono celesti? Che invece che uno e novantacinque come papànaturale vien fuori uno e cinquanta coma mammànaturale? Immaginate lo stress? Che poi un figlio non è come la pizza: se non ti riesce uguale a come lo volevi non è che puoi buttarlo e ripartire con una nuova infornata... o almeno spero.

sabato 24 settembre 2011

No, dico...

Ho visto che ultimamente qualcuno è incappato in questo blog seguendo la chiave di ricerca "erezione in spiaggia". Cioè?... volete sapere come averla? O volete sapere come fare se vi capita? Io non lo so, perché essendo una femminuccia non ho mai avuto di questi problemi. Ho provato a chiedere a G, perché in effetti è una cosa che incuriosisce anche me. Lui ha risposto "Sgrunt!". Fatevelo bastare, altro non so...
PS: avete provato con una secchiata d'acqua fredda? Potrebbe funzionare...

La morte di Sherlock Holmes

Sir Arthur Conan Doyle è universalmente noto per il suo personaggio più famoso: Sherlock Holmes, il celebre detective che grazie alla sua mente estremamente logica e alle sue enormi capacità deduttive  è in grado di risolvere gli enigmi polizieschi più intricati. Conan Doyle però non somigliava per nulla al suo eroe tanto freddo e razionale. In realtà doveva essere molto più simile al mite e spesso ingenuo dottor Watson, l'unico amico nonché biografo ufficiale del detective Holmes. Come lui, Doyle (tutti lo chiamiamo Conan Doyle, ma Conan è parte del nome, non del cognome) era un medico, come lui era spesso ingenuo. Credeva alle fate, ai fantasmi e a tutte quelle cose che il razionale Holmes avrebbe considerato con disprezzo. Holmes però era il suo personaggio più famoso, il prediletto dai lettori. Tanto da finire col dare un certo fastidio al suo creatore. Nel 1891 Doyle decise che di Holmes proprio non ne poteva più e, scrivendo alla madre, espresse il desiderio di “uccidere” la sua creatura, che secondo lui gli sottraeva tempo per cose più importanti. “Fa' come ti pare”, gli rispose la madre, “ma temo che la gente non la prenderà bene.”
La mamma di Doyle doveva essere molto diplomatica. Al suo posto la mia, di mamma, so già cos'avrebbe detto. Mi pare quasi di sentirla. “Ma sei imbecille???”, avrebbe detto, “Ma se è l'unica cosa che ti riesce bene!!! Provaci soltanto a farlo fuori e vedrai che la pagherai cara!”
Ma la mamma di Doyle non era la mia, e lui fece come voleva. Nel 1893 fece uscire “L'ultimo caso”, il racconto che vede la tragica morte di Sherlock Holmes tra i monti svizzeri assieme al suo antagonista più famoso, il diabolico e geniale professor Moriarty. Questo racconto venne poi ristampato come ultima avventura della raccolta (questa raccolta) Le Memorie di Sherlock Holmes, nel 1894.
Ebbene sì, questa nostra nuova pubblicazione si conclude con la morte del detective più famoso del mondo!
Ma la mamma di Doyle aveva visto giusto: i lettori non presero per niente bene la scomparsa del loro beniamino. Dieci anni dopo, nel 1903, con un'astuta operazione che di sicuro sarà servita da spunto per molti moderni autori di soap opera, Doyle farà resuscitare Sherlock Holmes.
Ma questa è un'altra storia...

Dati sull'ebook (già che ci siamo...).
TITOLO: Le Memorie di Sherlock Holmes
AUTORE: Sir Arthur Conan Doyle
EDITORE: Il Gatto e la Luna
PREZZO: 2 euro
Lo volete? Allora cliccate qui per sapere come fare!


Il libro raccoglie in tutto undici avventure di Sherlock Holmes, di cui l'ultima è, appunto, l'ultima, e spazia da intrighi internazionali ad avventure marine, dai primi casi risolti dal nostro prode detective a tesori misteriosi da trovare. Insomma, dei veri, piccoli classici della letteratura “gialla”.

Indice dei racconti:
Avventura n° 1 – Silver Blaze
Avventura n° 2 – La faccia gialla
Avventura n° 3 – Il procuratore di borsa
Avventura n° 4 – La “Gloria Scott”
Avventura n° 5 – Il Rito dei Musgrave
Avventura n° 6 – L'enigma di Reigate
Avventura n° 7 – Lo storpio
Avventura n° 8 – Il paziente Residente
Avventura n° 9 – L'interprete greco
Avventura n° 10 – Il trattato navale
Avventura n° 11 – L'ultimo caso