lunedì 18 aprile 2011

Perché gli uomini non ricordano mai gli anniversari?

Perché è così che succede, no? È un classico talmente classico che qualcuna ha anche smesso di chiederselo. Perché? Perché sono uomini! La risposta basta e avanza.
E poi ci sono le eccezioni.
A casa mia succede l'inverso.
Come oggi.
Stamattina me ne stavo tutta garrula (si fa per dire) davanti al computer e tentavo inutilmente di farmi venire la voglia di fare un certo lavoro immondo e malpagato.
Mi si avvicina G, con aria vagamente accigliata, si piazza di fianco a me con le braccia conserte ed esordisce:
“Ma tu lo sai che giorno è oggi?”
“Certo”, rispondo io allegra, “oggi è il 18 di aprile.”
Felice di aver dimostrato di sapere almeno in che periodo dell'anno siamo, mi rimetto a scrivere. Ma lui non demorde.
“E poi?”
“È anche lunedì.”
Qualche minuto di silenzio interrotto solo dal tic tic delle mie dita sulla tastiera.
“E poi?”, insiste lui, inesorabile come sa essere solo Corrado Augias con i suoi ospiti più impreparati.
Ci rifletto. Che razza di data può essere il 18 aprile? Non è la festa dei lavoratori, e neppure quella della donna. Non è sicuramente Natale, e neanche Pasqua.
“Mancano dodici giorni alla fine del mese?”
“E poi???”
“Fra ventiquattro giorni comincia il Salone del Libro di Torino?”
“E poi?????”
Rifletto.
Rifletto di nuovo.
E poi mi si accende una lampadina.
“Oh, porca miseria... me n'ero dimenticata!!!”
“Lo immaginavo!”, sbuffa lui allontanandosi scontento per andare a lavare i piatti.
Perché oggi è il nostro anniversario, e io l'avevo scordato!
Io dimentico sempre gli anniversari. Lui mai. In compenso se gli chiedete chi gioca nella Juventus è capace di rispondere “Cabrini”. Perché non segue e non ha mai seguito il calcio.
Insomma, siamo anomali.
Vuoi vedere che in realtà io sono un uomo e lui è una donna?
E allora chi è che ci ha scambiato gli attributi?

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