domenica 8 aprile 2012

Storia di una pastiera

Andiamo a cuocere il grano...

Nell'augurarvi Buona Pasqua vi regalo un'altra ricetta. La pastiera da fare in soli 30 step! Come dite? Non vi fidate? Ma nooo... insomma, io e G le mie cose le mangiamo eppure siamo ancora vivi, no? ;-)

Step 1: mi sveglio un sabato mattina (ieri) e mi ricordo improvvisamente che domani (oggi) è Pasqua. Tutti quei pulcini di peluche in giro volevano pur dire qualcosa...



Mani in pasta..
Step 2: dopo aver fatto colazione, elaborato la lista delle operazioni di giardinaggio da fare l'indomani e coccolato i gatti rammento, in un flash momentaneo di consapevolezza, che io a G per Pasqua avevo promesso la pastiera.
...o mani di pastafrolla?
Step 3: mi scapicollo ad acquistarla nella mia pasticceria napoletana di fiducia. La pasticciera mi ride in faccia: pastiere? Finite! Eh, bisognava prenotarle...
Step 4: mestamente torno a casa, ma sulla soglia un'illuminazione mi folgora: la pastiera la farò io, con le mie manine sante. E che ci vorrà mai? Del resto l'ho già fatta una volta... dieci anni fa...
Step 5: consulto la mia bibbia di cucina napoletana per capire esattamente quali e quanti ingredienti mi servono. Sono tranquilla, fiduciosa e sicura di me. Avremo una pastiera coi fiocchi.
Step 6: vado al supermercato e acquisto gli ingredienti. Manca solo una cosa: il grano cotto.
Step 7: il grano cotto è finito.
Step 8: vado in un altro supermercato. Grano cotto? Finito anche qui.
Step 9-12: idem come sopra.
Step 13: IO = “Ma non è che ne avete ancora un po' nei magazzini?” CASSIERA = “Scherza? Il grano cotto è esaurito da giorni. Son tutti lì a fare la pastiera, ormai. Tutti!” Milano mia, non ti riconosco più...
Step 14: un angolino perverso del mio cervello medita di sostituire il grano cotto col mais, ma poi torno in possesso delle mie facoltà mentali giusto in tempo.
Step 15: intanto ha cominciato a piovere, io giro da ore di supermercato in supermercato, l'ombrello è rotto, le scarpe fan cic ciac e io ho perso le speranze. Mi resta solo un ultimo negozio in cui provare...
Step 16: Miracolo! Le nubi si aprono e un raggio di sole scende a illuminare l'ultimo vasetto di grano cotto sull'ultimo scaffale dell'ultimo supermercato. La mia pastiera è salva! Ehm... veramente devo ancora cominciare a farla...
Step 17: passaggio accelerato per comodità: tornoacasa-micambio-disfolaspesa-mifaccioundrink-midispongodavantigliingredienti...

Anche i fiori d'arancio servono a qualcosa...
Step 18: convinco G a scaldare tra le mani il panetto da 125 gr di burro che mi occorre ammollato per la pastafrolla. Il gatto Trottolino si offre di scaldarlo lui sedendocisi sopra ma la sua proposta viene bocciata.
Step 19: metto a cuocere il grano cotto (alè!) con 400 ml di latte, un cucchiaio di zucchero e una bustina di vanillina. Il grano (che nonostante si chiami cotto va ricotto lo stesso) deve cuocere fino ad ammollarsi. A me sembra che questo non accada mai, che il grano sia fatto di marmo di Carrara e che in compenso il latte abbia molta voglia di scappare dalla pentola e fare cose brutte con la fiamma del gas.
Step 20: intanto che il grano cuoce non sto lì a guardarlo. Prendo il burro ammollato (G ha le mani molto calde, io certe volte le uso al posto della boule per farmi passare il mal di pancia...) e lo mescolo con 400 gr di farina, 150 gr di zucchero e tre uova. Poi impasto. Forte! È come quand'ero piccola e facevo le pizze di fango in cortile!
Step 21: la piccola Kara sostiene di non aver mai assaggiato la pastafrolla e vorrebbe tanto provarla. Mi affretto a mettere via il mio impasto in un luogo in cui la tenera gattina non possa arrivare. Lo metto in forno. Poi mi ricordo che il forno devo accenderlo per farlo scaldare. Porto la pastafrolla da G e gli ordino di montare la guardia. “La difenderò a costo della vita, Signore!”, esclama lui balzando sull'attenti.
La VERA teglia da pastiera.
Step 22: il grano cotto non smette di cuocere, sta diventando una pappetta. È così che dev'essere, che gli piaccia oppure no. Intanto io mescolo 400 (circa) gr di ricotta con 100 gr di zucchero, poi passo alle uova.
Step 23: le uova sono 5. Separo i tuorli dagli albumi. Tre albumi li monto a neve con estrema fatica. Altri due li metto in un bicchiere e siccome mi dispiace buttarli li bevo. G mi vede farlo e reprime un conato di vomito perché a lui l'albume crudo dell'uovo fa senso.
Step 24: incorporo uova (5 tuorli 5) e albumi montati a neve con la ricotta zuccherata, aggiungo tre belle cucchiaiate di acqua di fiori d'arancio e penso meditabonda che quello culinario è l'unico impiego logico per la deliziosa zagara... ah, be', sì, è utile anche in profumeria, è vero...
Step 25: unisco il tutto al grano cotto, aggiungo canditi a volontà e mi accorgo di aver fatto il ripieno per due pastiere... oppure che ho una teglia troppo piccola.
Step 26: riesumo la teglia. Che è una vera teglia da pastiera, di alluminio (lo so perché quando l'ho comprata dentro c'era proprio una pastiera), forse il solo elemento giusto che abbia. Levo i peli di gatto dalla pastafrolla e la stendo sulla teglia. Levo i peli di gatto dal ripieno e lo dispongo nella teglia. Faccio le striscioline con la pastafrolla avanzata e mi accingo a disporle sul dolce.

Gulp! Ho esagerato un po'...
Step 27: a questo punto squilla il telefono e una strisciolina di pasta annega miseramente nella crema. Mentre saluto mia mamma (è lei al telefono) tento di recuperare la strisciolina dalla crema. Cerco di dare alla mia pastiera un aspetto da pastiera e la inforno a fuoco medio.
Step 28: levo Kara dalla crema residua e la metto via. La crema residua, non Kara.
Step 29: faccio mangiare i gatti che mi stanno chiedendo la cena già da ore. Loro smettono di piangere e cominciano a lavorare di mascelle. Io attendo circa un'ora e mezza (più o meno) che la pastiera sia pronta. Intanto, già che ci siamo, cenano pure gli umani.
Step 30: la pastiera è cotta. La sforno e la lascio raffreddare. E, incredibile a dirsi, m'è riuscita!!!


Urrà! È leiiiiiiiii!!!!
Ricapitolando, ecco gli ingredienti
Per la pastafrolla:
400 gr di farina
150 gr di zucchero
125 gr di burro
3 uova

Per il ripieno
1 confezione di grano cotto
400 ml di latte
1 bustina di vanillina
400 gr di ricotta
5 uova
100 gr di zucchero
50 gr di acqua di fiori d'arancio
canditi tagliati a pezzettini piccoli
ci andavano anche le scorza grattugiate di due limoni, ma io mi ero dimenticata di prenderli...


BUONA PASQUA!!!

2 commenti:

tenebrae ha detto...

che storia, credo di aver visto del grano cotto giusto ieri all'esselunga...

(si può dire? o è pubblicità occulta?)

IsaBella ha detto...

Ormai l'hai detto ;-)