mercoledì 9 gennaio 2013

Neovocabolario

Il vocabolario è una struttura mobile, come ho già detto un'altra volta. La lingua si evolve con la gente, e ciò che un tempo significava una cosa adesso ne significa un'altra. Frequentando i social network ho colto alcuni termini frequenti, che vado ad elencare.

PS: si prega, nel leggere il sottostante articolo, di tener conto del suo fine umoristico (che non vuol dire del suo fine umorismo...).


Anima candida: chiunque ci faccia notare che forse stiamo usando un linguaggio (verbale o per immagini) troppo pesante e/o inopportuno.
Apotropaico: termine mutuato dall'antropologia, secondo la quale indica qualunque oggetto, atto, iscrizione, formula eccetera che serva ad allontanare e distruggere effetti malefici. Ovvero, fare le corna o toccarsi i gioielli di famiglia.
Bigotto (abbreviato in big8): tecnicamente chi ostenta grande religiosità, ma soprattutto per quanto riguarda l'esteriorità del culto. Questo termine viene spesso usato dai bigotti per apostrofare chi li considera tali.
Buonista: inguaribile ottimista che pensa che la gente sia buona, e non quella massa di immondi delinquenti che in realtà è. Soprattutto se ha caratteristiche diverse da noi.
Femminista: brutta megera pelosa e baffuta che vuole impedire ai maschi sani di sollazzarsi a loro piacimento (ma lo fa solo per invidia, perché lei è una cozza e non se la piglia nessuno).
H: lettera muta che un tempo veniva usata moltissimo per certe declinazioni del verbo avere (es.: io ho, tu hai, egli ha), però adesso è passata completamente di moda. Perlomeno secondo l'utente medio di facebook. Da qui l'espressione "non capirci un'H!"
Ipocrita: questo termine è di modissima e lo si può usare in mille e ancor mille occasioni. Perfino Enzo e Carla lo consiglierebbero abbinato su tutto, come il total black o l'off-white... la parola deriva dal greco e significa “attore”. Quindi per traslato indica chiunque si comporti in maniera falsa simulando caratteristiche non proprie, in particolare chi finge buoni sentimenti senza però provarli davvero. Ma questo non importa, perché ormai con questo lemma è possibile apostrofare praticamente chiunque non sia d'accordo con noi. “Non ti piace il marzapane? Sei solo un ipocrita.” “E che c'entra?” “C'entra, c'entra! Lo so io, se c'entra!” (ricordo ai cari lettori che si scrive c'entra, con l'apostrofo, e non centra, senza).
Moralista (più comunemente falso m.): chiunque voglia impedirci di farci gli affaracci nostri. Simile a femminista, ma declinabile anche al maschile.
Professionale: se uno accetta di lavorare per me presto, bene e gratis (o quasi) è professionale. Altrimenti è un buffone dilettante.
Put*tana: deriva dal latino “pŭtidum”, ovvero “puzzolente, sporco, putrido”. Termine generico usato per insultare le donne in generale, e in particolare quelle che non ci stanno. Esempio: “Posso scoparti fino a farti gridare aiuto?” “No!” “Put*tana!”


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