"Complimenti, Giambologna. Che bella scultura. Come s'intitola?"
"Boh?"
"Come boh? Che cosa rappresenta?"
"Eh, non l'ho ancora deciso. Tu che mi consigli?"
"Mah... secondo me... potrebbe essere un Ratto delle Sabine?"
"E sia, vada per il Ratto delle Sabine."
Quando il Giambologna scolpì quest'opera, tra il 1581 e il 1583, era fondamentalmente interessato a creare una scultura che potesse essere contemplata da qualunque punto di vista senza averne uno preferenziale, cioè senza avere un davanti e un dietro come per le statue solite. La realizzò senza avere in mente un tema in particolare. Infatti il titolo venne attribuito soltanto a opera compiuta.
L'originale in marmo è alla Loggia dei Lanzi, mentre alle Gallerie dell'Accademia c'è lo studio preparatorio in gesso.
E poi dite che non imparo mai niente...
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