Da adolescente (epoca lontana, pensate che esistevano ancora i telefoni a gettoni...) ho avuto come amica una ragazza molto strana. Non posso farne il nome per rispettarne la privacy, perciò la chiamerò S.
Dunque, S aveva un chiodo fisso: trovarsi un fidanzato.
Direte voi, giustamente, che un po' tutte le adolescenti vanno dietro ai ragazzi, e viceversa.
Sì, ma per S questa era una vera missione. Lei non voleva semplicemente innamorarsi, provare i brividi sulla schiena, stare con qualcuno eccetera. Lei voleva fidanzarsi. E sposarsi. Con uno ricco e socialmente elevato. Per sistemarsi.
Insomma, c'è chi sogna di diventare ballerina, chi vuol fare l'avvocato, e lei da grande voleva fare la moglie ricca. Un mestiere come un altro.
Sì, perché a questo punto diventa un mestiere, non una relazione sentimentale tra due persone che provano dell'affetto reciproco (ammazza, che eloquio!).
Così facendo, però, S si esponeva a un mucchio di disavventure.
Me la ricordo, io, quando si fissava con dei tizi che magari la trovavano, sì, carina, ma che certo non avevano voglia di legarsi a lei vita natural durante dopo la prima uscita.
Perché vi assicuro che faceva paura.
Puntava uno, magari appena conosciuto, e cominciava a costruirci su un mucchio di progetti.
Ovvio che quelli si spaventavano e se la davano a gambe alla prima occasione.
Sono stati anni di pianti e scene strazianti, anni in cui è stata perfino costretta a trovarsi un lavoro, perché temeva che a questo punto non si sarebbe mai “sistemata” (NB aveva venticinque anni).
Poi, improvvisamente (non so come perché non me l'ha mai raccontato), ha trovato l'uomo ricco e altolocato che non se l'è data a gambe ma l'ha sposata.
Come stia adesso S non lo so. Mi duole dirlo, ma da quando è convolata a giuste nozze S è lentamente scomparsa dalla mia vita.
Del resto ormai la sua cerchia di amicizie, il suo ambiente, i suoi interessi erano completamente cambiati.
L'ultima volta che l'ho vista, i suoi unici interessi erano lo shopping e il giro dei centri estetici.
A me fece tanta tristezza. Perché pure se fossi un'amante dello shopping sfrenato, e non lo sono, non mi sentirei mai a mio agio a farlo con soldi altrui. Cioè... i soldi di mio marito non sono soldi miei... i soldi di G sono soldi suoi, io non spendo i suoi soldi per il mio shopping (al limite gli chiedo un prestito, ma poi glieli ridò). Mi sentirei priva di dignità, ecco.
Però lei era contenta, si sentiva arrivata. Riuscita.
Così come, pare, dovrebbe essere una donna “che ce l'ha fatta” questa tizia qui. E per qual motivo la considerano riuscita? Perché s'è fidanzata con Mel Gibson. Con uno famoso, insomma.
Come nell'Ottocento, quando l'unica carriera che poteva fare una donna era fare un buon matrimonio con uno che contava.
Insomma, successo per interposta persona. Luce riflessa.
Può esserci di meglio nella vita, no?
1 commento:
sarò cattivo...ma questa qui sembra la nipote di mel gibson che oramai è il portaborse sotto gli occhi di se stesso...La tizia Ha preso uno degli ultimi saldi che c'erano sullo scaffale.
A proposito di queste tizie, negli anni '80 girava per il Maurizio Costanzo Show (cose recenti, come vedi) una tipa che si proponeva la stessa cosa, finendo poi tra le braccia di un giocatore del Milan che era nella media, né bravo né scarpa.
un saluto
t.
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