mercoledì 6 marzo 2013

Otto marzo... forse che m'arzo?

E rieccoci qua! Fra due giorni è l'otto marzo.
E come per tante (diciamo tutte) le feste più o meno comandate, anche quest'anno assisteremo alla solita ondata di luoghi comuni.
Vi prego di notare un fatto: io non ce l'ho con l'otto marzo, sono i luoghi comuni che mi irritano!
Detto ciò, per esorcizzare la marea, mi porto avanti (ecco perché, come vedete, ho tinto tutto di un bel color rosa-femminile). Seguendo la teoria di “attaccare prima di essere attaccati”, e scriverò una filastrocchina per chi si accinge a tuffarsi in una vasca di mimose e petali di rosa (e magari slip maschili leopardati).

Filastrocca da donna a uomo...
Evviva le donne perché
Son gentili, pazienti e amabili
Sempresempresempre
(Ma starò parlando anche di me?)
Evviva le donne perché
San sopportare fatiche indicibili
Tipo vivere accanto a te
Evviva le donne perché
Per pensare usano il cervello
Mica il pisello
Come fai te (licenza poetica)
Evviva le donne perché
Si sacrificano per farti contento
Rinunciando pure a ogni ornamento
Che tu poi le guardi e dici “Embé?
'Sta cozza dovrei avere accanto a me?”
Evviva le donne perché
Con le loro sante manine
Sanno farti cose divine...
Io sto parlando delle tartine,
Che avevi capito, né?
Evviva le donne perché
Anche se le chiami tritamaroni
Non ti ricambiano con quei paroloni
Semmai con uno sputo in un occhio, tiè!
Evviva le donne perché
Son delicate, fragili, gracili
Il che non vuol dire che siano facili,
Ma neppure poi troppo difficili.
Non l'hai capita questa, eh?
Evviva le donne perché
Tu le vedi come mogli, madri, fidanzate,
Amanti, serve, amate e odiate,
Ma non è che girino intorno a te... (come evidentemente credi)
Evviva le donne perché
Vogliono essere amate, cercate,
Ma soprattutto rispettate
Come persone, non come cliché.

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