venerdì 22 aprile 2011

Ma i mestieri chi li fa?

Al liceo avevo un professore di matematica antipaticissimo. Diceva sempre che era inutile mandare a scuola le donne, perché tanto per badare ai figli e sbrigare le faccende di casa la cultura non serve.
Dev'essere per questo che andavo male in matematica. Non riuscivo a seguire le spiegazioni di uno così.
I mestieri, o le faccende, invece mi erano antipatiche fin da prima. Ricordo che quando ero piccola avevo anch'io la mia parte nello svolgerle, nonostante avessimo la colf. Questo era più che giusto, quel che mi dava fastidio era l'ossessione di mia madre e di mia sorella per i dettagli. Mi facevano rifare il letto più volte, perché come lo facevo io non andava bene: le lenzuola non mi venivano mai perfettamente dritte. E ricordo anche sere d'estate trascorse a piegare e ripiegare la stessa tovaglia, finché non veniva precisa come dicevano loro.
Fu all'epoca che decisi che nella vita avrei avuto tante priorità, ma che le pieghe della tovaglia non sarebbero state fra queste.
Anche per questo quando io e G abbiamo deciso di convivere ho messo subito in chiaro un concetto fondamentale: io non ero la sua mamma, non è scritto da nessuna parte che i mestieri siano un'occupazione esclusivamente femminile, e che si fosse aspettato che io provvedessi a tutto avrebbe decisamente preso un abbaglio. Vuoi che la casa sia in ordine, le camicie pulite e stirate, il piatto pronto in tavola? Devi pensarci anche tu. Punto. Prendere o lasciare. O così o pomì.
Ho anche scritto una serie di regole:
1)    Io non raccatto calzini altrui. Se li perdi e poi li rubano i gatti per giocarci al Grande Cacciatore di calzini è un problema esclusivamente tuo!
2)    Io non ti stiro le camicie. Né altro. Io non stiro. Per fortuna abbiamo un signore che ci aiuta con lo stiraggio, ma se questo signore dovesse assentarsi ognuno dovrebbe stirare per sé*. Se ti serve una camicia stirata con urgenza hai solo due opzioni: la porti in lavanderia oppure te la stiri da solo. Non contare su di me. Ma questo lo sapeva da subito. Stavamo insieme da pochi mesi e ci avevano invitati a un matrimonio. L'omino addetto alla stiratura non c'era e lui se n'è venuto a chiedermi se potevo stirargli io il completo che doveva indossare. Io sono scoppiata a ridere e gli ho risposto: “Buona questa! E ne sai altre, di barzellette?” Da allora ha capito e si è adeguato.
3)    I piatti si lavano a turno, un giorno io e un giorno tu. E niente scuse!
4)    La scienza ha dimostrato che fare i mestieri non ha mai fatto cadere il pisello a nessuno, perciò non accetto lamentele di questo tipo.
5)    Posso cucinare quasi sempre io, cucinare mi piace. Ma non è scontato, ogni tanto potrei non averne voglia. In quei casi dovrai provvedere tu. Altrimenti ti arrangi. Il frigo lo sai aprire, no?
6)    Se vuoi stare con me devi essere autosufficiente. La mamma non mi ha fatto perché diventassi una balia asciutta. Almeno spero!

Finora ha funzionato... speriamo continui così!

C'è anche un sondaggino su questo argomento: eccolo qua :-)

*Questa è pura utopia. La verità è che quando il signore che stira si assenta noi non stiriamo, ma decidiamo di rilanciare la moda dell'indumento spiegazzato! ^___^

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