giovedì 2 giugno 2011

Spionaggio fai-da-te

Qualche giorno fa ero in giro per spese e mi sono fermata, incantata, ad ammirare le vetrine di un negozio che vendeva articoli da detective. Aveva cose che pensavo esistessero solo nei film di James Bond. Tipo una cravatta con telecamera nascosta, un accendino che è anche macchina fotografica o una penna usb che registra tutte le azioni fatte sul computer... se non avessero avuto prezzi da capogiro, qualcosa l'avrei comprata. Così, tanto per ridere.
Questo mi ha fatto venire in mente che effettivamente io da piccola spiavo i vicini di casa. Tutti dicono che i milanesi non s'interessano mai dei propri vicini, che se sanno come si chiamano è anche tanto. Io no, io mi divertivo a osservarli e a trarre conclusioni. Spesso del tutto arbitrarie e fantasiose, lo ammetto.
Insomma, m'impicciavo dei fatti altrui. Con moderazione, s'intende. Non mi mettevo a origliare alle pareti, non sbirciavo dal buco della serratura e non frugavo nella posta o nell'immondizia. Però li guardavo con attenzione.
Mi ricordo, soprattutto, i vicini del piano di sotto. Erano una coppia, marito e moglie, di una certa età. O meglio, non so quanti anni avessero, ma siccome io ero piccola mi sarebbero sembrati comunque anziani, anche se avessero avuto solo trent'anni. Insomma, questi due avevano l'abitudine, nelle belle serate estive, di cenare in terrazza. Si facevano apparecchiare la tavola di tutto punto, come fossero al ristorante, accendevano le candele a centrotavola, si portavano il carrellino con le pietanze, poi si sedevano uno di fronte all'altra e cenavano scambiandosi sorrisi e battutine. Io mi affacciavo a spiarli. Chissà se se ne sono mai accorti? Oppure se erano tanto presi l'uno dall'altra da non far caso a una mocciosa che li guardava a bocca aperta. Non li ascoltava, però, perché a me non interessava quello che si dicevano. A me interessava vedere cosa mangiavano.
Tutta quell'eleganza, quella cura nel preparare la scenografia del banchetto, faceva sembrare squisito qualunque piatto, anche il più semplice. Non facevano come me, che quando apparecchio tavola per tutti i giorni butto giù due piatti di carta, una forchetta a testa e un bicchiere sistemato a casaccio. Questo quando mi ricordo di mettercelo, il bicchiere. Invece loro no, loro anche per le cene di tutti i giorni, anche se mangiavano solo un petto di pollo o un'insalata, “vestivano la tavola a festa”, e tutto sembrava più buono.
Forse dovrei fare così anch'io. Magari è un sistema per rendere meno tristi i miei tristi piatti dietetici...

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